Aumenti stipendi, è stallo sul rinnovo del contratto per gli Enti locali: gli scenari
EconomiaIntroduzione
Le trattative per il rinnovo dei contratti dei dipendenti degli Enti locali vanno a rilento: il prossimo tavolo è convocato per il 2 ottobre. In palio ci sono alcune questioni fondamentali, a partire dagli aumenti di stipendio e dalla possibilità di essere promossi all’interno dell’amministrazione per cui si lavora anche in assenza di un titolo di studio formale
Quello che devi sapere
Il nodo delle promozioni senza laurea
Il Messaggero ricorda che l’ultimo contratto aveva previsto, per i lavoratori già assunti, proprio la possibilità di poter progredire di carriera – e quindi salire di livello e di conseguenza di stipendio – anche senza un titolo di studio, di fatto una laurea, che lo giustificherebbe, in ragione dell’esperienza acquisita sul campo in anni di lavoro. Il quotidiano romano cita ad esempio il caso degli istruttori-assistenti che sono diventati funzionari pur non avendo completato un ciclo di studi universitari.
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Deroga in scadenza a fine 2025, ma solo per i dipendenti comunali
Il punto è che la possibilità di fare un salto di carriera senza un titolo di studio conforme alla posizione è prevista solamente in deroga alla normativa generale. Nel caso specifico dei dipendenti delle amministrazioni comunali, senza un intervento in senso contrario, questa possibilità scadrà alla fine del 2025. Per altre istituzioni pubbliche – si citano ad esempio i ministeri, ma anche le agenzie fiscali e l’Inps – la deroga è invece già stata prorogata almeno fino al 30 giugno 2026.
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La difficile strada per il rinnovo del contratto (più che scaduto)
Va sottolineato che il contratto per i dipendenti degli Enti locali a cui si fa riferimento copre il triennio 2019-2021. Quello per i tre anni successivi, quindi dal 2022 al 2024, seppur già ampiamento scaduto, non è infatti ancora stato firmato (lo stesso vale per il settore scolastico). Guardando nello specifico agli Enti locali, sarebbero più o meno 400mila i dipendenti interessati, tra uffici dei Comuni e uffici delle Regioni. Come sempre, a complicare le trattative è la questione delle risorse: troppo poche, secondo i sindacati (Uil in testa)
Il contratto 2025-2027
Per evitare che in futuro si creino stalli temporali troppo lunghi, i sindacati si sono comunque mostrati aperti a tornare al tavolo dei negoziati praticamente subito dopo l’eventuale firma del contratto 2022-2024, così da avere (quasi) in tempo almeno il contratto 2025-2027
Gli aumenti di stipendio
Grande tema è poi quello degli aumenti di stipendio, bloccati insieme ai contratti che avrebbero dovuto disciplinarli, anche per compensare la perdita del potere d’acquisto dei dipendenti degli Enti locali dovuta ai grandi sbalzi inflazionistici degli ultimi anni. Le indiscrezioni parlano di aumenti mensili lordi tra i 120 e i 150 euro. Ma per cercare di dare una risposta che vada al di là dei contratti collettivi, il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo punta anche sulla Legge di Bilancio 2026
Il fondo perequativo per i dipendenti degli Enti locali
Negli scorsi giorni Zangrillo ha fatto sapere di aver già avviato un confronto con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti per capire se si possono riuscire a trovare (e quantificare) le risorse per un fondo di tipo perequativo per compensare il divario, ampiamente lamentato, che c’è tra gli stipendi dei ministeri centrali e quelli degli Enti territoriali
La caccia ai fondi per la Manovra 2026
Zangrillo ha detto di aver riscontrato la “disponibilità” di Giorgetti sul punto: resta da capire se effettivamente si riuscirà a inserire nel testo della Manovra. La caccia ai fondi, ha detto chiaramente il ministro dell’Economia, è però più complicata che mai, a causa di “tutte le vicende che a livello internazionale sono divampate e che non dipendono dal governo". Giorgetti ne ha parlato in riferimento ad altre misure – come un nuovo taglio dell’Irpef e una nuova rottamazione delle cartelle – ma il messaggio è chiaro
Zangrillo: “Pensare a un riconoscimento per la Pa degli Enti locali”
Fatto sta che Zangrillo, dal canto suo, sottolinea la necessità di trovare una soluzione alla distanza tra le retribuzioni nelle diverse amministrazioni, ha aggiunto il ministro, "negli ultimi vent'anni si è allargata" e ora è arrivato il momento di pensare a un riconoscimento nei confronti di quella parte della Pubblica amministrazione che di fatto è "più operativa, più vicina al sistema delle imprese e ai cittadini”.
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