Fisco, in arrivo chatbot IA per analizzare le dichiarazioni dei redditi. Come funzionerà

Economia
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Introduzione

È stato presentato un nuovo assistente virtuale, che ha lo scopo di aiutare funzionari e dirigenti del Ministero nell'analisi dei dati dei contribuenti italiani. Allo stesso tempo questo strumento può essere di supporto nello sviluppare analisi per sostenere le decisioni di politica fiscale. Ecco cosa sapere.

Quello che devi sapere

L’IA in supporto del Mef

L’Intelligenza Artificiale a supporto della pubblica amministrazione: è infatti arrivato un supporto digitale di ultima generazione per supportare funzionari e dirigenti del ministero nel vaglio e nella decodifica delle miriadi di variabili contenute negli oltre 30 milioni di attestazioni reddituali presentate dai contribuenti italiani. In questo modo sarà più facile per il MEF capire la condizione del sistema fiscale del Paese

 

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La funzione del chatbot

Il nuovo sistema di dialogo per l'esame delle dichiarazioni fiscali, concepito dalla Direzione Studi e Ricerche Economico-Fiscali del Dipartimento delle Finanze, sotto la guida della Direttrice Maria Teresa Monteduro, in collaborazione con Sogei, opera quale assistente virtuale interno basato su un'intelligenza artificiale all'avanguardia. Questo dispositivo è concepito per scrutinare sia documenti testuali che dati aggregati inerenti alle dichiarazioni tributarie, con l'intento di incrementare l'efficienza e la prontezza nella lavorazione delle informazioni statistiche

 

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Come lavora il chatbot

Come illustrato dalla direttrice durante la presentazione al ForumPa, un chatbot adopera tecniche all'avanguardia quali i Large Language Models (LLM), la Retrieval-Augmented Generation (RAG) e interpreti di codice per comprendere, decifrare e creare documenti testuali, oltre a eseguire calcoli e analisi approfondite sui dati. Grazie a queste peculiarità, è capace di generare rapporti particolareggiati, rappresentazioni grafiche e cartine geografiche per ripartire i contribuenti per fasce di reddito, area geografica, età e sesso

L’aiuto in materia di politiche fiscali

L'interazione con questo nuovo assistente virtuale si fonda su un dialogo in linguaggio naturale, snellendo così numerose operazioni di analisi che in passato richiedevano molto tempo e, soprattutto, specifiche cognizioni. Il supporto digitale consente di estrarre valore da informazioni fiscali di elevata qualità, convertendole in dati utili per prendere decisioni in materia di policy e controllo sulle imposte e tasse che gli italiani devono dichiarare e versare. Durante la presentazione, sono stati mostrati filmati dimostrativi che hanno illustrato scenari d'uso concreti, evidenziando come il chatbot possa agevolare l'operatore, il quale potrà porre interrogativi specifici o richiedere elaborazioni particolari, con il chatbot che risponderà con dati processati, visualizzazioni e sintesi testuali. Questo sistema rappresenta un considerevole progresso nell'applicazione dell'intelligenza artificiale nella Pubblica Amministrazione, con un approccio che mantiene centrale il ruolo umano nella supervisione e nell'interpretazione finale dei risultati

Il progetto nella Pa

Il progetto si inserisce in un più ampio processo di innovazione digitale della Pubblica Amministrazione, che richiede però un cambio culturale e strutturale. Come sottolineato da Paolo Boccardelli, rettore della Luiss, è fondamentale investire nel capitale umano per sviluppare competenze adeguate a gestire e valorizzare le nuove tecnologie. Mario Nobile, direttore generale dell’Agid ha inoltre evidenziato che il chatbot del Dipartimento delle Finanze è uno dei pochi esempi concreti di applicazione efficace dell’IA nella Pubblica Amministrazione italiana e sarà inserito tra le best practices nazionali

Le dichiarazioni fiscali nel mirino dell'IA

Nei mesi scorsi anche l'Agenzia delle Entrate ha messo in campo un'altra intelligenza artificiale, con un focus sulle Dichiarazioni dei redditi. Ma con questo aiuto tecnologico, chi potrebbe essere più esposto ai controlli fiscali? Ecco le categorie principali:

  • professionisti e lavoratori autonomi: chi non tiene una contabilità automatizzata o non ha una documentazione completa potrebbe essere soggetto a verifiche, specialmente se le spese dichiarate appaiono eccessive rispetto ai redditi;
  • imprese in settori ad alto rischio: le aziende che operano in settori come commercio, servizi e turismo, notoriamente più soggetti a fenomeni di evasione fiscale, saranno probabilmente oggetto di controlli più frequenti;
  • dichiarazioni con eventuali discrepanze nei dati: errori formali o incongruenze tra i redditi dichiarati e quelli verificabili tramite altre fonti, come registri bancari o dati pubblici, rappresentano un elemento di rischio per i contribuenti;
  • irregolarità nei pagamenti IVA: le dichiarazioni IVA non combacianti con le altre sezioni della dichiarazione fiscale, o che evidenziano schemi di possibili evasione, saranno selezionate per controlli più approfonditi

Cosa fare per evitare errori

L'introduzione dell'intelligenza artificiale nei controlli fiscali rende il processo più rapido e preciso, ma comporta anche una maggiore probabilità di essere selezionati per verifiche, anche per errori marginali o incongruenze non intenzionali. Per questo motivo, i contribuenti devono prestare maggiore attenzione quando compilano le proprie dichiarazioni. Ecco alcuni consigli utili per non rischiare controlli e sanzioni:

  • assicurarsi che tutte le dichiarazioni siano complete e coerenti;
  • conservare accuratamente la documentazione di supporto, come ricevute e giustificativi di spese ed entrate;
  • verificare la correttezza dei dati, per evitare errori formali che potrebbero attivare il sistema automatizzato di controllo

 

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