Dirigente pubblico, per fare carriera nella Pa conterà di più il merito: il nuovo ddl

Economia
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Introduzione

Il Consiglio dei ministri nei giorni scorsi ha dato il via libera definitivo al disegno di legge sulla misurazione e valutazione della performance e lo sviluppo di carriera nella Pubblica Amministrazione. Ora il testo andrà in Parlamento. Il provvedimento era stato già approvato in sede preliminare il 13 marzo e il 12 giugno ha ottenuto il parere favorevole della Conferenza unificata, dove è stato deciso che le nuove disposizioni si possano applicare anche alle Regioni, alle Province e ai Comuni, alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e Bolzano

Quello che devi sapere

L’obiettivo del Governo

Il disegno di Legge sullo sviluppo di carriera nella Pubblica Amministrazione mira a privilegiare il merito rispetto alla burocrazia. Il governo vuole valorizzare in primis il raggiungimento degli obiettivi, dunque dei risultati. Nel rilevare "un ulteriore passo avanti nell'iter di questo provvedimento", il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha spiegato che "passiamo da un approccio 'burocratico' a uno per 'obiettivi' in cui contano i risultati raggiunti”

 

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Cosa viene privilegiato nei dirigenti

Zangrillo ha sottolineato che “ai dirigenti viene attribuita la responsabilità di creare ambienti di lavoro ancora più dinamici e stimolanti per offrire servizi sempre più in linea alle esigenze dei nostri utenti, cittadini e imprese”. Il provvedimento rende "più moderni ed efficienti gli assetti organizzativi delle pubbliche amministrazioni a cui collegare prospettive di carriera capaci di valorizzare il merito”

 

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Come funziona il nuovo sistema di valutazione

In sostanza, il nuovo sistema punta "a perfezionare l'efficacia della misurazione e valutazione della performance dei dipendenti pubblici, modalità e tempi di assegnazione degli obiettivi di mestiere a cui si aggiunge la valutazione dei comportamenti organizzativi e cioè di quelle capacità, tra cui la leadership. A questo innovativo sistema si affianca un percorso di sviluppo della carriera improntato sul merito per accedere alla dirigenza”.

 

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La valutazione delle performance

Oltre al concorso, attraverso un meccanismo che rispetta i principi di imparzialità, pubblicità e trasparenza, i funzionari, in servizio da almeno cinque anni, possono partecipare a specifici bandi pubblicati dall'amministrazione, in cui vengono valutati sulla base della performance, sullo svolgimento di una prova e di una relazione dettagliata, sottoscritta dal dirigente sovraordinato al candidato

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Chi si occupa della valutazione

La valutazione, secondo il ddl, è affidata a una Commissione indipendente composta da 7 membri che può assegnare un incarico temporaneo per una durata non superiore a 3 anni. Si potrà accedere alla dirigenza soltanto dopo aver superato un periodo di osservazione di almeno 4 anni e una valutazione positiva svolta da una nuova Commissione, sempre per garantire il rispetto dei principi di trasparenza e imparzialità.

La garanzia d’imparzialità

Al Corriere della Sera, il ministro Zangrillo aveva detto che “la valutazione della candidatura sarà fatta da una commissione composta da dirigenti generali estratti a sorte a cui si aggiungono due professionisti che possono venire anche dal privato e il presidente è esterno, a garanzia dell’imparzialità”

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L’incarico temporaneo e la promozione definitiva

Sempre Zangrillo ha spiegato che “chi supera questo step si vedrà assegnato un incarico dirigenziale temporaneo. Poi ci sarà una nuova valutazione ed eventualmente un nuovo incarico temporaneo e solo alla fine, in caso di performance positiva, la promozione definitiva a dirigente”

L’apprezzamento dell'Agdp

L'Associazione Dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni (Agdp) ha espresso apprezzamento per l'approvazione in via definitiva dal Consiglio dei ministri del disegno di legge sulle "Disposizioni in materia di sviluppo della carriera dirigenziale e della valutazione della performance del personale dirigenziale e non dirigenziale delle pubbliche amministrazioni”. In una nota si sottolinea che con il ddl "si intende anche valorizzare il personale dipendente dell'intero comparto pubblico”

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La nota dell’Agdp

L’Agdp ha evidenziato che con il decreto viene riconosciuto “con le dovute garanzie di oggettività della valutazione, il merito e la professionalità acquisita negli anni di servizio da parte dei funzionari per i quali sarà possibile accedere alla carriera dirigenziale con procedure più snelle e differenziate”

 

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