Ricerca, dalle basi antartiche agli osservatori astronomici: a chi vanno i fondi 2025

Economia
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Introduzione

Il ministero per l'Università e la Ricerca ha stanziato 94 milioni di euro per le infrastrutture di ricerca di dieci enti pubblici. A ufficializzarlo la ministra Anna Maria Bernini, che ha firmato il decreto che ripartisce la nuova annualità del Fondo per gli enti di ricerca. Tra le infrastrutture coinvolte, ci sono quelle per il monitoraggio dei terremoti, per lo sviluppo di magneti superconduttori e materiali superconduttivi ad alta temperatura, per le ricerche nel campo dell’astrofisica. Non solo: il ministero ha deciso stanziamenti alla nave rompighiaccio Laura Bassi, alle basi di ricerca italiane in Antartide, alle strutture di ricerca sulla fibra ottica e sui chip. Vediamo i dettagli.

Quello che devi sapere

Istituto di Fisica nucleare: 34 milioni

  • Partiamo dallo stanziamento più corposo, quello pari a 34 milioni di euro per le infrastrutture di ricerca dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare, nell’ambito di studi sulla superconduttività e sull’Intelligenza artificiale. L'Infn prevede anzitutto di utilizzare i fondi "per proseguire alcune attività strategiche di carattere pluriennale che il ministero sta già supportando finanziariamente dal 2022", come l'intervento di ristrutturazione e rifunzionalizzazione dell'immobile dei Laboratori nazionali del Gran Sasso, acquisito dall'Istituto per ampliare la disponibilità di sale sperimentali, uffici e foresterie, e per realizzare nuove iniziative di potenziamento e valorizzazione del proprio patrimonio di infrastrutture. Inoltre, con questi soldi l’Istituto potrà acquisire e potenziare il laboratorio Lasa a Segrate (Milano), un centro di eccellenza per attività di ricerca e sviluppo di tecnologie d'avanguardia per gli acceleratori di particelle, come magneti superconduttori e materiali superconduttivi ad alta temperatura, tecnologie promettenti anche per il settore della sostenibilità energetica. L'altra iniziativa sulla quale l'ente prevede di investire riguarda, come accennato, l'Intelligenza artificiale, altro ambito di grande rilevanza e in fortissima espansione. L’Infn cofinanzierà l'iniziativa europea Ai Factory, che prevede la realizzazione di un'infrastruttura di calcolo ad alte prestazioni dedicata allo sviluppo, ai test e all'implementazione di applicazioni di Intelligenza artificiale.

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"Sono investimenti strategici"

  • "Si tratta di investimenti chiave non solo per la scienza ma anche, più in generale, per la società, alla luce del ruolo sempre più strategico che le infrastrutture di ricerca rivestono sia per il progresso delle conoscenze sia per l'innovazione tecnologica", ha osservato il presidente dell'Infn Antonio Zoccoli, commentando lo stanziamento dei fondi da parte del ministero. Le infrastrutture di ricerca "sono un elemento caratterizzante della cosiddetta Big Science, nel cui contesto opera l'Infn. Sempre grazie ai finanziamenti del Mur nell'ambito del Pnrr, il nostro istituto sta già investendo strategicamente sul potenziamento delle proprie infrastrutture di ricerca, ed è stato promotore del Centro nazionale di ricerca in Hpc, Big Data e Quantum Computing Icsc", ha ricordato Zoccoli.

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Istituto di Astrofisica: 27 milioni

  • Corposo anche lo stanziamento all'Istituto nazionale di Astrofisica: circa 27 milioni di euro, destinati all'allestimento di nuovi spazi per lo studio e la divulgazione. "È con grande soddisfazione che accogliamo questo stanziamento, che consente di continuare a dare forma ai tanti interventi di ammodernamento strutturale e tecnologico presso gli osservatori di Torino, Milano, Padova, Firenze, Roma (assieme anche all'Istituto di Astrofisica e Planetologia spaziali), Napoli, Catania e Palermo", ha commentato il presidente dell'Inaf Roberto Ragazzoni. "In un momento così trasformazionale dell'astronomia, l'Inaf riqualifica, valorizza, acquisisce e costruisce spazi per studi, laboratori, aree per la divulgazione attraverso progetti che interessano l'intera nazione", ha concluso.

