Introduzione
Mancano ancora pochi giorni a una nuova riunione del comitato direttivo della Banca centrale europea e nell’aria, secondo gli analisti, si inizia a respirare l’odore di un nuovo taglio dei tassi di interesse dello 0,25%: il 5 giugno potrebbe arrivare l’ottava sforbiciata consecutiva del ciclo di allentamento iniziato lo scorso anno, che potrebbe adesso essere vicino alla fine.
Quello che devi sapere
Bce, verso tasso sui depositi al 2%
Se le previsioni fossero confermate, il tasso sui depositi – quello preso come riferimento, adesso al 2,25% – tornerebbe al 2%, nel contesto di un miglioramento delle prospettive economiche dell'Eurozona e con l'inflazione (più o meno) sotto controllo, nonostante il grande nervosismo che l’incertezza sui dazi del presidente Trump continua a creare. È quindi anche probabile che a Francoforte si rivedano al rialzo le previsioni del Pil, contestualmente al ribasso di quelle sull’inflazione.
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Le ultime previsioni sulla crescita del Pil europeo
Nell'ultima previsione di marzo, lo staff della Bce aveva previsto una crescita del Pil dell'Eurozona dello 0,9% per il 2025, in calo rispetto all'1,1% della riunione di dicembre, e dell'1,2% per il 2026, rispetto all'1,4% delle previsioni di dicembre. C’è chi scommette che adesso correggerà all'1,1% il dato di quest'anno e all'1,4% quello del 2026
Verso la fine del ciclo di ribassi?
Come anticipato, i mercati guardano al quasi certo taglio di giugno come a una delle ultime mosse nell'attuale ciclo di ribassi. Gli swap sugli indici overnight implicano una minore probabilità di un taglio alla riunione già calendarizzata per il prossimo 24 luglio. Le aspettative di una sforbiciata a settembre per ora sono invece appena superiori al 50%
Forse una pausa a settembre
Tra chi pensa che una pausa sia in arrivo c’è anche Ulrike Kastens, economista senior di DWS: prevede che la Bce farà una pausa dopo luglio. "Vediamo spazio per un altro taglio dopo giugno, ma da qui in poi l'aria si assottiglierà con la moderazione dell'inflazione e la stabilizzazione dei tassi di crescita. La politica monetaria non è più restrittiva. I prestiti sono in ripresa, forse meno per le imprese, ma i tassi di crescita del settore immobiliare sono discreti. Questo dimostra che i tassi di interesse non sono più un ostacolo", dice l’economista
Opinioni discordanti: c’è chi prevede una pausa già nel mese di luglio
In contrasto con le attuali aspettative del mercato, gli analisti della banca tedesca Helaba vedono il ciclo di allentamento arrestarsi provvisoriamente già dopo il taglio di giugno, con un'alta probabilità di una fase di mantenimento della politica monetaria più lunga: nella seconda metà dell'anno, si dice, è “probabile che la Bce passi a una modalità attendista”. E “sebbene i mercati stiano valutando un altro taglio dei tassi a luglio, l'annunciata svolta verso una politica fiscale più espansiva è contraria a un ulteriore allentamento monetario", affermano gli analisti della banca
Le divisioni all’interno della stessa Bce
Anche all'interno del Consiglio direttivo della Banca centrale europea si registra una crescente divisione. Robert Holzmann, governatore della banca centrale austriaca, sostiene la necessità di mantenere i tassi fermi almeno fino a settembre, sulla base del fatto che il tasso di policy ha già raggiunto un livello neutrale, che Holzmann colloca tra il 2,5% e il 3%. Anche Isabel Schnabel, membro del comitato esecutivo, avverte che tagli prematuri potrebbero alimentare l'inflazione in presenza di tensioni commerciali. Al contrario, Francois Villeroy de Galhau, governatore della Banca di Francia, ha affermato in un discorso del 27 maggio che la normalizzazione della politica "probabilmente non è completa" e ha sottolineato che la debolezza dell'attività economica e il calo dell'inflazione giustificano il mantenimento della fase di accomodamento
Analisti Mps: "Molto probabile atteggiamento attendista"
Per gli analisti di Mps, giovedì 5 giugno "sarà soprattutto importante monitorare le nuove stime su crescita e inflazione; con queste ultime attese in riduzione significativa". Mentre riguardo a eventuali indicazioni di futuri tagli, "è molto probabile che la numero uno di Francoforte Lagarde possa adottare un atteggiamento attendista in vista degli sviluppi sul tema commerciale"
Panetta: "Tenere approccio pragmatico e flessibile"
Il governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta riconosce che "il percorso della politica monetaria nei prossimi mesi si prospetta tutt'altro che semplice" e che "sarà essenziale mantenere un approccio pragmatico e flessibile prestando attenzione all'evoluzione delle condizioni di liquidità e ai segnali provenienti dai mercati finanziari e creditizi". Tuttavia, Panetta sottolinea come "i timori espressi in passato riguardo al processo di disinflazione si sono rivelati infondati" e "l'orientamento ancora restrittivo della politica monetaria e la diffusa incertezza hanno frenato i consumi e inciso negativamente sugli investimenti".
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