Paradisi fiscali, Italia al sesto posto delle mete dei milionari in fuga dal Regno Unito
Come evidenzia un rapporto della società di consulenza britannica Henley & Partners, aumenta il numero di “paperoni” in cerca di destinazioni più attrattive per i propri capitali. Nei primi 6 mesi di quest’anno, Milano e la riviera Ligure hanno accolto oltre 2mila contribuenti facoltosi in più, meglio di Svizzera, Grecia e Portogallo. Dopo la Brexit la quota di milionari inglesi si è assottigliata mentre il governo di Londra si appresta a tassare proprietà e asset esteri degli immigrati d’Oltremare
- L’Italia piace sempre di più ai milionari inglesi intenzionati sempre più a stabilire la loro residenza fiscale in Italia. Secondo il report annuale della società di consulenza britannica Henley & Partners, il Bel Paese guida la classifica in Europa per attrattività di milionari e ultramilionari in arrivo dal Regno Unito. Ecco quali sono le località più gettonate
- Come mostrano le proiezioni, nei primi sei mesi del 2024 le coste della Liguria e la città di Milano hanno accolto 2.200 nuovi contribuenti facoltosi d’Oltremanica stimolati dalla prospettiva di una tassa “forfettaria” da 100mila euro all’anno, in attesa di sapere se arriveranno novità dalla manovra 2025
- Per quanto riguarda la crescita di aspiranti contribuenti inglesi, l’Italia fa meglio di Svizzera - ferma a 1.500 richieste -, Grecia e Portogallo. A livello mondiale, la Penisola si colloca al sesto posto, non lontano dal podio: in vetta c'è Dubai (6.700) che stacca Usa e Singapore, rispettivamente a 3.800 e 3.700 richieste
- Dal 2017, anno successivo al referendum sulla Brexit, è iniziata la fuga dei contribuenti inglesi sia High net worth individual con un patrimonio netto superiore a 1 milione di dollari sia Uhnw con una disponibilità di oltre 30 milioni di dollari. In quasi 10 anni, il numero totale di “paperoni” ha subìto un calo dell’8% rispetto agli 80mila stimati prima dell'addio all'Unione Europea
- Nel 2025 la tendenza centrifuga potrebbe accentuarsi ulteriormente con la riforma fiscale su cui sta lavorando il governo laburista di Keir Starmer. Dopo 225 anni, Londra si appresta a dire addio al regime non-dom basato sull’assenza di tasse per proprietà e asset di contribuenti inglesi all’estero
- Rispetto al calo del Regno Unito, il numero di milionari è cresciuto in Germania, Francia ma soprattutto in Australia e negli Stati Uniti con punte del +62%
- Per quanto riguarda i flussi globali di milionari a caccia di paradisi fiscali, al primo posto della classifica, stilata dalla società di consulenza britannica, si conferma la Cina con 15.500 milionari pronti a trasferirsi all’estero, seguita dal Regno Unito (9.900) e India (4.300). Quote di contribuenti ricchi con il passaporto in mano arrivano poi da Corea del Sud e Russia, con questi ultimi risentono degli effetti delle sanzioni a seguito della guerra in Ucraina
- Secondo Henley & Partners, Londra non è la sola piazza che registra movimenti di capitali verso l'estero. Il 2024 si avvia ad essere un anno “spartiacque” con 128mila “paperoni” con la valigia pronta in fuga da conflitti, instabilità politica o riforme fiscali penalizzanti
- In secondo luogo, i contribuenti più facoltosi cercano “condizioni di vita migliori” per sè e la propria famiglia. Milionari in arrivo da Nigeria, Sudafrica, Brasile, Cina o India puntano su Paesi che offrono ambienti più sicuri e puliti insieme a servizi sanitari ed educativi di primo livello
- In quest’ottica, la classifica mondiale dei Paesi “rifugio” considerati al riparo da problemi politici ed economici vede ai primi posti Australia, Svizzera, Singapore, Emirati Arabi Uniti, Nuova Zelanda, Malta, Monaco e Mauritius. Come riporta la Banca Mondiale, sono tutti Paesi classificati come “mercati ad alto reddito”, ma anche altri fattori concorrono alla selezione come il tasso di omicidi intenzionali e la sicurezza di donne e minori