Cnr: 7,5 milioni per l'Antartide

  • Al Consiglio nazionale delle ricerche sono stati assegnati 7,5 milioni di euro per rinnovare e potenziare le due basi di ricerca italiane in Antartide: la "Mario Zucchelli" a Baia Terra Nova e la "Concordia" sul plateau antartico. In modo specifico, 4 milioni di euro sono destinati alla Zucchelli per l'acquisizione di un nuovo battello per ricerche oceanografiche costiere e campionamenti biologici/geologici, e di un veicolo sottomarino robotico a comando remoto (Rov) per la raccolta di sedimenti e specie marine anche a maggiori profondità, ampliando così la portata delle attività di campionamento e, contestualmente, riducendo i rischi per gli operatori umani e l'impatto ambientale. Saranno inoltre potenziate le attività legate alla rete degli osservatori permanenti, con interventi che vanno dalla ricostituzione dell'infrastruttura di mooring, per controllare i parametri relativi alle correnti oceaniche o alle proprietà fisiche dell'acqua, non più operativa da anni. Previsti poi il rafforzamento del sito osservativo che rientra nella rete internazionale Lter e l'ampliamento della collaborazione con le altre basi scientifiche attive in Antartide. Alla Concordia sono invece destinati 3,5 milioni per un maggiore efficientamento energetico grazie all'uso di fonti rinnovabili, con l'acquisto e l'installazione di un impianto solare per la produzione di energia durante l'estate. Le attività di adeguamento saranno realizzate in collaborazione con l'Enea, ente preposto al coordinamento logistico delle stazioni antartiche nel quadro del Programma nazionale di ricerca in Antartide (Pnra).

"Verso interventi di rinnovamento"

  • Per la presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza, "le nostre stazioni scientifiche antartiche, visto l'ambiente ostile a cui sono soggette, inevitabilmente necessitano di interventi di rinnovamento. Il finanziamento assegnato al Cnr per il 2025 nell'ambito del Fondo per l'edilizia e le infrastrutture di ricerca ci permetterà di completare obiettivi importanti, in parte già intrapresi nelle annualità precedenti, che vanno nell'ottica di mantenere l'elevato livello scientifico delle stazioni e contestualmente di rispettare l'esigenza, oggi sempre più condivisa, di far sì che le attività svolte in questi ambienti estremi abbiano un minore impatto ambientale ed energetico". 

Inrim: 7,5 milioni per la metrologia

  • Stesso stanziamento, pari a quasi 7,5 milioni di euro, per l’Istituto nazionale di Ricerca metrologica di Torino, che grazie ai fondi già sta mettendo in cantiere interventi relativi alla fibra ottica, alle tecnologie quantistiche, alla metrologia su chip e alle infrastrutture al servizio della transizione energetica. Più precisamente, dei 94 milioni di euro del Fondo per l'edilizia e le infrastrutture di ricerca, lo stanziamento per l'Inrim è pari a 7.499.148 euro. La metrologia è la scienza che si occupa della misurazione di grandezze fisiche, inclusi i metodi, i principi e i mezzi necessari per effettuare tali misure. Per l'Inrim, il finanziamento "rappresenta un riconoscimento importante del valore strategico delle attività portate avanti dal nostro Istituto", ha osservato il presidente dell'Inrim Pietro Asinari. "Le risorse saranno destinate al potenziamento delle infrastrutture di ricerca che l'ente vuole mettere a disposizione della comunità scientifica nazionale. In primis, l'Italian Quantum Backbone, infrastruttura di ricerca in fibra ottica dedicata alla metrologia di tempo e frequenza, alla comunicazione quantistica e al sensing in fibra ottica", con la quale l'Inrim "consolida il ruolo europeo dell'Italia su questi temi, garantendo alla ricerca italiana e alla sua comunità scientifica nuove opportunità, attraverso un coinvolgimento inclusivo sempre maggiore nelle ricerche su metrologia e comunicazione quantistiche, nel quadro del solido impegno nella European Quantum Communication Infrastructure e nel network della metrologia quantistica internazionale". Importanti anche l'infrastruttura PiQuET dedicata alla micro e nanofabbricazione e alle tecnologie quantistiche, grazie al programma "metrologia su chip", e l'infrastruttura iEntrance, che guarda all'energia e alle misure necessarie per la transizione energetica dei prossimi decenni.

