
Dopo il crollo di diverse Borse asiatiche, in particolare Tokyo e Seul, e in attesa dell'attacco militare dell'Iran a Israele, i mercati azionari del Vecchio continente hanno registrato un forte calo, fino alla chiusura. Piazza Affari ha fatto peggio di tutti: in giornata è arrivata fino a -4,3%. Lo spread tra Btp e Bund sfiora i 150 punti base. In perdita anche Parigi, Francoforte e Londra. Situazione simile a Wall Street che ha chiuso in rosso
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Dopo le cadute di venerdì scorso, anche questo inizio settimana non è stato dei migliori per le Borse. Prima è arrivato il crollo di diverse Borse asiatiche, in particolare delle Piazze di Tokyo (-12%) e Seul, poi di quelle europee. Piazza Affari ha fatto peggio di tutte: ha aperto in calo dell'1,74%, poi durante la giornata è arrivata a perdere fino al 4,3%, e infine ha chiuso a -2,27%. Male anche Parigi, Francoforte e Londra. Lo spread tra Btp e Bund parte in chiaro aumento a 153 punti e chiude a 152. Tonfo di Wall Street in apertura, ma anche la chiusura è stata negativa: è stata una delle peggiori perdite in quasi due anni. Il Dow Jones ha ceduto il 2,60% a 38.703,27 punti, il Nasdaq è scivolato a - 3,43% a 16.200,08 punti, mentre lo S&P 500 ha lasciato sul terreno il 3% a 5186,33 punti. Gli esperti, comunque, ricordano che le Borse stanno scendendo dopo mesi e mesi di forti guadagni. Sui mercati pesa anche l'incertezza per l'annunciato attacco dell'Iran contro Israele.
Gli approfondimenti:
- Crolla Borsa Tokyo, maggior flessione di sempre (-12,4%)
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L'euro a 1,0959 dollari dopo la chiusura di Wall Street
L'euro è scambiato a 1,0959 dollari dopo la chiusura di Wall Street. La moneta unica guadagna lo 0,43% verso il biglietto verde.
Wall Street chiude pesante, Dj -2,60%, Nasdaq -3,43%
Wall Street chiude con una delle peggiori perdite in quasi due anni. Il Dow Jones cede il 2,60% a 38.703,27 punti, il Nasdaq scivola a - 3,43% a 16.200,08 punti, mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 3.00% a 5186,33 punti.
Giorgetti: "Mercati pagano euforia degli ultimi mesi"
"Effettivamente come spesso accade da Oriente e da Occidente arrivano folate che impattano sui mercati. Ci sono stati problemi a Est e i mercati pagano l'euforia che c'è stata nei mesi scorsi. Penso che i valori debbano corrispondere alla realtà, se si mettono qualche etichette per dare valore" come accaduto sul fronte dell'high tech e dell'intelligenza artificiale "ecco che possono esserci le sorprese". Lo ha detto, intervenendo alla Festa della Lega Romagna a Cervia, il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, parlando del 'lunedì nero' delle Borse internazionali.
L'indice della paura rallenta dopo un balzo record
L'indice Vix, noto come 'indice della paura', si ricompone dopo che in mattinata aveva compiuto un balzo del 181%, passando da 23,39 a 65,73 punti, in quello che era stato lo strappo più forte dal 1990. Il Vix, termometro della volatilità attesa a 30 giorni dall'indice S&P 500 e dunque dell'ansia del mercato azionario americano, avanza 'solo' del 45% a quota 34, un livello che segna il massimo da marzo 2022, all'alba della guerra in Ucraina. Con il balzo della mattinata l'indice aveva invece aggiornato i massimi dall'inizio del 2020, quando era scoppiata la pandemia di Covid.
Trump: "Con Harris il crash"
Trump attacca Harris per il crollo delle borse: “Un'anteprima dei mercati mondiale se vincerà lei". All'orizzonte si profilano le nubi di una recessione che rischia di mettere in discussione i risultati finora positivi della 'Bidenomics', con inevitabili ricadute su Harris. Finora gli Usa potevano vantare l'economia con la crescita più forte, ma gli ultimi dati sull'occupazione mostrano un brusco raffreddamento del mercato del lavoro e rilanciano i timori di un "hard landing". Settembre dirà se gli Usa sono entrati formalmente in recessione. Uno scenario che potrebbe penalizzare Harris e che Trump sta già cavalcando. "Trump cash contro Kamala crash. Gli elettori hanno una scelta: la prosperità con Trump o il crash e la grande depressione del 2024 con Kamala", ha avvisato su Truth, ammonendo anche sulla "probabilità della terza guerra mondiale se queste persone molto stupide restano in carica".
