Stipendi PA, nuovo aumento in arrivo: sul tavolo 10 miliardi

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha firmato  la cosiddetta “direttiva madre” per provare ad accelerare le trattative sul rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici, evitando che, come nel passato, gli aumenti arrivino ai tempi supplementari, vale a dire dopo la scadenza del contratto stesso.

 

Al contempo. ha firmato anche la direttiva specifica per il comparto delle Funzioni centrali, vale a dire per quei circa 200 mila dipendenti di ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici. Per il prossimo triennio 2025-2027 il governo ha già stanziato in tutto quasi 10 miliardi di euro 

Quello che devi sapere

A cosa serviranno i 10 miliardi di euro

Le risorse stanziate, pari a quasi 10 miliardi, dovrebbero essere in grado di garantire un aumento degli stipendi degli statali che nei prossimi tre anni garantirà il pieno recupero dell’inflazione ai dipendenti pubblici, vale a dire circa il 2% all’anno. Le direttive, quella madre e quella per le Funzioni centrali, sono state trasmesse al ministero dell’Economia per le consuete verifiche. Una volta ottenuto il via libera, l’Aran, l’Agenzia per la contrattazione pubblica guidata da Antonio Naddeo, potrà convocare i tavoli

 

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Il negoziato per le funzioni centrali

Entro novembre dovrebbe essere certificata la “rappresentatività” dei sindacati, per stabilire quelli che sono legittimati a sedere al tavolo del negoziato. Come riporta Il Messaggero, il primo a partire sarà quello delle Funzioni centrali, perché è l’unico che ha terminato l’iter del rinnovo del contratto precedente, quello del 2022-2024

 

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I tavoli degli altri settori

Dopo le Funzioni Centrali sarà il turno della Sanità, il cui accordo è stato firmato a fine luglio e manca solo il passaggio tra Ragioneria e Corte dei Conti per completare il processo. Non appena sarà concluso, potrà partire anche la nuova tornata contrattuale per gli infermieri.Un discorso a parte riguarda invece gli Enti locali e la scuola. I contratti del triennio appena concluso non sono ancora stati firmati. Le trattative sono in corso. Per gli Enti locali si dibatte su un accordo che copre circa 400 mila dipendenti comunali e regionali

 

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La posizione di Cgil e Uil

A frenare il negoziato sarebbero le posizioni della Cgil e della Uil, anche se quest’ultima negli ultimi tempi ha iniziato a essere possibilista su una chiusura delle trattative. Intanto il ministro Zangrillo ha messo sul tavolo una serie di impegni “politici” che potrebbero aiutare l’intesa. Si è, per esempio, impegnato ad avviare entro due mesi dalla eventuale firma dell’accordo, le trattative per il rinnovo del triennio 2025-2027. La firma della direttiva madre e dell’atto di indirizzo per le Funzioni centrali, dà sicuramente sostanza alla promessa del ministro

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L’equiparazione della retribuzione tra ministeri

A margine del Forum di Cernobbio, Zangrillo ha annunciato di aver messo sul tavolo del Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, la proposta di un fondo nella prossima legge di Bilancio per ridurre lo "spread" tra i salari dei ministeri centrali e quelli degli enti locali e di aver riscontrato "disponibilità" ad accogliere la sua richiesta da parte di Giorgetti che, del resto, "è stato anche sindaco e sa quanto sia importante una gestione adeguata”

A cosa servirà il fondo

Il fondo servirà ad "accelerare il percorso di perequazione tra le retribuzioni dei ministeri centrali e quelle degli enti territoriali", ha spiegato Zangrillo. La necessità di uno strumento dedicato agli enti locali deriva dalla distanza tra le retribuzioni delle realtà centrali e territoriali che "negli ultimi vent'anni si è allargata", ha sottolineato. Non si tratta solo di una questione tecnica, ma di un riconoscimento necessario nei confronti di quella parte della Pa "più operativa, più vicina al sistema delle imprese e ai cittadini”

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Il negoziato per la scuola

Va avanti anche il negoziato portato avanti da Zangrillo insieme all’Aran sul contratto 2022-2024 per la scuola. Il governo è riuscito a trovare altri 240 milioni di euro una tantum da mettere sul tavolo. Soldi recuperati dagli “avanzi” dei precedenti contratti. Intanto è arrivata la notizia che le Regioni hanno trasmesso anche l’atto di indirizzo per la dirigenza sanitaria, vale a dire per i medici. Anche in questo caso si tratta ancora dell’accordo del 2022-2024. L’auspicio è di fare presto e riaprire le trattative per il triennio successivo.

 

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