Bonus barriere architettoniche, si può richiedere dopo il Superbonus? Cosa dice il Fisco

Economia
Ansa e Ipa

Introduzione

Si può cambiare agevolazione durante i lavori per eliminare le barriere architettoniche? A questo proposito l’Agenzia delle Entrate, nella sua Guida alle agevolazioni fiscali, ha dato una risposta chiara. Ecco cosa sapere

Quello che devi sapere

Cos’è il bonus barriere architettoniche

La legge n. 234/2021 (Legge di bilancio 2022) ha introdotto il bonus barriere architettoniche per la realizzazione di interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione in edifici già esistenti. Prevista inizialmente solo per l’anno 2022, l’agevolazione è stata poi prorogata al 31 dicembre 2025 dalla legge n. 197/2022 (Legge di bilancio 2023). Consiste in una detrazione d’imposta del 75% delle spese documentate sostenute nel periodo tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2025 relative a interventi su scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. In base al Decreto-legge n. 39/2024, per le spese sostenute a partire dal 2024 la detrazione è ripartita in dieci quote annuali di pari importo

 

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A quanto ammonta

La detrazione deve essere calcolata su un importo complessivo non superiore a:

  • 50 mila euro, per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;
  • 40 mila euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari;
  • 30 mila euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari

 

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Le altre agevolazioni presenti

È inoltre possibile usufruire anche di altre agevolazioni per le barriere architettoniche:

  • Il Bonus ristrutturazioni, che prevede una detrazione Irpef che spetta per lavori di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze. Per quanto concerne le parti comuni di edifici residenziali, è ammessa anche la manutenzione ordinaria. L’ultima legge di Bilancio ha confermato per il 2025 la detrazione al 50% spalmata su 10 anni, ma vincolata a un preciso requisito: le spese, per un tetto massimo detraibile pari a 96mila euro, devono essere sostenute dai “titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale”. Che, tradotto, significa che la detrazione al 50% vale solo per le prime case. Negli altri casi si scende al 36%;
  • Il Superbonus che, come noto, è stato ampiamente rimaneggiato. Archiviata la percentuale del 70% per il 2024, quest’anno l’incentivo è riconosciuto nella misura del 65% e solo nel caso in cui si soddisfino requisiti precisi. Anzitutto, nel 2025 il beneficio riguarda solo i condomini, le persone fisiche proprietarie di edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari e le onlus. La detrazione può essere chiesta solo per alcuni tipi di interventi, per i quali alla data del 15 ottobre 2024 risulti presentata la Cila, ossia la Comunicazione di inizio lavori asseverata. Nel caso dei condomini, entro quella stessa data deve essere stata adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori

È possibile passare da un’agevolazione all’altra?

Secondo l’Agenzia delle Entrate è possibile passare da un bonus all’altro. Per le spese sostenute nel 2024, si legge nel documento, "è possibile fruire della detrazione di cui al citato articolo 119-ter (il riferimento è al bonus barriere al 75%) anche in presenza di un intervento iniziato nel 2023 per le cui spese, sostenute in tale anno, si è fruito della detrazione del 50 per cento prevista dall’articolo 16-bis del Tuir oppure del superbonus”. A questo proposito viene riportato anche un esempio: “Con riferimento alle spese sostenute nel 2024, per interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche, già avviati in anni precedenti è possibile continuare a fruire del superbonus", che nel 2024 è al 70%, “nel limite di spesa di euro 96mila, comprensivo anche delle spese sostenute negli anni precedenti per il medesimo intervento trainato”. Oppure, in alternativa, si può “fruire della detrazione di cui all’articolo 119-ter del decreto Rilancio (quindi, il bonus barriere) prevista nella misura del 75% delle spese sostenute

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Salgono le percentuali

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito poi anche alcuni dettagli relativi ai bonus edilizi. Come stabilito dalla Legge di Bilancio 2025, le detrazioni fiscali per interventi di recupero del patrimonio edilizio, Ecobonus e Sismabonus sono prorogate fino al 2027, con aliquote maggiorate per i proprietari (o titolari di diritti reali di godimento) nel caso in cui l'immobile sia adibito ad abitazione principale. In particolare, per la 'prima casa' lo sconto fiscale sale al 50% (al posto del 36%) per le spese sostenute quest'anno e al 36% (anziché 30%) per quelle affrontate negli anni 2026 e 2027. La detrazione - spiega l'Agenzia delle Entrate - resta quella più elevata anche se l'immobile è adibito a dimora abituale di un familiare del contribuente (coniuge, parente entro il terzo grado e affini entro il secondo). Per usufruire dell'agevolazione maggiorata, che spetta anche per gli interventi realizzati sulle pertinenze, come garage e cantine, è necessario che l'immobile venga adibito a prima casa alla fine dei lavori

La sostituzione degli impianti di climatizzazione

Nel 2025, continueranno a essere incentivati nell'ambito dell'Ecobonus e del bonus ristrutturazioni gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale maggiormente in linea con le esigenze di tutela dell'ambiente. I benefici fiscali si applicano infatti ai microcogeneratori (anche se alimentati da combustibili fossili), ai generatori a biomassa, alle pompe di calore ad assorbimento a gas e ai sistemi ibridi che integrano pompa di calore e caldaia a condensazione. Dal 2025, invece - si legge nella nota dell'Agenzia delle Entrate - non saranno più previsti incentivi per la sostituzione di impianti di riscaldamento invernale con caldaie a condensazione e con i generatori d'aria calda a condensazione, alimentati a combustibili fossili, in linea con la Direttiva UE 2024/1275. In questo caso, restano comunque detraibili le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024, anche se gli interventi saranno completati dopo il primo gennaio 2025

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Le detrazioni a favore di condomini e persone fisiche

La circolare fornisce alcuni chiarimenti sulla detrazione del 65% delle spese sostenute nel 2025 prevista a favore dei condomìni, delle persone fisiche che realizzano interventi su edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari, delle Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus), delle Organizzazioni di volontariato (OdV) e delle Associazioni di promozione sociale (Aps). Lo sconto fiscale è infatti riconosciuto a patto che, entro il 15 ottobre 2024, risulti presentata la Cila, sia adottata la delibera assembleare per gli interventi effettuati dai condomini, sia presentata l'istanza per l'acquisizione del titolo abilitativo, se gli interventi comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici. Infine, la circolare ricorda che i contribuenti che hanno sostenuto spese nel 2023 per interventi agevolati potranno scegliere di ripartire la detrazione in 10 quote annuali di pari importo e precisa che la scelta potrà essere effettuata presentando una dichiarazione integrativa entro il 31 ottobre 2025. In caso di maggior debito d'imposta, il versamento potrà essere effettuato senza sanzioni né interessi entro il termine per il versamento del saldo delle imposte relative al 2024

 

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