Dipendenti pubblici, da giugno stipendi più alti: ecco perché e a quanto ammonteranno

Economia
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Introduzione

Buone notizie in arrivo per i lavoratori della Pubblica Amministrazione: dal mese di giugno, alcuni dipendenti pubblici riceveranno delle buste paga più ricche, con incrementi che potranno sfiorare in alcuni casi anche i 500 euro. Ecco cosa sapere.

Quello che devi sapere

Il cuneo fiscale

Ma perché ora arrivano questi aumenti? Il merito è del taglio del cuneo fiscale, come confermato dal portale NoiPA, che ha annunciato l’avvio ufficiale dell’erogazione dei benefici, finora rimasti in sospeso. Sul cedolino di giugno saranno presenti, oltre al corrispettivo sgravio fiscale del mese, anche gli arretrati relativi al periodo tra gennaio e maggio. Il totale complessivo supera quindi i 480 euro, tra gli arretrati, vicini ai 400 euro, e la cifra mensile, all'incirca sugli 82 euro mensili

 

Per approfondire: Ministeri, aumenti stipendi fino a 500 euro. Come cambiano le buste paga degli statali

Bonus per i redditi bassi

Il taglio del cuneo fiscale presente in Manovra presenta dei significativi vantaggi per i redditi più bassi: infatti, per i dipendenti dello Stato con reddito annuo non superiore a 20 mila euro è previsto un bonus, sotto forma di somma integrativa, che non concorrerà alla formazione del reddito imponibile. L’ammontare del bonus sarà di:

  • 7,1% per redditi fino a 8.500 euro
  • 5,3% per redditi tra 8.501 e 15 mila euro
  • 4,8% per redditi tra 15.001 e 20 mila euro

 

Per approfondire: Decreto Pa, dal reclutamento nel pubblico impiego ai salari degli Enti locali: le novità

L’ulteriore detrazione

Per i dipendenti con reddito compreso tra i 20.001 e 40 mila euro, oltre alle detrazioni fiscali già stabilite, ci sarà un’ulteriore detrazione annuale: 1.000 euro per redditi compresi tra 20.001 e 32 mila euro; una detrazione decrescente per i redditi che vanno tra i 32.001 e 40 mila euro, fino ad annullarsi oltre questa soglia

Sui cedolini successivi

Sui cedolini successivi le voci relative al bonus e all’ulteriore detrazione saranno visibili nella sezione “Altri assegni”, con la dicitura Bonus Art. 1 c. 4 L. 207/24, mentre gli importi relativi all’Ulteriore Detrazione, che nel cedolino stipendiale vengono sommati alle altre detrazioni fiscali, saranno riportati all’interno di un messaggio a cedolino, con la dicitura "Ulteriore Detrazione" Art. 1 c. 6 L. 207/24

A chi spetta

NoiPa individua i beneficiari calcolando il reddito annuo 2025 utilizzando le seguenti informazioni:

  • I redditi percepiti fino all’ultima emissione stipendiale disponibile, sommati alla proiezione del reddito previsto per le mensilità residue dell’anno in corso, compresa la tredicesima mensilità;
  • I dati della Certificazione Unica 2024, per eventuali compensi aggiuntivi percepiti nell’anno precedente;
  • Solo per l’Ulteriore detrazione, l’eventuale reddito forzato impostato nel sistema, se presente.

Dati questi tre parametri NoiPA applica, per ciascun dipendente, il valore più elevato tra quelli risultanti dai criteri sopra indicati

Come si calcola lo sconto

L’assegnazione dello sgravo fiscale sarà gestita direttamente dal sistema NoiPA, che calcolerà il reddito annuo atteso sulla base dei compensi percepiti nei primi cinque mesi del 2025, integrandoli con una proiezione per i successivi sette mesi, incluso l’importo relativo alla tredicesima mensilità di fine anno

Si può rinunciare?

Ma si può rinunciare al beneficio? Al fine di evitare successive procedure di recupero delle somme non dovute, NoiPA implementerà altresì una funzione online che consentirà di rinunciare a questa agevolazione: l’opzione sarà disponibile nell'Area Personale del sito web e servirà a salvaguardare quei dipendenti che, possedendo altri guadagni non registrati nel database, rischiano di oltrepassare i parametri normativi. La dichiarazione di recesso potrà essere compiuta autonomamente, direttamente sulla piattaforma

Come fare per accedere al servizio di rinuncia

C’è tempo fino al 25 maggio per rinunciare. I passaggi da completare in questo caso sono:

  • accedere al menu “Servizi”;
  • selezionare la voce “Stipendiali”;
  • cliccare sul pulsante “Gestione benefici fiscali” e seguire la procedura indicata per effettuare la rinuncia ai diversi benefici.

Le rinunce inoltrate dopo la data del 25 maggio avranno effetto dalla prima mensilità utile successiva. Accedendo alla schermata iniziale del servizio e selezionando “Elenco richieste” nel campo “Rata applicazione” associato a ciascuna richiesta registrata, è possibile verificare da quale mese avrà effetto la rinuncia. Sempre dalla stessa finestra è possibile ripristinare l’applicazione dell’agevolazione fiscale e quindi l’erogazione del beneficio

 

Per approfondire: PA, si allarga la forbice tra gli stipendi. Ecco le categorie che guadagnano di meno