Ingv: 6 milioni per i terremoti

  • Sono invece destinati a rafforzare le infrastrutture di ricerca per il monitoraggio in tempo reale dei segnali sismici e lo studio dei terremoti, in particolare nell'area dei Campi Flegrei, i 6 milioni di euro assegnati all'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia. I fondi appena stanziati "rappresentano un contributo sostanziale per la realizzazione di importanti attività propedeutiche alla ricerca scientifica al servizio del Paese", ha osservato il presidente dell'Ingv Fabio Florindo. "Viviamo un periodo di particolare attenzione per l'area dei Campi Flegrei, una delle zone vulcaniche più monitorate in Italia e certamente quella a maggior rischio. Sebbene l'attuale rete di monitoraggio multiparametrica sia dotata di alta sensibilità, il quadro degli eventi che caratterizzano l'area flegrea rende fondamentale compiere un ulteriore potenziamento strumentale che, come previsto con il finanziamento appena stanziato dal Mur, ci consentirà di aumentare le nostre capacità di rilevamento e interpretazione in tempo reale dei segnali sismici, geodetici e geochimici, migliorando il monitoraggio in continuo e la nostra capacità di valutare la pericolosità vulcanica in un'area densamente popolata e ad altissima vulnerabilità. Un investimento di questa portata avrà ricadute immediate e significative sulla capacità decisionale degli enti preposti alla protezione civile, garantendo una maggiore sicurezza per la popolazione", ha concluso.

Ogs: 4 milioni per la rompighiaccio

  • Sarà invece possibile un piano di ammodernamento e di manutenzione straordinaria della nave rompighiaccio "Laura Bassi" con i 4 milioni di euro destinati all'Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica sperimentale (Ogs). Ad oggi, la "Laura Bassi" è l'unica nave rompighiaccio italiana per la ricerca oceanografica in grado di operare sia in Antartide sia nell'Artico: il finanziamento permetterà di rinnovare gli impianti tecnici a supporto delle attività scientifiche, di migliorare le condizioni a bordo di lavoro e di vita e di rafforzare la sicurezza della navigazione. Si prevede anche una fase di rinnovamento degli alloggi e di alcune strutture della poppa per migliorare le capacità operative della nave. "Con questo importante finanziamento, il ministero garantisce l'investimento nel futuro della ricerca marina, rafforzando la presenza scientifica dell'Italia nella scena internazionale soprattutto per quanto riguarda le aree polari. L'intervento garantirà, infatti, alla nave una vita operativa di almeno altri vent'anni, aumentando efficienza, sicurezza e sostenibilità", ha osservato il presidente dell'Ogs Nicola Casagli. "L'investimento rafforza la nostra presenza nella scienza polare e valorizza l'eccellenza della cantieristica italiana. La nave Laura Bassi, che ha appena concluso la sua ultima missione nell'ambito del Programma nazionale di ricerche in Antartide, continuerà a essere uno strumento fondamentale per affrontare le grandi sfide ambientali del nostro tempo, in linea con gli obiettivi del Decennio delle Nazioni Unite per la Scienza del mare", ha concluso Casagli

