Riscatto laurea ordinario o agevolato, quale conviene e quanto costano

Economia
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Introduzione

Il riscatto della laurea può essere conveniente per alcuni ma non per altri. Le variabili da considerare sono diverse, a partire dall’età in cui si entra nel mercato di lavoro e alla continuità di carriera. Finora il numero di lavoratori che hanno deciso di beneficiarne è piuttosto limitato, anche a causa di una legislazione non proprio chiara.

 

Il riscatto può rivelarsi un ottimo investimento previdenziale, se si rientra nel sistema contributivo e se si vuole cercare di avere una pensione più ricca una volta lasciato il lavoro. Ma quali sono gli elementi da tenere in considerazione e le differenze tra riscatto ordinario o agevolato?

Quello che devi sapere

In quanti hanno richiesto il riscatto della laurea

A oggi non ci sono dati ufficiali, ma alcune stime dicono che circa il 60% di chi potrebbe fare il riscatto della laurea lo stia considerando. Si tratterebbe di circa 2,3 milioni di italiani. Ma bisogna prima capire come funziona nel 2025, quanto costa e, soprattutto, quando conviene davvero.

 

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Cos’è il riscatto della laurea

Il riscatto del corso di laurea è un sostegno riconosciuto dall’Inps che permette di considerare anche gli anni dell’università come contributivi per andare in pensione. Una prima condizione è che il titolo sia stato effettivamente raggiunto. Ci sono due tipologie di riscatto, come detto, ordinario e agevolato.

 

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Le differenze tra riscatto della laurea ordinario e agevolato

Il riscatto della laurea ordinario è calcolato in base al reddito di chi lo chiede: maggiore è il reddito, maggiore è il costo; inoltre, l’importo versato è interamente deducibile dal reddito complessivo. Quello agevolato invece è calcolato in modo forfettario sul minimale contributivo annuo Inps, quindi l’onere è indipendente dal reddito, ed è detraibile.

Chi può richiedere il riscatto della laurea

Il riscatto della laurea può essere richiesto da chi ha conseguito una laurea, o titolo equipollente. Bisogna avere alle spalle periodi di studio non coperti già da contribuzione obbligatoria, figurativa o da riscatto, e almeno un contributo versato in una gestione previdenziale. Unica eccezione, i disoccupati possono fare domanda anche senza aver mai lavorato, purché non siano iscritti a nessuna forma obbligatoria di previdenza, inclusa la Gestione separata Inps.

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Quali titoli si possono riscattare

Si possono riscattare le lauree del vecchio ordinamento, quelle da quattro a sei anni, le lauree triennali e specialistiche/magistrali della riforma 3+2, i diplomi universitari da due a tre anni, i dottorati e i diplomi di specializzazione conseguiti successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni; e ancora, i diplomi AFAM, l’Alta Formazione Artistica e Musicale post 2005, e non da meno i cosiddetti diplomi ITS Academy. Chi ha conseguito due o più lauree dal 12 luglio 1997 può riscattarle tutte, così come i titoli ottenuti prima di questa data.

Cosa non si può riscattare

Bisogna tenere in considerazione che non si possono riscattare gli anni fuori corso o già coperti da altri contributi. Se si è svolto un periodo di studio in Erasmus o altre forme di studio all’estero, il riscatto si può chiedere solo se il titolo è riconosciuto ai fini previdenziali dal Ministero dell’Università. 

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Quanto costa il riscatto della laurea

Il costo del riscatto della laurea dipende dal sistema pensionistico. Se si rientra nel sistema retributivo, ante 1996, la cifra si calcola con il cosiddetto metodo della riserva matematica, tenendo conto di età, sesso, retribuzioni e durata del periodo. Il costo è molto variabile e può essere anche particolarmente elevato. Se si è nel contributivo (post 1996), l’onere si basa sull’aliquota contributiva vigente, pari al 33% per i dipendenti, applicata alla retribuzione lorda dell’anno precedente alla domanda.

Quanto costa il riscatto agevolato

Per il riscatto agevolato, il costo viene calcolato su una base imponibile fissa, pari al reddito minimo di artigiani e commercianti. Nel 2025, questo reddito minimo è di 18.555 euro, con aliquota AGO al 33%, e il costo annuo è 6.123,15 euro. Per riscattare quattro anni di laurea con la formula agevolata, per esempio si dovrà pagare 24.492,60 euro. Se si sceglie l’ordinario, con un reddito lordo annuo di 32.170 euro, applicando l’aliquota al 33%, il costo annuo è di 10.616,10 euro.

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Quando conviene il riscatto della laurea

Il principale vantaggio fiscale è che il riscatto “classico” è deducibile integralmente dal reddito imponibile, quindi va a ridurre l’Irpef dovuta. In alternativa, può essere detratto al 19% se sostenuto per familiari fiscalmente a carico. Nel caso dell’agevolato, scatta come visto la detrazione, anziché la deduzione. La convenienza dipende molto dall’età in cui si è iniziato a lavorare, dopo i 30 anni probabilmente diventerebbe troppo oneroso.

Il paradosso del riscatto di laurea

Un dettaglio a cui fare attenzione è che se si ha diritto alla pensione anticipata contributiva perché si è lavoratori post 1996, ma si ha almeno un mese di studi entro il 1995, il riscatto di laurea catalogherebbe il lavoratore come pre 1996, facendo perdere il requisito dei 64 anni di età per l’anticipo della pensione, e costringendo dunque a lavorare ancora per due o tre anni.

 

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