Le Borse invocano la Fed
Di fronte a una turbolenza del genere il mercato ha iniziato a invocare l'intervento riparatore della Fed, accusata di aver stretto troppo forte il cappio al collo dell'economia americana. Se le scommesse di un taglio di emergenza si sono diradate, in molti chiedono vigorose sforbiciate al costo del denaro: Jp Morgan e Citi ipotizzano due tagli da 50 punti base a settembre e novembre e uno da 25 a dicembre. Queste prospettive hanno affossato il dollaro, sceso a 1,1 sull'euro e crollato del 3% sullo yen, e provocato una normalizzazione della curva dei rendimenti, 'invertita' dal luglio 2022. Evento quest'ultimo considerato l'anticamera di una imminente recessione. La Fed "deve tagliare i tassi. Sono stati sciocchi a non averlo ancora fatto", ha scritto Elon Musk su X. Un taglio d'emergenza "potrebbe segnalare il panico", ha notato il nobel Paul Krugman, ma in presenza di panico vero "tale argomento perde la sua forza". Il componente della Fed, Austan Goolsbee, ha gettato acqua sul fuoco: i dati sull'occupazione per ora sono solo "un numero" e "ancora non indicano una recessione". Certo che se uno degli obiettivi della Fed - tra cui la piena occupazione e la stabilità finanziaria - fosse a rischio "dovremo reagire in modo più robusto" anche perché con un'economia in recessione "non avrebbe senso mantenere una politica restrittiva".
Gestori ed economisti divisi sulle prospettive delle Borse
Economisti e gestori dividi sulle prospettive dei mercati finanziari dopo i tonfi di venerdì scorso e di oggi. "Molti si chiedono se il mercato stia reagendo in modo eccessivo. Il prezzo è ciò che si paga e il valore è ciò che si ottiene. Il prezzo degli asset di rischio è stato troppo alto e il valore (cioè il rendimento del capitale) è stato inferiore alle aspettative. La volatilità è il mercato che si adegua a ipotesi errate, il che ci riporta alla questione precedente: le aspettative del mercato sui risultati, a nostro avviso, erano troppo elevate. Sebbene i ricavi o gli utili debbano ancora crollare, i mercati li scontano prima che questo accada attraverso evidenze indirette, come forse è accaduto la scorsa settimana", dice commenta Robert Almeida, Global investment strategist & portfolio manager di Msf Im alla caduta delle Borse. Più ottimista Álvaro Sanmartín, capo economista, Amchor IS. "Il dato sulla disoccupazione di venerdì negli Stati Uniti è stato debole, ma non si può dimenticare che è stato influenzato da eventi meteorologici avversi - sottolinea l'economista -. In questo senso, ci aspettiamo che il dato di agosto sia nettamente migliore e che questo contribuisca a rassicurare il mercato prima della fine del terzo trimestre".
Milano brucia 15 miliardi: -55 in tutto
Sul listino principale di Piazza Affari sono stati bruciati oggi altri 15 miliardi di euro di capitalizzazione, che portano a quasi 55 miliardi di euro le perdite registrate dalla Borsa milanese in tre sedute.
I listini a Piazza Affari
A pesare sul listino milanese sono stati soprattutto i tonfi di Nexi (-6%), Erg (-4,8%), Saipem (-4,4%), Hera (-4%), Stm (-3,9%) e Snam (-3,8%). Male anche il comparto bancario e finanziario con Azimut (-3,6%), Unipol (-3,4%), Mps (-3,1%), Generali (-3%) e quello energetico con Enel (-2,9%). Unico titolo invariato nel Ftse Mib è Leonardo mentre Interpump riesce a limitare le perdite allo 0,2%.
Spread BTP-Bund a 149,7
Lo spread tra Btp e Bund ha chiuso la seduta in rialzo di poco meno di 4 punti base, a un passo da quota 149,7, in una seduta che ha penalizzato tutti gli asset considerati rischiosi dagli investitori. Il rendimento dei bond italiani è salito di cinque punti base, al 3,68%.
Milano peggior Borsa d'Europa
Milano ha chiuso con il peggior risultato in Europa, a -2,27%. Ma la chiusura è in forte calo per tutte le Borse europee, sotto pressione, al pari dei listini mondiali, per i timori di una recessione americana e di una 'bolla' nel comparto tecnologico. Londra ha chiuso in calo del 2,04%, Francoforte dell'1,82% e Parigi dell'1,42%, con i listini che hanno ridotto le perdite nel pomeriggio assieme a Wall Street, dopo che l'indice Ism dei servizi Usa è cresciuto a luglio oltre le attese.
