Introduzione
Dopo le vacanze di Natale e Capodanno, si apre adesso un lungo periodo in cui non sono previste festività: le prossime date per pensare a staccare qualche giorno sono il 20 e il 21 aprile, in cui cadono Pasqua e Pasquetta del 2025. E se per l’estate mancano ancora diversi mesi, c’è chi vuole muoversi in anticipo per riuscire a scovare le migliori occasioni a prezzi più contenuti per prenotare le prossime vacanze.
Per i professionisti in questo contesto si pongono alcune domande: ci sono delle spese che possono essere scaricate dalla dichiarazione dei redditi? E se sì, quali sono? Le risposte possono essere importanti particolarmente per gli imprenditori e i liberi professionisti: se ad esempio ci si reca in una località per un convegno, e poi si decide di prolungare la permanenza per godersi la zona, cosa è consentito fare?
Quello che devi sapere
Obbligo di pagamenti tracciabili
- In primo luogo è necessario sapere che la Legge di bilancio 2025 ha stretto le maglie intorno alla tracciabilità. Come si legge sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, infatti, la Manovra “subordina la deducibilità di alcune spese per prestazioni di lavoro alla tracciabilità del pagamento” in alcune circostanze: in particolare “la deducibilità delle spese per vitto, alloggio, viaggio e trasporto sostenute o rimborsate ai dipendenti, e quelle per trasferte tramite taxi e noleggio con conducente, è limitata ai pagamenti tracciabili, effettuati tramite sistemi bancari o di pagamento elettronico”. Inoltre “la tracciabilità si estende alle spese di rappresentanza, indipendentemente dai limiti di deduzione già esistenti, e alle indennità e rimborsi relativi a spese per vitto, alloggio e trasporto sostenute da chi produce reddito d’impresa”
Per approfondire:
Contrasto all'evasione, sconti fiscali se si paga con carta di credito: cosa sapere
Cosa serve sapere
- Chiarito questo, cosa è consentito fare? Poiché per i liberi professionisti e gli imprenditori spesso le attività professionali e quelle ricreative possono mescolarsi nel medesimo viaggio, è importante fare attenzione ad alcuni passaggi. In primo luogo, soltanto i lavoratori autonomi che aderiscono al regime fiscale ordinario possono scaricare parte delle spese di viaggio e trasferta. Dunque chi usufruisce del regime forfettario non ha acceso a questi strumenti
Per approfondire:
Fringe Benefit 2025, novità in Manovra e tempistiche di pagamento. Cosa sappiamo
Quali spese si possono dedurre
- Quali sono quindi le spese che è possibile scaricare? Solamente quelle strettamente connesse all’attività professionale che viene svolta, e che possano portare un beneficio al proprio lavoro. Per esempio un libero professionista che si reca in una città per seguire un convegno o un corso di formazione potrà dedurre le spese di trasporto, vitto e alloggio sostenute per parteciparvi. Lo stesso vale in caso di un incontro con soci di lavoro, oppure con potenziali clienti
A cosa fare attenzione
- È necessario però chiarire un punto: sono solo le spese strettamente connesse alla propria attività a poter essere portate in deduzione. Se ad esempio ci si reca in una città per un convegno di due giorni, e ci si ferma però per cinque, non sarà possibile dedurre tutte le spese di vitto e alloggio per l’interezza del soggiorno, ma solamente quelle sostenute nel periodo di durata dell’evento
Procurarsi sempre la documentazione
- Altro caso è quello in cui, dopo un convegno, il lavoratore si fermi per altri giorni per portare a termine attività connesse alla propria professione, come meeting con potenziali clienti oppure incontri per valutare possibili siti per nuove sedi. Anche qui è bene procurarsi una documentazione adeguata, ad esempio un’attestazione dell’agenzia immobiliare che confermi la visita a un immobile. Questo perché l’onere della prova ricade sul contribuente, che in caso di controlli da parte del Fisco deve poter fornire i giustificativi delle detrazioni o deduzioni richieste
I limiti dell’Agenzia delle Entrate
- Per quanto riguarda la deducibilità, l’Agenzia delle Entrate prevede alcuni limiti. Se si acquista un’auto con Partita Iva da professionista, il costo del veicolo è deducibile nella misura del 20% fino ad un massimo di 18.075,99 euro. Il valore dell’Iva che si può detrarre invece è pari al 40%, senza limiti di spesa. Per quanto riguarda invece manutenzione, riparazione, carburante, bollo auto e assicurazione, per imprese e professionisti la deducibilità è al 20% e l’Iva è detraibile al 40%. Per agenti di commercio e rappresentanti, invece, la deducibilità sale all’80% e l’Iva detraibile al 100%. Le spese di vitto e alloggio sono deducibili al 75%, con l’Iva totalmente detraibile. Infine ci sono le spese di rappresentanza come viaggi turistici per attività promozionali dei prodotti dell’impresa; feste e intrattenimenti organizzati in coincidenza di particolari ricorrenze della vita dell’impresa o in occasione di festività, sia nazionali che religiose; banchetti e intrattenimenti svolti in concomitanza dell’apertura di nuovi uffici aziendali; feste e altri eventi conviviali correlati a fiere e simili in cui l’impresa è partecipe; servizi e beni erogati gratuitamente durante convegni, seminari e situazioni analoghe. In questo caso esistono dei limiti massimi di deduzione che variano in base ai ricavi dell’attività:
- 1,5% dei ricavi e proventi fino a 10 milioni di euro
- 0,6% dei ricavi e proventi tra 10 milioni e 50 milioni di euro
- 0,4% dei ricavi e proventi che superano i 50 milioni di euro
Per approfondire:
Detrazioni fiscali, come cambiano nel 2025. I calcoli da fare e cosa sapere