Taxi, stipendi medi sotto i 18mila euro: ecco le città dove crescono di più

Economia
©Ansa

Introduzione

Come mostrano i dati del Dipartimento delle Finanze diffusi da Il Sole 24 Ore, nel 2023 le retribuzioni nel comparto taxi hanno confermato la fase di recupero dopo i crolli registrati durante il biennio pandemico.

 

Stando alle ultime dichiarazioni dei redditi disponibili, in un anno l’incremento medio nazionale si è attestato sui 208 euro, portando le buste paga mensili a 1.492 euro. Ciononostante, nell’arco dei 12 mesi il valore complessivo degli stipendi si ferma poco sotto la soglia dei 18mila euro

Quello che devi sapere

La rilevazione

I dati, ancora provvisori, elaborati dal Mef fanno leva sui redditi dichiarati dai soggetti inclusi nel settore Ateco 49.32.10 (trasporto con taxi) rappresentato in varie forme di impresa, dagli autonomi a società di persone, capitale, cooperative oppure forfettarie

 

Per approfondire: La rubrica di Carlo Cottarelli: “Di quanti immigrati ha bisogno l'economia italiana?”

La rilevazione

Le difficoltà del Covid

L’analisi fotografa un parziale rimbalzo dei guadagni che nel 2020 erano precipitati sotto i 4mila euro annui con punte negative nelle città a maggiore vocazione turistica. Su tutte Firenze e Napoli dove nell’anno d’esordio del Covid-19 hanno mostrato perdite rispettivamente di 2.155 e 8.634 euro

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Il rimbalzo di Firenze

Proprio il capoluogo della Toscana ha brillato nell’anno fiscale 2023 dove la platea di auto bianche ha dichiarato redditi annuali superiori ai 24mila euro, il 17% in più rispetto all’anno precedente e stipendi sopra quota 2mila euro lordi al mese. A livello nazionale, l’incremento delle retribuzioni si è invece discostato di poco rispetto ai valori medi con alcune città dove la crescita si è azzerata

Milano sul podio

Dopo Firenze, tra le città che nel 2023 hanno registrato i guadagni medi più elevati spicca Milano dove gli stipendi annuali dichiarati hanno superato quota 22.551 euro, oltre il 15% in più a fronte di un reddito mensile che si attesta a 1.879 euro. Bologna si colloca sulla media nazionale 18.899 euro, pari al 12% di crescita nell'arco di 12 mesi

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Roma cresce ma stipendi sotto la media

Nella Capitale le buste paga sono salite di più in termini percentuali (+23,5%) ma i tassisti romani dichiarano 16mila euro all’anno di stipendi, equivalente di 1.310 euro mensili

La classifica

Le retribuzioni ingranano la marcia anche per i tassisti di Napoli e Palermo dove in un anno sono salite rispettivamente del 25,4% e del 17,8%. Ciononostante, entrambe le principali città del Sud si collocano al di sotto della media nazionale: un tassista partenopeo dichiara in media 12.791 euro, più 2.594 rispetto al 2022. Non va meglio per i colleghi palermitani, ultimi nella classifica nella città con guadagni medi fermi a 10mila euro, 894 in più al mese rispetto all’anno precedente. Sotto la media anche Torino dove gli stipendi medi annui si attestano a 13.349 euro, il 12,7% in più

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Effetto Pos

Senza considerare la parentesi pandemica, negli ultimi anni l’incremento degli stipendi per le auto bianche resta al palo. Novità sono in arrivo a partire dal 2027 quando saranno disponibili i dati sulle dichiarazioni dell’anno fiscale in corso, il primo nel quale è scattato l’obbligo di dotazione e utilizzo del Pos per i pagamenti elettronici

Obiettivo trasparenza

Introdotto già dal Decreto Pnrr nel giugno 2022, l’obbligo del dispositivo Pos a bordo del veicolo equipara la corsa in taxi a una qualsiasi transazione commerciale effettuata in negozio. In caso di rifiuto, per l’autista può scattare una sanzione amministrativa con un minimo di 30 euro a cui si somma il 4% dell’importo rifiutato. La norma punta, inoltre, a potenziare la trasparenza sui redditi reali percepiti che per anni hanno trovato ostacoli dal nero e dai pagamenti in contante senza il rilascio di alcuno scontrino fiscale

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La concorrenza di Ncc e app

Negli ultimi anni la categoria taxi affronta la concorrenza crescente degli Ncc (Noleggio con conducente) ed è esacerbata da app che consentono il confronto dei tempi d’attesta e dei prezzi. Lo scorso febbraio, una norma mirava a rendere impossibile l’operazione prima di scegliere il servizio per evitare che venissero selezionate dai tassisti tramite applicazioni che dialogano con Uber

Comunicazioni all’utente

Il testo specificava che i soggetti gestori delle piattaforme di intermediazione “adottano apposite misure volte a garantire che la destinazione dell’utente sia comunicata al vettore taxi solo al momento del prelievo dell’utente e che non sia comunicato al vettore il corrispettivo stimato della corsa” e che “il corrispettivo stimato per il servizio taxi può essere comunicato all’utente, ferme restando le variazioni connesse alle condizioni di circolazione e alle ulteriori variabili che incidono sulla determinazione del costo del servizio”

 

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