Detrazioni fiscali, come cambiano nel 2025. I calcoli da fare e cosa sapere
EconomiaIntroduzione
La manovra ha ridefinito la materia, fissando un tetto massimo per le spese detraibili, oltre i 75mila euro di reddito. Tra quoziente familiare, strette per chi guadagna di più e stop alle agevolazioni per i figli over 30, sono previste diverse novità.
Quello che devi sapere
Cosa sono le detrazioni fiscali
- Le detrazioni fiscali sono riduzioni che si applicano sui costi d’imposta Irpef versati dai contribuenti con la dichiarazione dei redditi o 730. Sono assimilabili in qualche modo a un rimborso parziale su varie tipologie di spese sostenute (ad esempio quelle per i propri figli) e puntano in teoria a sostenere i contribuenti nelle spese.
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Le novità in manovra
- L’ultima legge di Bilancio ha rimodulato le detrazioni fiscali con un taglio lineare a quelle per i redditi superiori ai 75 mila euro. E ha introdotto una sorta di quoziente familiare: più numerosi sono i componenti della famiglia e più basso il reddito, maggiori saranno gli spazi per detrarre. La misura pensata dal governo avrà quindi effetti più forti su single, famiglie senza figli a carico e con redditi medio alti. Verranno invece agevolate le famiglie numerose con reddito inferiore a 50 mila euro lordi.
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Le stime
- Secondo l’Ufficio parlamentare di Bilancio, queste modifiche porteranno un aumento di gettito fiscale per lo Stato a partire dal 2026, con un incremento stimato di circa 230 milioni di euro. Cifre destinate a salire nel tempo: 380 milioni nel 2029 e circa 900 milioni quando la misura sarà entrata a regime.
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Lo schema
- Il massimale alle spese detraibili verrà calcolato in base a due indicatori: un valore fisso sulla base del reddito dichiarato e un coefficiente legato alla situazione familiare del contribuente. Il primo parametro riguarda due scaglioni: chi ha un reddito tra 75mila e 100mila euro e chi invece ha un reddito oltre i 100mila euro. I massimali sono rispettivamente di 14mila e 8mila euro
Il quoziente familiare
- Come detto, l’altro parametro sono i coefficienti legati al numero di figli del contribuente. Sono quattro, nel dettaglio: 0,50, se nel nucleo familiare non sono presenti figli; 0,70, se nel nucleo familiare è presente un figlio; 0,85, se nel nucleo familiare sono presenti due figli; 1, se nel nucleo familiare sono presenti più di due figli o almeno un figlio con disabilità
I massimali per i redditi tra 75 e 100mila euro
- Se il proprio reddito rientra nella fascia tra 75mila e 100mila euro il tetto viene stabilito a 14mila euro, se si hanno più di due figli a carico, o un figlio portatore di handicap. Se non si hanno figli, per effetto del meccanismo di quoziente familiare introdotto, la cifra va moltiplicata per un coefficiente dello 0,5 e dunque dimezzata a 7mila euro. Se si ha un figlio a carico il coefficiente da applicare è lo 0,7 dunque la somma sale a 9.800 euro e a 11.900 se si hanno due figli a carico
I massimali per i redditi sopra i 100mila euro
- Per i contribuenti oltre 100mila euro di reddito il tetto con più di due figli a carico sarà di 8mila euro, che scende a 4mila euro senza figli a carico. Per le soluzioni intermedie si applicano i seguenti coefficienti: 0,50 se nel nucleo non ci sono figli a carico; 0,70 in presenza di un figlio; 0,85 con due figli; 1 con più di due figli o almeno uno con disabilità
A quali spese si applicano le detrazioni
- La riforma ha carattere “universale” e si applica a ogni tipo di spesa per la quale sono previste le detrazioni Irpef. Ci sono però alcune eccezioni per le quali non sono previsti limiti): le spese sanitarie (visite mediche e medicinali) e le somme investite nelle start-up e nelle pmi innovative. Esclusi anche gli interessi passivi per i mutui contratti fino al 31 dicembre 2024 e le spese finora detraibili e cancellate dal prossimo anno purché sostenute entro il 31 dicembre 2024. Per tutte le altre, dalle spese scolastiche e universitarie a quelle sui mutui e i lavori di ristrutturazione, scatterà il tetto. Di fatto i contribuenti dovranno decidere cosa portare in detrazione e cosa no per rimanere nei limiti.
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