Concordato preventivo, cos’è e quali sono gli effetti sui conti dello Stato
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Il governo è alla caccia di risorse per finanziare la Legge di bilancio, e questo strumento potrebbe far arrivare qualche miliardi in più al bilancio pubblico. Anche di questo si è parlato nella puntata di "Numeri" andata in onda il 30 settembre
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- Il decreto Omnibus è all’esame del Parlamento, e il testo dovrebbe essere accompagnato da una sanatoria fiscale. Il governo è alla caccia di risorse per finanziare la Legge di bilancio, e il concordato preventivo biennale potrebbe far arrivare qualche miliardi in più al bilancio pubblico. (In foto, la premier Giorgia Meloni)
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- Si tratta di un accordo tra il Fisco e le partite IVA per far aumentare il gettito, sapendo che secondo le stime del ministero dell’Economia l’Irpef dei lavoratori autonomi è evasa per circa il 70%. Come funziona il concordato, in scadenza a fine ottobre? L’Agenzia delle Entrate propone le tasse da pagare per i 2 anni a venire, e il contribuente può accettare o meno questa proposta. In cambio avrà minori controlli e qualche vantaggio
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- Resta comunque il problema di convincere milioni di lavoratori autonomi a pagare molte più tasse di quante ne pagano oggi: le P.IVA considerate inaffidabili dovranno dichiarare quanto quelle affidabili nel proprio settore, arrivando a volte a raddoppiare o triplicare il reddito dichiarato. Anche di questo si è parlato nella puntata di "Numeri" andata in onda il 30 settembre
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- Per riuscirci, si pensa a qualche vantaggio per rendere più appetibile questo strumento: tra questi c’è il ravvedimento fiscale. Chi aderisce può dichiarare redditi nascosti al fisco tra il 2018 e il 2022: i redditi emersi verranno tassati tra il 10 e il 15% e non sarà tassata almeno la metà dei redditi
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- Come si vede dall’esempio sopra, un professionista che ha dichiarato 30mila euro nel 2018 - contro i 60mila guadagnati realmente - aderendo al concordato pagherebbe sì più tasse ma comunque molto meno di chi ha dichiarato l’intera cifra fin da subito
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- Si discute se questo sia un condono fiscale o meno: la Treccani definisce come tale una “forma di transazione con cui lo Stato decide di risolvere, mediante provvedimenti eccezionali, le pendenze tra i contribuenti e il fisco relative ad anni precedenti”
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- Per quanto riguarda gli effetti sui conti dello Stato, gli introiti non sono quantificabili perché non si conosce quante persone aderiranno. Quelli sperati da fonti ufficiose sono nell’ordine di 2 o 3 miliardi. La misura comunque ha un costo, spalmato nei prossimi 5 anni, di circa un miliardo di euro. Il concordato preventivo del 2004 ebbe risultati deludenti
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- Guardando, infine, alle entrate dai controlli tributari, emerge come nel 2022 siano state di 1,9 miliardi di euro. Si tratta di un dato in aumento rispetto al 2020 (1,2) e 2021 (1), ma molto inferiore ai 4,4 miliardi del 2019 e anche rispetto agli anni precedenti