Pnrr, da Cabina di regia via libera a quinta revisione in due anni: cosa cambia

Economia
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Introduzione

Entra nel vivo la quinta revisione in due anni del Pnrr. Nei giorni scorsi si è riunita la Cabina di regia per esaminare la proposta di revisione tecnica del Piano di aiuti europei: ha dato il via libera a una "rimodulazione" di alcuni interventi. Al vertice, presieduto dal ministro per gli affari europei, il Pnrr e le politiche di coesione Tommaso Foti, hanno partecipato ministri, sottosegretari, i rappresentanti dell'Anci, dell'Upi, della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Le proposte di rimodulazione devono ora superare l’esame del Parlamento e poi della Commissione europea. Allarme dell’Anac sui tempi

Quello che devi sapere

Le modifiche della Cabina di regia

La Cabina di regia, quindi, ha dato il via libera a una "rimodulazione" di alcuni interventi. Ad esempio, 600 milioni di euro destinati a investimenti nella rete di ricarica elettrica, uno dei punti di forza green degli aiuti Ue, cambiano destinazione e saranno spostati su incentivi per la rottamazione auto. La modifica - si legge nella Proposta di revisione - "riguarda la misura sulle infrastrutture di ricarica elettrica, di cui circa 597 milioni di euro vengono immediatamente reimpiegati in un nuovo programma di rottamazione e rinnovo del parco veicolare che promuove la sostituzione di veicoli a combustione interna con veicoli a zero emissioni, con incentivi più vantaggiosi per le fasce di reddito più basse". Altri 640 milioni passano dall'idrogeno nell'industria hard-to-abate (cioè quei settori industriali particolarmente difficili da decarbonizzare o riconvertire) all'"Investimento Sviluppo Biometano"

 

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La revisione tecnica

Inoltre, la revisione tecnica approvata della Cabina di regia sul Pnrr prevede una "rimodulazione degli investimenti ferroviari per il potenziamento di tratte strategiche, modificate per cause di forza maggiore e sostituite con tratte che verranno concluse entro giugno 2026". E "l'incremento degli investimenti per l'implementazione degli impianti di biometano per lo sviluppo dell'economia circolare dei rifiuti e per incentivare il futuro della mobilità attraverso le automobili a basso impatto ambientale, per un valore complessivo di 1,2 miliardi di euro, senza incidere sulla dotazione complessiva del Piano"

 

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Le correzioni

Le proposte includono "modifiche per sopravvenute circostanze oggettive" oltre a correzioni formali, relative "principalmente alla settima rata, su cui si è focalizzata l'attenzione della Commissione europea, che incidono anche sull'ottava, nona e decima rata", ha spiegato il ministro agli Affari europei Tommaso Foti. L'aggiornamento, si legge nel comunicato di Palazzo Chigi, riguarda quindi sia casi di modifiche per sopravvenute circostanze oggettive che correzioni formali, nel pieno rispetto del regolamento Ue sul dispositivo di ripresa e resilienza, che consente agli Stati membri di richiedere modifiche del proprio Piano nazionale

 

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Le prossime tappe

Le proposte della Cabina di regia vanno ora all'esame del Parlamento e poi della Commissione europea. Nel frattempo, ha chiarito il ministro Foti, sono in corso "interlocuzioni con le amministrazioni titolari e con la Commissione europea, ai fini della piena attuazione del Piano, anche attraverso un suo aggiustamento complessivo, che seguirà la proposta di revisione tecnica approvata dalla Cabina di regia e all’ordine del giorno del Parlamento" a breve

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La revisione

La revisione, come si legge in uno dei documenti consegnati agli enti coinvolti, riguarda 107 milestone e target, pari al 30% delle milestone e dei target previsti per il residuo arco temporale di attuazione del Piano

Le "rimodulazioni finanziarie"

Come detto, ci sono "rimodulazioni finanziarie" con 640 milioni di euro per il biometano e circa 597 milioni di euro in precedenza destinati alle infrastrutture di ricarica elettrica che vengono "immediatamente reimpiegati in un nuovo programma di rottamazione e rinnovo del parco veicolare che promuove la sostituzione di veicoli a combustione interna con veicoli a zero emissioni, con incentivi più vantaggiosi per le fasce di reddito più basse"

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Ferrovie

Interventi anche sul capitolo ferrovie, in relazione a opere “di particolare complessità nell'esecuzione e realizzazione” per le quali si propongono revisioni di target e finanziamenti. Riguardano, in particolare, i lotti funzionali Napoli-Cancello e Cancello-Frasso dopo le criticità incontrate ad Apice-Hirpinia; il sub-investimento Palermo-Catania; la tratta Salerno-Reggio Calabria a fronte di ritardi; il terzo valico del Giovi. Il Mit ha spiegato che comunque si mantiene "la piena salvaguardia della dotazione finanziaria originaria, evitando la perdita di risorse Pnrr e assicurando il finanziamento di opere prioritarie come il Terzo Valico dei Giovi e la linea AV Salerno-Reggio Calabria"

La scadenza

È tramontata, invece, l'ipotesi di far slittare la scadenza del Pnrr. Ipotesi su cui l'Italia si era spesa con energia. A questo punto, l'urgenza di rivedere il piano italiano entra nella corsa contro il tempo per stare dentro il termine del 2026

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I numeri

"Con il pagamento della settima rata, attualmente in fase di verifica finale da parte della Commissione europea, sarà confermato il primato europeo dell'Italia nell'avanzamento del Piano, con 140 miliardi di euro ricevuti, corrispondenti al 72% della dotazione complessiva e, in termini di performance, si raggiungerà circa il 55% degli obiettivi programmati”, ha spiegato Foti in una nota. “Anche i dati sulla spesa, in aggiornamento sulla piattaforma ReGiS e comunque sottostimati in quanto molti soggetti attuatori non hanno ancora provveduto alla rendicontazione, sono in continua crescita e sfiorano quota 70 miliardi di euro, ovvero circa il 58% delle risorse finora ricevute", ha aggiunto. Openpolis, sulla sua piattaforma dedicata OpenPnrr, dà conto (con dati aggiornati a fine 2024) di una spesa effettiva di 58,6 miliardi, pari al 30,14%, e di una percentuale di completamento delle riforme dell'82%

La preoccupazione del presidente Anac

"La scadenza del Pnrr incombe. E, nonostante l'accelerazione impressa negli ultimi mesi, preoccupa l'andamento della spesa, in alcuni settori ancora inferiore al 30% delle risorse destinate, secondo i dati della Corte dei conti", ha commentato il presidente di Anac Giuseppe Busìa, nella Relazione annuale al Parlamento. "Dobbiamo prepararci a un'inevitabile contrazione nell'avvio di nuove procedure – ha proseguito –. Già nel 2024, su un totale di oltre 270 miliardi di importo complessivo, si rileva una flessione del mercato dei contratti pubblici rispetto al 2023, con un calo più rilevante nei lavori, che registrano una riduzione del 38,9%"

 

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