Bonus edilizi, quando sono esclusi dal taglio alle detrazioni fiscali

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Dal 1° gennaio 2025 ci sarà il taglio delle detrazioni fiscali per chi ha un reddito superiore ai 75.000 euro. Il calcolo dei limiti, introdotti dalla Legge di Bilancio (il via libera finale è atteso per sabato 28 dicembre, ndr), tiene conto del numero dei figli a carico. A specifiche condizioni sono escluse le spese per gli interventi edilizi, sostenute entro il 31 dicembre 2024. Ecco tutto quello che c’è da sapere

Quello che devi sapere

Come funziona il nuovo meccanismo

  • Tra le novità del nuovo anno, in Manovra, come detto, c’è il taglio delle detrazioni fiscali per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro, che variano sulla base del reddito percepito e del numero di figli all’interno del nucleo familiare (sulla base di una prima applicazione di coefficiente familiare). Il limite alle detrazioni previsto segue un doppio binario:
  • 14.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 75.000 euro;
  • 8.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 100.000 euro.

Per approfondire:

Detrazioni figli a carico, previste novità nel 2025. A chi spettano e come funzionano

Il coefficiente familiare

  • Nel calcolo deve essere preso in considerazione il coefficiente familiare, che è pari a:
  • 0,50, se nel nucleo familiare non sono presenti figli a carico;
  • 0,70, se nel nucleo familiare è presente un figlio a carico;
  • 0,85, se nel nucleo familiare sono presenti due figli a carico;
  • 1, se nel nucleo familiare sono presenti più di due figli a carico o almeno un figlio con disabilità accertata.

Cosa succede alle spese edilizie

  • Ma cosa succede alle spese sostenute per interventi edilizi che rientrano nell’art. 16-bis del TUIR e che fanno parte dell’elenco delle detrazioni alle quali si applicheranno le nuove disposizioni che saranno introdotte dalla Manovra 2025? Rientreranno nel taglio delle detrazioni per contribuenti con redditi oltre i 75.000 euro le spese documentate e sostenute ed effettivamente rimaste a carico dei contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono effettuati interventi che rientrano nell’art. 16-bis comma 1. Si va da manutenzione ordinaria e straordinaria  su parti comuni di un edificio residenziale alla ricostruzione o il ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi. Tra le spese sono ricomprese anche quelle per di progettazione e per prestazioni professionali connesse all’esecuzione delle opere edilizie e alla messa a norma degli edifici (per gli interventi che rientrano nell’articolo 16-bis, comma 1 del TUIR). Rientreranno nel taglio delle detrazioni che si applicheranno a partire dal 1° gennaio 2025 anche le spese che rientrano nell’ecobonus, nel sismabonus, nella riqualificazione edilizia, nell’abbattimento delle barriere architettoniche e nel superbonus.

I nuovi calcoli per le spese edilizie

  • C’è quindi il rischio che non tutte le spese di ristrutturazione potranno essere portate in detrazione o che si dovranno selezionare quelle da portare in detrazione per massimizzare i benefici fiscali e ridurre al minimo la perdita degli sconti offerti dal Fisco. Le nuove soglie determineranno l’importo massimo delle spese detraibili e non delle detrazioni. Quindi, all’interno delle spese che saranno ammesse, bisognerà andare a calcolare le percentuali per le singole agevolazioni

Quanto vale il taglio

  • Secondo le prime stime, il taglio alle detrazioni riguarderà 312 mila contribuenti italiani: l’1,7% del totale. Saranno loro a pagare più tasse per un miliardo, a regime. Nel nuovo assetto però non sono comprese le spese sanitarie. E sono state escluse anche le spese di investimento in start up e pmi innovative

Per approfondire:

Tagli alle detrazioni in Manovra, novità dalle spese Irpef a quelle sanitarie. Cosa cambia