Bonus mobili ed elettrodomestici 2025, come funziona? La guida dell’Agenzia delle entrate

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

L’Agenzia delle entrate ha preparato dei vademecum per “orientare i cittadini sui bonus fiscali previsti per la stagione dichiarativa 2025”. Sono diverse le agevolazioni prese in considerazione, dalle spese sanitarie al mutuo prima casa, passando per i bonus per interventi edilizi. Queste guide, come spiegato sul sito dell’Agenzia, “forniscono informazioni complete e aggiornate su detrazioni, deduzioni e crediti d’imposta”. Sono state rese disponibili anche le guide sui bonus casa, compreso quello per il bonus mobili ed elettrodomestici.

Quello che devi sapere

Che cos’è il bonus mobili ed elettrodomestici

Come spiegato dall’Agenzia delle entrate, il bonus mobili ed elettrodomestici è una “detrazione Irpef per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione”.  La detrazione ha un importo massimo di 5mila euro per il 2025, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio, e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo. La guida specifica spiega che la detrazione spetta anche al contribuente che abbia sostenuto solo una parte delle spese relative all’intervento edilizio o che abbia pagato solo il compenso del professionista o gli oneri di urbanizzazione.

 

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Gli interventi che danno diritto al bonus

Per usufruire del bonus, come detto, è necessario collegarlo a specifici interventi, anche realizzati in economia: manutenzione ordinaria effettuata sulle parti comuni di un edificio residenziale; manutenzione straordinaria effettuata sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali; restauro e risanamento conservativo sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali; ristrutturazione edilizia sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali; lavori di ricostruzione o ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi; restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia eseguita da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che provvedano entro diciotto mesi dal termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile.

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Quali interventi non danno diritto al bonus

Non possono invece essere compresi tra gli interventi che danno diritto alla detrazione la realizzazione di posti auto o box pertinenziali, gli interventi volti all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi e gli interventi per i quali si usufruisce delle detrazioni spettanti per interventi finalizzati al risparmio energetico, cioè l’ecobonus.

Quali sono i mobili e gli elettrodomestici detraibili

La guida pubblicata dall’Agenzia delle Entrate spiega anche quali sono i tipi di beni che possono essere portati in agevolazione: questa spetta per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici aventi determinate classi di efficienza energetica, anche se comprati all’estero. Per esempio possono essere agevolati letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze e anche materassi. Per quanto riguarda gli elettrodomestici, la classe energetica non deve essere inferiore classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica.

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Quanto vale la detrazione

La detrazione del bonus è del 50% delle spese sostenute, con un importo massimo di 5mila euro “indipendentemente dall’ammontare delle spese sostenute per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio”, spiega ancora l’Agenzia delle Entrate. Viene poi sottolineato che questo limite è correlato ad ogni singola unità immobiliare oggetto di ristrutturazione: dunque al contribuente che esegue gli interventi su più unità immobiliari il diritto alla detrazione è riconosciuto più volte. La detrazione va ripartita tra gli aventi diritto ed è suddivisa in 10 quote annuali di pari importo.

Come pagare per accedere alla detrazione

Al fine di usufruire del bonus, è necessario che l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici sia effettuato con modalità di pagamento tracciabile. Si può dunque farlo tramite bonifici bancari o postali (e in questo caso non è necessario utilizzare il modello appositamente predisposto da banche e Poste SPA per le spese di ristrutturazione edilizia), o mediante carte di credito o carte di debito. Non è invece possibile detrarre spese sostenute tramite assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento. L’Agenzia delle entrate specifica anche che la detrazione è ammessa nel caso di mobili e grandi elettrodomestici acquistati con il finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le medesime modalità sopra indicate e il contribuente abbia copia della ricevuta del pagamento.

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I documenti da conservare

Infine, è bene ricordare che ci sono dei documenti da conservare per poter accedere al bonus mobili ed elettrodomestici: si tratta delle ricevute dei bonifici, le ricevute di avvenuta transazione per i pagamenti mediante carte di credito o di debito, la documentazione di addebito sul conto corrente e le fatture di acquisto dei beni con la specificazione della natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquisiti. L’Agenzia delle entrate specifica che “lo scontrino che riporta il codice fiscale dell’acquirente, unitamente all’indicazione della natura, qualità e quantità dei beni acquistati, è equivalente alla fattura”.

 

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