Milano chiude a -2,27%
Chiusura pesante per Piazza Affari: il listino milanese ha chiude in calo del 2,27%, a 31.293 punti, contenendo i ribassi nel pomeriggio, dopo che in mattinata era arrivato a perdere fino al 4,3%.
Wall Street riduce ancora le perdite
Wall Street resta in rosso ma riduce ancora le perdite, con tutti e tre gli indici a meno del 3%. Il Dow Jones è a -2,37% a 38.794,37 punti, il Nasdaq è risalito a -2,59% a 16.342,09 punti, mentre lo S&P 500 è a -2,42% a 5216,96 punti.
Insieme alle Borse scendono anche oro e argento
Perdono terreno le quotazioni dell'oro: il contratto spot sul metallo giallo che è arrivato a cedere il 3,2%, maggior ribasso giornaliero dall'inizio di giugno e ora perde il 2,1% a 2.389,8 dollari l'oncia. Giù anche gli altri metalli preziosi, a partire dall'argento in calo del 7,2%. In sostanza, è la spiegazione che viene data, gli investitori liquidano le posizioni in oro per coprire le perdite sui titoli azionari . Secondo Adrian Ash, direttore della ricerca di BullionVault, una piattaforma di trading di metalli preziosi, "è comune che l'oro scenda come le azioni, ma scende di meno e da un livello più alto prima di trovare il suo floor". Nonostante il brusco ridimensionamento in corso l'oro infatti è ancora in rialzo del 15% circa quest'anno. A luglio ha toccato i massimi storici, favorito dagli acquisti delle banche centrali e dagli investitori asiatici, ricorda Bloomberg. Anche le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, sono aumentate, il che è positivo per il metallo giallo, che non garantisce interessi. Le crescenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente dovrebbero inoltre sostenere le quotazione del bene rifugio per eccellenza.
L'attesa della Fed “normalizza” la curva dei rendimenti Usa
Le scommesse su un cambio di passo della Fed sui tassi riportano ordine nella curva dei rendimenti americani ponendo fine a un'inversione che durava da luglio del 2022. I rendimenti dei Treasury a dieci anni tornano a superare quelli a due anni, dopo che la stretta monetaria della Fed, che aveva alzato i tassi ai massimi da 23 anni, viene ormai ritenuta conclusa. L'inversione della curva, ricorda il Financial Times, è considerata un segnale anticipatore di una recessione che può verificarsi tra i sei mesi e i due anni mentre la normalizzazione della curva si verifica generalmente appena prima dell'inizio della recessione.
Wall Street attenua il rosso, Dj -2,39%, Nasdaq -3,67%
Wall Street dopo la pubblicazione dell'indice Ism resta in profondo rosso ma attenua le perdite. Il Dow Jones è a -2,39% a 38.787,13 punti, il Nasdaq è risalito a -3,67% a 16.151,91 punti, mentre lo S&P 500 è a -3.00% a 5186,31 punti.
L'indice Ism dei servizi Usa sale a luglio sopra le attese
Il settore dei servizi Usa torna in una fase di espansione a luglio. L'indice dei direttori d'acquisto (Pmi) di Ism registra un livello di 51,4, sopra la soglia di 50 che separa una fase di espansione da una di contrazione dell'attività economica. A giugno l'indice era sceso a 48,4 dopo aver subito la peggior battuta d'arresto in quattro anni. Il rimbalzo di luglio, superiore alle attese degli economisti (51), potrebbe contribuire ad allentare i timori sullo stato di salute dell'economia americana scatenati venerdì dai dati sul mercato del lavoro.
L'Europa riduce il calo con Wall Street, Milano a -2,4%
Le Borse europee riducono i ribassi in scia a Wall Street mentre l'indice Ism dei servizi negli Usa rimbalza a luglio, oltre le attese degli analisti, contribuendo ad allentare un poco le preoccupazioni sulla tenuta dell'economia americana. Milano cede il 2,4%, Londra il 2,2% e Parigi l'1,8% mentre a New York il Nasdaq riduce il calo al 3,6% e l'S&P 500 al 3%.
Musk: “Fed deve tagliare tassi, sciocco non averlo ancora fatto”
La Fed "deve tagliare i tassi. Sono stati sciocchi a non averlo ancora fatto". Lo ha scritto Elon Musk su X commentando, in una risposta di qualche ora fa, la recente scelta di politica monetaria della banca centrale americana a cui i mercati hanno reagito in tutto il mondo negativamente. La scorsa settimana i banchieri americani hanno lasciato i tassi invariati rimandando il possibile taglio alla riunione del 17-18 settembre
Dollaro in caduta sullo yen con la Fed, l'euro sale a 1,1
L'attesa per una decisa sforbiciata ai tassi della Fed contribuisce a mandare al tappeto il dollaro, che cede lo 0,8% sull'euro, con cui scambia a 1,1: è un livello che non si vedeva dall'inizio del 2022. Peggio la seduta nei confronti dello yen: le politiche monetarie divergenti della Fed, che si appresta ad entrare in una fase di allentamento monetario, e della Boj, che ha avviato invece un irrigidimento, spingono lo yen in rialzo del 3% sulla valuta, con cui scambia a 142,7.