Stazione Dohrn: 3,4 milioni

  • Il recupero della Biblioteca del Mare, la messa in sicurezza della sede storica, interventi per la Marine Farm mirati a garantire il benessere degli organismi marini mantenuti per i progetti di ricerca e conservazione. Questi sono i principali interventi in cantiere per la stazione zoologica "Anton Dohrn" di Napoli per il 2025, grazie al finanziamento di 3,4 milioni di euro assegnato dal ministero. "La scienza italiana è finora riuscita a mantenere alti livelli di qualità e produttività, nonostante un livello di finanziamento nettamente inferiore rispetto agli altri Paesi europei, grazie ad un'eccellente tradizione culturale", ha osservato Roberto Bassi, presidente della stazione. Il finanziamento, ha proseguito, "permette di riprendere il cammino di adeguamento delle infrastrutture per la ricerca sul mare, aggiungendosi ai 4,2 milioni stanziati nel biennio 2023-2024. Con questi fondi sarà possibile realizzare la nuova Biblioteca del Mare e completare la struttura di allevamento di organismi marini ospitati alla Marine Farm di Bagnoli per progetti di ricerca e conservazione. Infine, si potrà completare il risanamento delle strutture della sede storica alla Villa comunale di Napoli, con la progettazione dell'impianto antincendio, la cui realizzazione confida nei prossimi interventi finanziari".

Area Science Park: 2 milioni

  • Potenziare la ricerca sui meccanismi alla base delle malattie: sono destinati a questo obiettivo i 2 milioni di euro stanziati per il 2025 all'Area Science Park di Trieste. Le risorse permetteranno di rafforzare il laboratorio ospitato presso l'Università di Salerno, con la quale l'Area Science Park ha una collaborazione pluriennale. Il laboratorio di scienze di Salerno opererà in modo integrato con l'infrastruttura di ricerca di scienze della vita (genomica, biologia strutturale e data science) di Area Science Park, che rappresenta un nodo della rete nazionale e internazionale del Central European Research Infrastructure Consortium (Ceric) e che opera in modalità open access. "Il finanziamento del Mur ha una grande rilevanza nella strategia di sviluppo delle attività dell'ente poiché permette di potenziare il laboratorio Sud creando le basi per la costruzione di un nuovo Istituto di scienze omiche integrate", ha dichiarato la presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo. "L'idea è che, grazie alla collaborazione con l'Università di Salerno e altre importanti istituzioni scientifiche, l'Istituto possa diventare un polo di riferimento tematico per il Sud e di attrazione per giovani ricercatori", ha concluso.

"Ricadute positive sulla società"

  • "La sostenibilità, l'intelligenza artificiale, le sfide ambientali, il monitoraggio dei terremoti: la ricerca ha bisogno di investimenti, è necessario garantire risorse ai progetti scientifici, finanziare le nuove infrastrutture, sostenere le tecnologie più avanzate", ha affermato la ministra Bernini. "I 94 milioni che abbiamo stanziato per il Fondo dell'edilizia e di ammodernamento delle infrastrutture scientifiche aggiunge un importante tassello per la crescita della nostra ricerca. Con queste risorse - ha proseguito la ministra - gli enti avranno la possibilità di rafforzare le loro attività di studio, di acquistare nuove tecnologie, di ristrutturare e mettere in sicurezza sedi, di avviare nuovi progetti capaci di generare concrete e positive ricadute per migliorare la qualità della vita. Vogliamo così dare continuità a un lavoro già eccellente, fiore all'occhiello del Paese", ha aggiunto.

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"Gli enti di ricerca sono gioielli"

  • Per Bernini, gli enti pubblici di ricerca "sono gioielli, un vanto per l'Italia, un riferimento scientifico a livello internazionale. Noi abbiamo la responsabilità di far sì che queste eccellenze possano crescere e proseguire nel percorso intrapreso. È necessario poter garantire risorse per nuovi progetti, finanziare infrastrutture sempre più complesse, sostenere le tecnologie più avanzate". Il nuovo finanziamento di 94 milioni "va in questa direzione. Permette agli enti scientifici di rafforzare le loro attività di studio e di aprire nuovi fronti di studio", ha concluso la ministra.

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