Benzina, prezzi in aumento dopo l’attacco Usa in Iran e l’incognita su Hormuz: l’andamento

Economia
©Ansa

Introduzione

L’attacco del 22 giugno a tre siti nucleari iraniani da parte dei bombardieri B-2 statunitensi ha innescato un’impennata a raffica dei costi dei carburanti anche sulla rete stradale e autostradale italiana. Come rileva il Codacons, che ha monitorato i dati forniti dai distributori e pubblicati sul portale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la “verde” in modalità servito ha sfondato quota 2,3 euro al litro. Non va meglio per l'opzione self-service che si avvicina alla "soglia psicologica" dei 2 euro al litro con picchi di 2,3 rilevati sul tronco Milano-Brescia dell’A4. Il 23 giugno, dopo l'attacco dell'Iran a una base Usa in Qatar, petrolio in calo. Ecco tutti i rincari

Quello che devi sapere

Codacons: “Picchi preoccupanti”

Dai 2,36 euro al litro sulla A21 Torino-Piacenza ai 2,34 euro/litro sull’A1 Milano-Napoli: i picchi per i rifornimenti di benzina in modalità servito interessano i principali assi autostradali della Penisola. Non va meglio per il diesel servito con punte che oscillano tra i 2,24 e i 2,28 euro al litro e per la modalità self-service: sulla A5 Torino-Aosta all’altezza di Quincinetto un litro di verde ha toccato 1,999 euro al litro. “Non si tratta di prezzi medi, ma i nuovi picchi registrati presso alcuni impianti autostradali appaiono preoccupanti”, segnala il Codacons che teme ulteriori rialzi in concomitanza con l’aumento degli spostamenti tipici dell'estate e il rischio di una stangata sui vacanzieri

 

Per approfondire: La rubrica di Carlo Cottarelli: “Di quanti immigrati ha bisogno l'economia italiana?

Codacons: “Picchi preoccupanti”

Prezzi medi carburanti ai massimi da aprile

Non solo picchi autostradali, l'ondata di rincari a seguito degli attacchi in Iran investe i prezzi medi praticati alla pompa di benzina. Secondo il sito specializzato Staffetta Quotidiana, in due giorni i listini di greggio e gasolio hanno registrato un balzo toccando i massimi da inizio aprile. La settimana si è aperta con un aumento di un centesimo netto praticato da Q8 su benzina e gasolio e da Tamoil sul gasolio. Ma i rincari investono l’intera rete: sui 18mila impianti analizzati la "verde" self-service ha subìto un aumento di 22 millesimi a 1,748 euro il litro, 36 il diesel a 1,670 euro 

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Aumentano metano e Gnl, cala Gpl

Stando alle medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ed elaborati dalla Staffetta, il metano servito tra compagnie e pompe bianche registra un aumento di 2 millesimi a 1,441 euro/kg, il Gas naturale liquefatto (Gnl) sale invece di 1 millesimo a 1,269 euro/kg. A calare è invece il Gpl servito a 0,707 euro/litro (-1)

Assopetroli: "No a polemiche infondate"

Sui timori di speculazione rilanciate da alcune associazioni dei consumatori, Assopetroli minimizza: "Alla luce degli ultimi numeri non emerge alcuna dinamica speculativa. Invece di alimentare polemiche infondate invitiamo consumatori, operatori e media a utilizzare gli strumenti disponibili e a promuovere una cultura della mobilità informata e consapevole", afferma l'associazione di categoria

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Mimit, Urso convoca Commissione di allerta rapida

A fronte delle recenti variazioni nei prezzi dei carburanti legate alle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, il Garante per la sorveglianza dei prezzi del Mimit, su indicazione del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha convocato per domani una commissione di allerta rapida in materia 

I timori sullo stretto di Hormuz

Insieme ai timori legati all’incertezza geopolitica, l’acuirsi della crisi in Medio Oriente pesa sul commercio internazionale. L’epicentro delle tensioni si concentra in queste ore soprattutto sullo stretto di Hormuz, tratto marino di 50 chilometri nel cuore del golfo Persico che separa la penisola iraniana dagli Emirati Arabi Uniti. In risposta all’attacco Usa, Teheran ha minacciato il blocco dello stretto da cui transita una fetta consistente di navi che trasportano petrolio e altri prodotti energetici in tutto il mondo. Per Giovanni De Mare (AllianceBernstein Italia), la chiusura di Hormuz o anche solo l'instabilità della zona "farebbero impennare i prezzi dell'energia, con conseguenze dirette sull'inflazione globale, rallentamenti nella crescita e nuove sfide per le banche centrali nei prossimi mesi"

