Mutui, crescita record per le domande: +20% nei primi 6 mesi del 2025. I dati

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Nel primo semestre di quest'anno si è assistito a un aumento delle richieste da parte delle famiglie italiane in doppia cifra, con un +20% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Dall'analisi emerge anche che le richieste di finanziamenti per importi compresi tra 100 e 300.000 euro superano il 60% del totale

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Boom della domanda per i mutui immobiliari in Italia. È questo il dato registrato nei primi sei mesi del 2025, secondo i numeri forniti da Crif. Nel primo semestre di quest'anno si è assistito a un aumento delle richieste da parte delle famiglie italiane in doppia cifra, con un +20% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nello stesso range temporale, si sono anche registrati picchi nei mesi di gennaio e aprile (rispettivamente +26,8% e 25,8%). Dall'analisi emerge anche che le richieste di finanziamenti per importi compresi tra 100 e 300.000 euro superano il 60% del totale. 

L'aumento delle richieste dei mutui in Italia

Secondo l'analisi del Barometro Crif, l'aumento del +20% registrato nel primo semestre del 2025 è stato influenzato positivamente dal fenomeno delle surroghe (+63,2% nel I trimestre 2025 vs I trimestre 2024), favorite negli ultimi mesi dalla riduzione dei tassi, che ha indotto molte famiglie a passare a un mutuo meno oneroso e prevalentemente a tasso fisso.

L'analisi di Crif

Dall’analisi della distribuzione delle richieste per durata, emerge che la classe tra i 25–30 anni raccoglie il 41,6% del totale. In generale, oltre 9 richieste su 10 prevedono piani di rimborso superiori ai 15 anni, a conferma della propensione delle famiglie a privilegiare soluzioni diluite nel tempo. Per quanto riguarda la classe di età, sono le fasce tra 25-34 e 35-44 anni a rappresentare la fetta principale con il 62,9%. Segue poi la classe di età tra i 45 e i 54 anni, con il 22,0%. Infine, gli over 55 raccolgono una fetta pari al 9,7%.

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Crif: “Prevista cauta crescita sul ricorso al credito”

“Nel 2025, si prevede una crescita cauta da parte delle famiglie sul ricorso al credito, che, seppur con un potere d'acquisto non ancora pienamente ristabilito, torneranno a finanziare progetti di vita di lungo periodo. Le banche manterranno un approccio prudente, privilegiando la sostenibilità del debito e il controllo del rischio, anche se la politica monetaria dovesse rallentare la fase espansiva”, ha dichiarato Simone Capecchi, Executive Director di Crif.

Crif: “Resilienza segnale positivo per il mercato”

Ci aspettiamo una stabilizzazione della qualità del credito, con tassi di default che resteranno su livelli molto bassi, ben inferiori a quelli delle precedenti crisi. Sebbene gli oneri finanziari si mantengano superiori alla media pre-Covid, la diffusione dei mutui a tasso fisso, un indebitamento familiare contenuto e la presenza di riserve di liquidità saranno fattori chiave per contenere eventuali tensioni”, ha aggiunto Capecchi, concludendo che “questa resilienza, anche in un contesto globale fortemente instabile, è un segnale positivo per il mercato”.

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