Bonus Nido, rimborsi fermi a causa di nuovi requisiti: ecco quando si possono sbloccare
EconomiaIntroduzione
Sta creando non pochi disagi alle famiglie il Bonus nido, con le novità introdotte dall’Inps con la circolare n.1165 dello scorso 4 aprile, che prevede che il rimborso lo possa ottenere solo chi ha sostenuto la spesa. Una modifica retroattiva, relativa quindi alle domande per l'anno 2024, che molti genitori non conoscevano. Ecco cosa sapere
Quello che devi sapere
Come funzionava lo scorso anno
Lo scorso anno la normativa era differente: bastava infatti che la spesa fosse sostenuta da uno dei due genitori e non era necessario che fosse lo stesso che aveva inoltrato la richiesta
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Rimborsi fermi
Secondo quanto riportato da alcune famiglie, molte domande risultano accolte, ma la procedura è ferma allo stato “In lavorazione” e il pagamento non risulta erogato. A preoccupare le famiglie è soprattutto la mancanza di un'adeguata informazione da parte dell'Inps: la circolare è disponibile sul sito Inps, ma non ci sono state campagne informative o avvisi diretti ai beneficiari, con Caf e patronati che lamentano di non essere stati informati per tempo
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Nessun problema di fondi
A questo proposito l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha fermamente smentito qualsiasi difficoltà di bilancio. I finanziamenti destinati al Bonus nido sono stati regolarmente allocati; ciò nonostante, le tempistiche di attesa si sono allungate più del previsto a causa della verifica dei documenti, che viene effettuata pratica per pratica. Di conseguenza, il ritardo non è imputabile a una penuria di risorse, bensì alla stringente necessità di conformarsi rigorosamente alle disposizioni delineate nella circolare 1165, la quale ha modificato le condizioni di eleggibilità. Tra queste, spicca in particolare l'imperativo che l'intestatario della fattura coincida con il richiedente
Quando si sbloccano i pagamenti?
Stando a indiscrezioni provenienti dall'INPS, le prime erogazioni potrebbero essere effettuate tra la fine di luglio e l'inizio di agosto. Tuttavia, ciò avverrà esclusivamente per i nuclei familiari la cui documentazione risulti impeccabile. Per contro, coloro che avessero presentato attestazioni con intestazioni errate, o fornito dati incongruenti, potrebbero dover fronteggiare ulteriori accertamenti, se non addirittura il respingimento della richiesta
I consigli per i contribuenti
A questo proposito l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha ribadito il proprio impegno a processare le istanze in modo graduale, sottolineando l'assenza di procedure automatizzate. Per evitare eccessive dilazioni oppure rifiuti, si consiglia ai contribuenti di:
- Verificare che ogni quietanza o fattura relativa alle quote sia intestata al medesimo soggetto che ha inoltrato la domanda per il beneficio;
- Accertarsi che il versamento sia stato eseguito dalla medesima persona (ad esempio, tramite bonifico o carta di credito/debito riconducibile al richiedente);
- Produrre documentazione completa, includendo le informazioni relative all'ente (denominazione, codice fiscale) e al minore;
- Appurare la presenza e la validità dell'ISEE minorenni all'interno della propria istanza;
- Specificare con chiarezza i mesi per i quali si richiede il rimborso, allegando i relativi giustificativi
Cos’è il Bonus Nido
Ma cos’è il Bonus Nido? Si tratta di una misura economica riservata alle famiglie con bambini fino a tre anni di età. Il bonus viene erogato sotto forma di aiuto economico per sostenere le rette degli asili nido o dei servizi di assistenza domiciliare per minori con patologie croniche che non permettono di frequentare l’asilo
La richiesta per il 2025
Anche per quest’anno è possibile richiederlo dal 1° gennaio al 31 dicembre ma occhio alla scadenza del 31 luglio: le attestazioni di pagamento delle rette versate nel 2024 devono pervenire all'INPS non oltre quella data. L'ammontare del beneficio, che nel 2025 può oscillare tra i 1.500 euro e un tetto massimo di 3.600 euro, viene concesso per un massimo di 11 mensilità. La somma spettante è determinata dal valore dell'ISEE del nucleo familiare
L'aiuto non può superare l’ammontare della retta mensile
La cifra erogata dall’INPS in ogni caso non può superare l’ammontare della retta mensile. In casi come questi si rimborsa solo quanto effettivamente versata dal genitore che comprende il pagamento della retta mensile, dei pasti presso la mensa e le tasse scolastiche
Erogazione e pagamento
Ma come si richiede? Per richiedere il Bonus Nido va seguita la procedura internet sul sito dell’INPS. Dopo aver effettuato l’accesso con Spid, Cie o Cns, bisogna digitare nel campo di ricerca le parole Bonus Nido. Tra i risultati della ricerca andrà selezionata la voce “Bonus asilo nido e forme di supporto presso la propria abitazione”. L’erogazione del bonus può essere richiesta a rate (massimo 11 da gennaio a dicembre) o in un’unica soluzione entro il 31 dicembre di ogni anno
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