Introduzione
In vista della presentazione, prevista per l'inizio di settembre, della bozza sulla Legge di bilancio 2026, il governo si muove verso una rottamazione "quinquies" delle cartelle esattoriali. Il provvedimento, abbinato alla Manovra, potrebbe articolarsi in due distinti "tronconi", a seconda dell'entità del debito pendente con il Fisco. Ecco quando partirebbe e chi potrebbe accedere alla definizione agevolata.
Quello che devi sapere
Il testo della nuova rottamazione pronto a settembre
Il testo dovrebbe essere pronto a settembre: "I lavori del nostro disegno di legge per la rateizzazione delle cartelle esattoriali procedono spediti. Abbiamo fissato il termine degli emendamenti al 12 settembre", ha detto il senatore leghista Massimo Garavaglia, presidente della commissione Finanze. Così potrebbe rientrare nella prossima Manovra ed essere quindi effettiva per il 2026. L'obiettivo di questa nuova tornata di rottamazione è doppio. Da un lato aiutare i cittadini che sono "rimasti indietro nei pagamenti" seppur dichiarati, non perché "pericolosi evasori" ma a causa di "problemi di cassa". Dall'altro, dice sempre Garavaglia, si fanno "incassare all’erario risorse che altrimenti non vedrebbe”.
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Rottamazione quinquies, saldo e stralcio per i piccoli importi?
Una prima possibile misura della rottamazione quinquies riguarda il cosiddetto "saldo e stralcio" per le cartelle con importi bassi: nelle ultime settimane si era parlato di fissare un paletto a mille oppure 5mila euro, oppure ancora di differenziare le modalità di recupero dei debiti fino a mille euro e di quelli fino ai 5mila.
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In cosa consiste il saldo e stralcio
Con la formula del saldo e stralcio, destinata alle piccole cartelle esattoriali, già in passato era stata ammessa la possibilità di sanare la propria posizione versando somme con importi molto ridotti: è un sistema ormai ben collaudato e molto caro soprattutto alla Lega.
In campo anche l'ipotesi dello stralcio automatico
Ci sono due vie per farlo, il cosiddetto saldo e stralcio agevolato - quello che consente di versare solo una percentuale del debito, evitando tra l'altro le sanzioni e gli interessi maturati - oppure lo stralcio in automatico, cioè la rinuncia del Fisco a riscuotere direttamente debiti di basso importo. Entrambe sono all'esame del governo per la rottamazione quinquies.
Perché allo Stato potrebbe convenire lo stralcio automatico
Secondo le rilevazioni dell'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), ad affollare i magazzini della riscossione ad oggi sono soprattutto le "micro" inadempienze. Di conseguenza, l'annullamento o il discarico delle cartelle con importi minori potrebbe rappresentare per le casse dello Stato un vantaggio più netto rispetto a ricorrere allo strumento della definizione agevolata.
Ubp: "Il 77% dei debiti fiscali sotto i mille euro"
In caso di approvazione dello stralcio automatico, il recupero delle cartelle non versate cambierebbe volto e virerebbe verso le somme più consistenti. Come evidenzia l'Ufficio parlamentare di bilancio, circa il 77% dei debiti pendenti con il Fisco non arriva a 1.000 euro. L'ipotesi guarda soprattutto a quei contribuenti che nel tempo hanno accumulato un debito ingente frutto di tante "micro" cartelle non pagate come, per esempio chi non ha versato il bollo auto per diversi anni.
La rottamazione dei debiti più consistenti in 10 anni di rate
Il governo starebbe però pensando anche a una rottamazione per debiti ben più consistenti, anche al di sopra dei 50mila euro. Per queste cartelle esattoriali i tecnici delle Finanze sarebbeto orientati a introdurre uno sgravio sulle sanzioni e sugli interessi. Non è esclusa poi l'introduzione un "maxi" piano di rateizzazione fino a 120 quote mensili, equivalente a 10 anni.
Ipotesi anticipo obbligatorio per debiti sopra i 50mila euro
Ed è proprio in riferimento ai debitori che superano i 50mila euro che si sta facendo strada l'ipotesi di prevedere un anticipo obbligatorio - si parla di una percentuale che potrebbe essere fissata intorno al 5% - in modo da mettere nero su bianco l'impegno a sanare la propria posizone con le casse dello Stato.
Debiti fino al 2023
Molto importante è l'aspetto temporale di ogni tornata di rottamazione. Per la quinquies i debiti coperti dovrebbero essere solamente quelli maturati fino al 31 dicembre 2023.
Appena terminata la rottamazione quater
Lo scorso 5 agosto è invece scaduto il termine del pagamento per la rottamazione "quater". Il limite riguardava sia la nona rata spettante ai contribuenti che risultavano in regola con i precedenti versamenti, sia la prima (oppure l'unica) rata per coloro che erano stati riammessi dopo aver fatto domanda all'ente entro il 30 aprile scorso.
Cos’è la rottamazione quater
La rottamazione quater, introdotta con la Legge di Bilancio 2023, aveva aperto alla possibilità di estinguere i debiti affidati all’ente di riscossione maturati tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022, senza pagare interessi, sanzioni, interessi di mora e aggio. Il mantenimento dei benefici era come sempre subordinato al rispetto delle scadenze di pagamento.
Cosa succede in caso di mancato pagamento
In caso di mancato pagamento, versamento parziale oppure di sforamento oltre il termine, nella rottamazione quater - così come nelle altre - scattava la perdita dei benefici associati dalla definizione agevolata con gli importi già corrisposti considerati a titolo di acconto sulle somme dovute.
Come si paga la rottamazione
Per quanto riguarda i canali di pagamento, per la quater è stato possibile effettuare il versamento in banca, agli uffici postali, nelle tabaccherie e ricevitorie e agli sportelli bancomat (Atm) abilitati. Sono poi sempre disponibili anche altre opzioni, dai canali telematici di banche, Poste Italiane e di tutti gli altri Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) aderenti al nodo pagoPa al sito di Agenzia delle entrate - Riscossione oppure l’app Equiclick. Il pagamento viene di solito ammesso infine presso gli sportelli di Agenzia delle Entrate - Riscossione, previo appuntamento.
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