
Introduzione
Gli ultimi dati Istat disponibili sul mercato del lavoro, relativi al mese di febbraio, mostrano qualche segno di miglioramento. Il tasso di disoccupazione in Italia è sceso al 5,9%, ai minimi da aprile 2007. Tra i giovani la percentuale è del 16,8%, dato più basso dall’inizio delle serie storiche (2004). Parallelamente, il tasso di occupazione è salito al 63% (per un totale di 24 milioni e 332mila occupati), più o meno la metà di quelli che erano stati registrati nel 2016.
Nonostante tutto il nostro Paese resta uno degli ultimi in Europa: se è vero che il quadro sembra in miglioramento, la strada per recuperare del tutto è ancora lunga. In questo contesto restano fondamentali strumenti di sostegno al reddito, a partire dalla NASpI.
Quello che devi sapere
L'impatto della NASpI
- Misure come la NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego) sono centrali nel “garantire una rete di sicurezza a chi perde il lavoro involontariamente, permettendo una transizione meno dolorosa verso una nuova occupazione”, spiegano Giovanni Pizza e Fabrizio Pinci di BonusX, startup a vocazione sociale nata per aiutare i propri utenti a muoversi nel non sempre agevole mondo di bonus e agevolazioni.
- Il sostegno, ricordano, “offre un supporto concreto a chi affronta periodi di disoccupazione, in particolare per i giovani e i lavoratori con contratti precari, contribuendo a ridurre l’impatto sociale ed economico di queste difficoltà e a stimolare la stabilità del mercato del lavoro”.
Per approfondire: Disoccupazione, è possibile ottenere la NASpI a 15 anni? Cosa sapere
L’identikit del percettore della NASpI
- Ma chi sono gli italiani che percepiscono la NASpI? BonusX ne ha tracciato un identikit. Si tratta prevalentemente di uomini, soprattutto nella fascia di età compresa tra i 35 e i 49 anni.
Per approfondire: NASpI, è giro di vite anti-furbetti. Cosa cambia con le nuove regole
Che tipo di contratto avevano i percettori della NASpI
- La maggior parte di chi usufruisce del sostegno lo fa dopo un contratto di lavoro a tempo determinato, anche se l’incidenza di queste tipologie contrattuali è in diminuzione. Si riscontra invece “una certa crescita tra i lavoratori con contratto a tempo indeterminato”, spiegano da BonusX
Industria e servizi
- Per quanto riguarda i settori lavorativi, i beneficiari dell’indennità “appartengono principalmente a settori come i servizi e l'industria, con una predominanza tra i lavoratori dipendenti permanenti, mentre gli autonomi e i dipendenti a termine sono in calo"
Domande in aumento tra i giovani
- La sensibilizzazione online ha svolto un ruolo determinante nella diffusione delle informazioni relative alla NASpI: campagne mirate hanno ampliato la conoscenza della misura tra i cittadini.
- Analizzando i dati digitali raccolti da BonusX, emerge come la domanda di informazioni e di richiesta della Naspi è particolarmente alta tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, con circa il 5% che l’ha richiesta due o più volte nell'arco di un anno.
- Questi dati suggeriscono che il gruppo più giovane, pur essendo meno stabile sul piano occupazionale, è anche più incline a cercare soluzioni di supporto come la NASpI, soprattutto durante le transizioni tra un lavoro e l’altro
La NASpI e le grandi città
- A livello territoriale, i principali poli di interesse sono città come Milano, Roma, Napoli e Torino, probabilmente per la concentrazione di opportunità lavorative e la presenza di una forza lavoro più diversificata. È proprio in queste aree urbane, dove la disoccupazione e la precarietà lavorativa sono più evidenti che altrove, che la sensibilizzazione online si è rivelata uno strumento efficace per raggiungere i lavoratori più vulnerabili
Stabilità lavorativa e politiche attive del lavoro
- Secondo Fabrizio Pinci il crescente interesse verso gli strumenti di sostegno al reddito va a sottolineare “l’urgenza di implementare politiche attive che non solo supportino i disoccupati, ma che incentivano anche la stabilità lavorativa”, sempre più rara.
- Per ridurre l'incertezza economica delle fasce più deboli della popolazione, dice, “è fondamentale un approccio mirato che promuova una maggiore integrazione tra il mercato del lavoro e i sistemi di welfare, incentivando la formazione, la riqualificazione e la transizione verso occupazioni stabili".
Per approfondire: Lavoro, calano i disoccupati ma aumentano i "working poor". L'allarme di Unimpresa