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L'impatto sul prezzo del petrolio

Dopo la decisione degli Stati Uniti di sostenere Israele con il bombardamento dei siti nucleari iraniani, il prezzo del greggio ha preso il volo con il Brent sul mercato di Londra e il principale contratto statunitense Wti che in poco tempo hanno raggiunto i massimi livelli da gennaio. Il 23 giugno, dopo l'attacco dell'Iran a una base Usa in Qatar, il petrolio è sceso: il Wti ha perso il 7,22% a 68,51 dollari al barile, mentre il Brent è sceso del 7,18% a 71,48 dollari. Secondo un'analisi del centro studi Srm, comunque, un eventuale blocco dello stretto di Hormuz dove transitano 880 milioni di tonnellate l'anno, pari al 27% del traffico marittimo mondiale, potrebbe far esplodere il prezzo fino a 100 dollari al barile. Un'ipotesi che avrebbe effetti a cascata sui listini dei carburanti: a tali livelli la benzina arriverebbe a costare in media 2,024 euro al litro in Italia

Meloni: “Monitoriamo stretto di Hormuz, cruciale per petrolio”

Intervenendo alla Camera prima del vertice Nato dell’Aja e del Consiglio Europeo, la premier Giorgia Meloni ha espresso "preoccupazione" per le possibili ripercussioni della crisi Iran-Stati Uniti su Hormuz e sul resto del Medio Oriente. “Stiamo monitorando Hormuz, uno stretto strategico per le economie globali capace di condizionare il prezzo del petrolio e dell'energia a livello mondiale”, ha detto il capo del governo che ha poi rassicurato sugli “approvvigionamenti necessari” forniti in caso di blocco iraniano

 

Per approfondire: Meloni: "Priorità cessate il fuoco a Gaza e negoziati su Iran. Ok altre sanzioni a Mosca"

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Trump: “Tenete bassi prezzi petrolio”

Sui prezzi energetici è intervenuto anche Donald Trump che ha messo in guardia dal rischio di un rialzo incontrollato del greggio. “Tenete bassi i prezzi del petrolio. Vi sto guardando”, ha affermato sul suo social Truth il presidente Usa che in un post successivo ha invitato il Dipartimento dell’Energia a spingere sull’estrazione di combustibili fossili nel solco dello slogan elettorale “drill, baby, drill”

Ue: “Prezzi energia volatili”

Di “volatilità” dei prezzi energetici registrata negli ultimi giorni a seguito della recrudescenza del conflitto ha parlato anche la portavoce della Commissione europea, Paula Pinho. “I prezzi sono stati molto volatili negli ultimi due giorni e continuiamo a seguirli molto attentamente”, ha detto evitando tuttavia commenti sull’eventuale chiusura dello stretto di Hormuz e gli effetti che avrebbe sulle quotazioni del petrolio

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Perché è importante Hormuz

A fine aprile lo stretto di Hormuz era stato sconvolto dalla violenta esplosione nel porto commerciale iraniano di Bandar Abbas che ha provocato la morte di 46 persone e il ferimento di oltre 1.200. Secondo Confartigianato l’eventualità di un blocco ad Hormuz come conseguenza del conflitto potrebbe pregiudicare il transito di oltre un quarto del petrolio globale via mare e di un quinto del Gas naturale liquefatto (Gnl)

 

Per approfondire: Iran, esplosione nel porto di Bandar Abbas: si aggrava bilancio dei morti, sono almeno 40

Il peso dello stretto per l’Italia

Secondo l’associazione di categoria, l’Italia importa attraverso lo stretto di Hormuz merci energetiche “pari a 9,6 miliardi di euro, ovvero il 14,2% del totale”. Tra i principali Paesi fornitori figurano Arabia Saudita, Iraq, Emirati Arabi Uniti e Kuwait con importazioni di petrolio greggio e raffinato che oscillano da 0,6 a 3,5 miliardi di euro. Mentre dal Qatar arriva nei porti italiani Gnl per un valore pari a 2,5 miliardi. Si prospettano negative anche le previsioni sul traffico container. Secondo il sito ilNordEst, lo stretto è strategico per i collegamenti dei porti di Dubai e Abu Dhabi con oltre 26 milioni di Teu movimentati

 

Per approfondire: “Guerra Israele-Iran e non solo, allarme Confartigianato: “A rischio 40% import energetico

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