Bonus "Befana" da 100 euro per le famiglie, ipotesi anticipo a fine 2024: cosa sappiamo
EconomiaIntroduzione
Secondo quanto riferito dal viceministro all’Economia Maurizio Leo, l’esecutivo starebbe pensando di anticipare a fine 2024 il bonus da 100 euro inizialmente previsto a inizio 2025 "per aiutare le famiglie in un periodo particolare dell’anno". Il contributo spetterebbe solo ai lavoratori dipendenti con reddito complessivo non superiore a 28mila euro; coniuge non separato e almeno un figlio - entrambi a carico - oppure almeno un figlio a carico nel caso in cui l’altro genitore manchi; imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dipendente d’importo superiore a quello delle detrazioni spettanti.
Sempre in tema di sostegno alle famiglie, allo studio c’è l’ipotesi di potenziare l’assegno unico, dal valore di circa 20 miliardi l’anno, escludendolo dall’Isee per i nuclei molto numerosi. Il problema restano le cifre, visto che nei primi sette mesi del 2024 sono stati spesi 11,5 miliardi. Confermati, invece, il bonus mamme e i fringe benefit per i lavoratori con figli, con questi ultimi che potrebbero vedere un’equiparazione delle fasce verso la soglia più alta.
Quello che devi sapere
Al lavoro sulla Manovra
- Sono tante le ipotesi che circolano in merito alla Manovra, in questi giorni in discussione all’interno della maggioranza. Conoscere la spesa presente e futura (a questo proposito va ricordato che il 20 settembre andrà presentato a Bruxelles il Piano strutturale di Bilancio, che include le uscite previste e il rientro dal debito nei prossimi anni) permetterà ai tecnici e ai ministeri di valutare le possibili misure da inserire nella prossima Legge di Bilancio. Il governo, però, si mostra fiducioso, come emerge dal tasso di crescita dell’1,5% e dal deficit sotto il 3% già nel 2026 inseriti nel documento
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Le priorità della maggioranza
- Le priorità della maggioranza sono chiare: sostegno alla famiglia e ai ceti medi. Non è un caso, infatti, che nei giorni scorsi siano circolate indiscrezioni su una possibile riduzione delle tasse per le famiglie con figli, allo studio del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti
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Meno tasse per chi fa figli, il governo studia le ipotesi. Ecco il piano di Giorgetti
Abbassare le tasse al ceto medio
- "Siamo consapevoli che la classe media ha un livello di tassazione troppo alto, perché chi guadagna fino a 50mila euro l'anno non può certo considerarsi 'ricco'. Abbassare le tasse al ceto medio è necessario, ma lo si deve fare con risorse da individuare", ha dichiarato il viceministro dell'Economia Maurizio Leo
La riduzione del secondo scaglione Irpef
- Si è parlato di una riduzione del secondo scaglione Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a 60 mila euro, e Leo commenta: "Abbiamo già ridotto da quattro a tre gli scaglioni Irpef. Sicuramente questa è un'ipotesi percorribile da valutare. Sarebbe un segnale positivo e in linea con gli obiettivi della riforma fiscale. Tuttavia, è sempre necessario accompagnare queste misure con altre politiche che rafforzino il potere d'acquisto, migliorino l'accesso ai servizi e incentivino l'occupazione"
La detassazione delle tredicesime e l’anticipo del Bonus "Befana"
- Un sostegno potrebbe arrivare anche dalla detassazione delle tredicesime: "Qualora ci fosse lo spazio, è da valutare. Ad esempio, nel decreto legislativo sulle imposte dirette è contenuto il cosiddetto Bonus Befana, un'erogazione a gennaio di 100 euro per le famiglie. Non è del tutto da escludere che, questo bonus, possa essere rivisto e anticipato nel 2024", ha dichiarato Leo, sottolineando che potrebbe diventare una sorta di "bonus Babbo Natale"
I beneficiari del Bonus Befana
Ma cosa sappiamo sul cosiddetto bonus "Befana", al momento ancora previsto per gennaio 2025?
- L'agevolazione spetta solo ai lavoratori dipendenti che hanno un reddito complessivo non superiore a 28mila euro; che hanno un coniuge non separato e almeno un figlio, entrambi a carico, oppure almeno un figlio a carico nel caso in cui l’altro genitore manchi o non abbia riconosciuto il figlio e, infine, che abbiano un'imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dipendente d’importo superiore a quello delle detrazioni spettanti
- Sono perciò esclusi gli incapienti, cioè tutti i contribuenti che hanno un reddito imponibile inferiore a 8.500 euro, un paletto che lascia fuori milioni di lavoratori poveri e a part time
- Tra coloro che riceveranno il bonus, molti non riusciranno ad arrivare a prendere 100 euro a causa di alcune determinate decurtazioni legata ai contributi Inps, dell’Irpef e delle addizionali locali
L’aiuto alle famiglie
- Sempre a tema famiglie, il governo ha ereditato e mantenuto l'assegno unico per i figli, che costa una ventina di miliardi l'anno: "Il governo vuole favorire la natalità. Ci sono diverse strade: o potenziare l'assegno unico o introdurre detrazioni specifiche per i figli. L'obiettivo è venire incontro alla famiglia. Questo è un tema prioritario", ha detto ancora Leo. A questo proposito è possibile che si trovi una soluzione intermedia, come introdurre detrazioni a seconda degli scaglioni di reddito
Il potenziamento dell’Assegno unico
- Un'altra strada possibile per incentivare la natalità potrebbe essere "potenziare l'assegno unico", ha dichiarato Leo. Tra le ipotesi ci sarebbe quella di non far rientrare l'Auu nel calcolo delle Isee, almeno per le famiglie con molti figli che altrimenti si vedrebbero negato l'accesso ad altri bonus
- Il problema, però, restano le cifre: nei primi sette mesi dell'anno è costato 11,5 miliardi ed entro la fine del 2024 la spesa potrebbe arrivare molto vicina ai 19 miliardi
Il bonus mamme
- Sembra che sarà confermato il bonus mamme, cioè la decontribuzione per le lavoratrici dipendenti che nel caso di un terzo figlio può arrivare anche a 3mila euro all’anno
I fringe benefit
- Novità sono previste anche per quanto riguarda i fringe benefit: oggi hanno due diverse soglie di esenzione, cioè mille euro per tutti e 2mila per i lavoratori con figli. Il governo starebbe pensando di uniformare le due fasce e lasciare i 2 mila euro come unico limite
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