Bonus elettrodomestici, i produttori: “Vendite in calo, la misura arrivi presto”

Economia
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Introduzione

“L’ecoincentivo elettrodomestici non è ancora operativo, chiediamo che sia ottobre il mese di partenza della misura”: lo dicono i produttori, come riporta Il Sole 24 Ore, tramite le parole di Stefano Pasini, presidente di Applia, l’associazione di settore.  

Quello che devi sapere

Le vendite sono in calo dal 2023. Pasini: “Strutturale”

Pasini ha proseguito spiegando che, dopo un andamento positivo, le vendite hanno segnato una frenata sia nel 2023 sia nel 2024. La diminuzione continua anche nel 2025 ed è ora “strutturale”: “Diminuiscono le vendite al dettaglio, quelle all’ingrosso e la stessa produzione”, spiega Pasini. Ecco perché, continua, far partire la misura prevista dal governo è importante.

 

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Com’è andata nel 2025

Nello specifico, a maggio e a giugno le vendite hanno registrato un calo rispettivamente dell’1% e dell’11%: in particolare sono andati in negativo lavatrici, frigoriferi e forni. Luglio è in linea con un rallentamento (-2,9%). Al contempo, continua Applia, la produzione italiana di elettrodomestici negli ultimi tre mesi ha mostrato difficoltà in alcuni segmenti (-19,2% per le lavatrici, -2% per forni e piani cottura).

 

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Perché il bonus aiuterebbe

Applia è convinta che il bonus elettrodomestici potrebbe intervenire per invertire la tendenza: uno dei requisiti per accedere allo sconto è infatti che il prodotto acquistato sia stato realizzato in Europa. Inoltre aiuterebbe a innovare il parco elettrodomestici italiano, con l’immissione di una maggiore efficienza energetica

“Fare presto”

“L’Italia è il secondo Paese in Europa per la produzione di elettrodomestici e il 13% dell’export europeo di apparecchi e componentistica è made in Italy”, ricorda Pasini: “È facile intuire gli effetti positivi sulla produzione nazionale, chiamata a operare in un contesto sempre più complesso. Era uno dei motivi alla base della misura, su cui abbiamo lavorato per due anni, e che aveva raccolto un elevato consenso politico”. Pasini chiude spiegando che i produttori sono “stupiti” da “questo ritardo” e ribadisce la necessità di “fare presto”

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Cos’è la misura

La misura consiste in uno sconto in fattura da parte del venditore, fino a un massimo del 30% del costo di acquisto. È necessario però rottamare un elettrodomestico della stessa tipologia, che abbia una classe energetica inferiore. Il tetto di spesa è 100 euro per ogni elettrodomestico. I limiti sono però aumentati nel caso di nuclei familiari con Isee sotto i 25mila euro: in questo caso si arriva a 200

50 milioni di euro a disposizione

In totale sono stati messi a disposizione 50 milioni di euro, che dovrebbero ridursi a 48,1 una volta detratti i costi di gestione di PagoPa e Invitalia. Ogni nucleo familiare potrà usarlo per un solo elettrodomestico

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Le condizioni

Sono necessarie due condizioni: i prodotti devono essere stati prodotti in uno stabilimento situato all’interno dell’Unione europea e devono rispettare alcuni standard di efficienza energetica. Questi ultimi sono distinti per tipologia. Lo spiega il decreto interministeriale, come riporta Il Sole 24 Ore. Si tratta di uno schema che include sette categorie di prodotto: lavatrici e lavasciuga di classe energetica non inferiore alla A; forni almeno di classe A; cappe da cucina almeno di classe B; lavastoviglie di classe non inferiore alla C; asciugabiancheria almeno di classe C; frigoriferi e congelatori di classe non inferiore alla D; piani cottura conformi ai limiti previsti dal Regolamento Ue 2019/2016. Nei prossimi tempi verrà compilato un elenco, che sarà poi messo a disposizione dei consumatori online, e che verrà aggiornato. Lì si potranno consultare i singoli prodotti ammessi all’agevolazione

Per i produttori

Il produttore che intende registrare i propri prodotti dovrà accedere alla piattaforma informatica (che verrà messa a disposizione) e inserire i dati del rappresentante legale e dell’azienda tramite Spid 

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Per il consumatore

I consumatori intenzionati ad acquistare invece dovranno accedere alla piattaforma informatica PagoPa, con grande probabilità tramite Spid. I dati inseriti verranno confrontati con quelli Inps per verificare l’Isee e con quelli dell’Anagrafe per capire la composizione del nucleo familiare. A questo punto sarà rilasciato un voucher connesso al codice fiscale, con validità limitata a partire dal momento dell’emissione. Se non viene usato entro questa finestra, sarà comunque possibile rinnovare la richiesta. Il meccanismo alla base del funzionamento dovrebbe essere una sorta di click day

L’altra misura

Oltre al bonus elettrodomestici con credito d'imposta, esiste anche un'altra misura per l'acquisto di tali beni per la casa. Come riporta il sito dell'Agenzia delle entrate, è il "Bonus mobili ed elettrodomestici", che prevede una detrazione Irpef del 50% per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per l'anno 2025, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio, e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Negli anni precedenti, il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione è stato di 5.000 euro per il 2024 e di 8.000 euro per il 2023. Il pagamento va effettuato con bonifico o carta di debito o credito. Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento

 

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