Ecobonus e bonus casa, in scadenza i termini per le domande sul portale Enea: cosa sapere

Economia
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Introduzione

A partire dal 30 giugno 2025 è stato reso disponibile un sito dedicato all’invio delle pratiche all’Enea. L’obbligo riguarda chi, tra gennaio e giugno di quest’anno, ha eseguito lavori di riqualificazione domestica o installato serramenti, impianti a pompa di calore o pannelli fotovoltaici per accedere alle agevolazioni fiscali legate al bonus casa e all’Ecobonus. Ecco cosa sapere

Quello che devi sapere

La scadenza

Come detto, dallo scorso 30 giugno è disponibile il nuovo portale bonusfiscali.enea.it, che consente l’invio dei dati necessari per ottenere le detrazioni legate all’ecobonus e al bonus casa ordinario.  A disciplinare il tutto ci ha pensato la circolare n. 8/E di Agenzia delle Entrate, che ha definito in modo più preciso l’applicazione delle nuove regole introdotte dalla legge di Bilancio 2025. Dal 30 giugno, quindi, è scattato il conto alla rovescia per chi ha concluso lavori nei primi mesi del 2025: si hanno 90 giorni per inviare i dati all’Enea. La scadenza per l’invio è fissata al 29 settembre (il 28 è domenica). Il conteggio dei 90 giorni riguarda sia gli interventi conclusi tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2025, sia quelli chiusi nel 2024 con spese sostenute nel 2025.


Per approfondire: Bonus casa 2025, ecco quali sono quelli ancora disponibili e chi ne ha diritto

L’ammontare e i lavori ammessi

L'incentivo consiste in una detrazione al 50% (per quest'anno) se si tratta della prima casa, mentre scende al 36% se è un'abitazione diversa da quella principale. È possibile inoltrare la domanda anche per i lavori terminati nel 2024 ma saldati nel corso del 2025

 

Per approfondire: Bonus ristrutturazioni, il 60% dei beneficiari lo utilizza per lavori condominiali. I dati

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Come inoltrare domanda

La procedura per inoltrare domanda è abbastanza semplice e prevede l’accesso al portale tramite Spid o altra identità digitale e seguire le istruzioni. Dopo l'invio dei dati, l'ente rilascerà un codice identificativo che andrà esibito in caso di controlli

Le tipologie di lavori ammessi

Il portale, reso operativo a guigno, è stato avviato con notevole ritardo a causa dell’incertezza su quali lavori potessero rientrare nelle agevolazioni fiscali e quali invece fossero esclusi. Un tema sul quale è intervenuta la Legge di Bilancio di inizio anno, che ha rivisto l’elenco degli interventi ammessi, cancellando quelli legati all’installazione delle caldaie a condensazione, ossia il cosiddetto bonus caldaia. A questo proposito, però, va ricordato che l’Agenzia delle Entrate ha comunque precisato che rimangono validi gli incentivi per micro-cogeneratori (anche se alimentati da combustibili fossili), impianti a biomassa, pompe di calore a gas ad assorbimento e sistemi ibridi che uniscono una pompa di calore con una caldaia a condensazione

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Quando si manda comunicazione all’ENEA

In generale, va ricordato che le schede descrittive vanno trasmesse ad ENEA in caso di:

  • Ecobonus, per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica (Legge 296/2006);
  • Bonus Casa (Ristrutturazione) per gli interventi che comportano risparmio energetico e/o utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili (art. 16-bis D.P.R. 917/86) e in alcuni casi il Bonus Mobili;
  • Superbonus: vanno trasmesse le asseverazioni degli interventi agevolati alla fine dei lavori e, quando si opta per la cessione del credito e lo sconto in fattura, per gli stati di avanzamento lavori al 30% e al 60%

Comunicare all’Enea è obbligatorio?

Mandare comunicazione all’ENEA è un requisito sostanziale per fruire degli interventi agevolati con il Superbonus o Ecobonus (si vedano sul punto le circolari 7/E/2021, 7/E/2018, 38/E/2012, 3/E/2013 e, da ultimo, la risposta 406/2023), ma sull’Ecobonus la prassi amministrativa e la giurisprudenza di merito danno un orientamento diverso sulla questione del suo ruolo “determinante”. Discorso diverso, invece, per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio che comportano un risparmio energetico e/o l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia agevolati con il bonus Ristrutturazione: in questo caso il mancato invio non comporta la perdita del beneficio

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Cos’è il bonus casa

Il bonus casa, o bonus ristrutturazioni, prevede un tetto di 96 mila euro in dieci anni e il 50% di sgravio: le regole sono invariate, ma scende al 36% l’aliquota per le seconde case e gli immobili non residenziali. Invece, per le spese degli anni 2026 e 2027, “la detrazione è del 30% (36% in caso di abitazione principale), sempre su un massimo di 96 mila euro per unità immobiliare”, si spiega sul sito dell’Agenzia delle Entrate

Cos’è l’ecobonus

L’ecobonus è un’agevolazione fiscale che garantisce una detrazione Irpef se gli interventi eseguiti aumentano il livello di efficienza energetica. Consiste in una detrazione dall’Irpef o dall’Ires, da ripartire in 10 rate annuali di pari importo, la cui entità varia a seconda che l’intervento riguardi la singola unità immobiliare o gli edifici condominiali e dell’anno in cui lo stesso è stato effettuato. Condizione indispensabile per fruirne è che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o su parti di edifici) esistenti, censiti o per i quali è stato chiesto l’accatastamento, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali per l’attività d’impresa o professionale, merce o patrimoniali

 

Per approfondire: Bonus casa 2025, come riqualificare la vecchia abitazione con gli incentivi rimasti

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