L'indice Vix della paura ai massimi dal Covid (+150%)
L'indice della “paura” Vix, che misura la volatilità attesa a 30 giorni dall'indice S&P500, cioè dal principale indice azionario americano, è tornato ai massimi dallo scoppio della pandemia di Covid, all'inizio del 2020. L'indice sta segnando il rialzo giornaliero più consistente degli ultimi trent'anni: dal livello di 23,39 dell'apertura ha toccato un massimo di 65,7, equivalente a un rialzo del 181%, e ora tratta a 59,2, in rialzo del 153% sull'apertura.
Gestore Vontobel: "Se crollo continua non escluso taglio emergenza Fed"
"Se il crollo dei prezzi degli asset rischiosi dovesse prolungarsi in modo significativo, non si può escludere un taglio di emergenza da parte della Fed. Il rimbalzo delle azioni potrebbe essere altrettanto drastico quanto il recente sell-off, con i settori e i mercati più sostenuti dai driver secolari e/o dalla sensibilità ai tassi d'interesse (tecnologia, IA, Stati Uniti, Taiwan, India) che progrediranno più rapidamente", afferma Jean-Louis Nakamura, responsabile Vontobel Conviction Equities Boutique.
Trump sulle Borse: “Anteprima dei mercati se vince Harris”
Della situazione delle Borse ha parlato anche Donald Trump. "Giappone in calo del 12%, India in calo del 6%. Anche la Germania è in forte calo. Gli Stati Uniti vanno davvero male. Questa è un'anteprima dei mercati mondiali senza Donald Trump alla Casa Bianca. Niente di tutto questo accadrà se Trump sarà al potere. Kamala e i mercati non vanno d'accordo. Distruggerà i mercati. Ora è al potere e guarda cosa sta succedendo. Una settimana di falsi media che parlano di sondaggi migliori (per lei, ndr) e si ottiene un crollo del mercato", ha scritto il tycoon su Truth, commentando la caduta delle Borse.
Europa pesante ma sopra i minimi dopo Wall Street
L'Europa resta pesante, ma sopra i minimi di giornata dopo l'avvio in profondo rosso di Wall Street. Milano cede il 3,5%, Francoforte il 3%, Londra e Madrid il 2,8% e Parigi il 2,4% mentre a New York il Nasdaq cede il 4,8% e il Dow Jones il 2,9%.
Il peso messicano continua a soffrire
Prosegue l'onda negativa per il peso messicano, con lo spettro della recessione negli Stati Uniti in agguato, che ha trascinato giù anche l'Asia, mentre sale l'allerta per l'intensificazione del conflitto in Medio Oriente. La moneta del Paese latinoamericano perde il 2,3% e questa mattina viene scambiata a 19,60 unità per dollaro. Oltre ai fattori esterni, anche le riforme costituzionali in discussione, compresa quella del sistema giudiziario, hanno influenzato negativamente la valuta nelle ultime settimane.
Wall Street apre con un tonfo: Dj -2,76%, Nasdaq -6,05%
Wall Street apre con un tonfo. Il Dow Jones perde il 2,76% a 38.640,33 punti, il Nasdaq crolla del 6,05% a 15.760,02 punti, mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 4,16% a 5124,25 punti.
Il petrolio apre in calo a New York a 72,54 al barile
Il petrolio ha aperto in calo a New York, dove le quotazioni perdono l'1,33% a 72,54 dollari al barile.
Goolsbee (Fed): se economia Usa si deteriora interverremo
Se l'economia americana dovesse deteriorarsi, la Fed interverrà: lo ha detto il presidente della Fed di Chicago Austan Goolsbee, in un'intervista a Cnbc. Secondo quanto riporta Bloomberg, per Goolsbee i dati sull'occupazione "ancora non indicano una recessione", sono solo "un numero", ma in ogni caso la Fed "deve prestare attenzione" alla debolezza del mercato del lavoro. Il presidente ha anche detto che "non avrebbe senso mantenere una politica restrittiva se l'economia si stesse indebolendo".
Europa, future Usa e dollaro a picco, tengono i bond
Prosegue il lunedì nero delle Borse mondiali, in attesa dell'apertura di Wall Street che i future lasciano presagire drammatica. L'indice Stoxx 600 arretra del 3,2%, in quella che si sta prospettando come la peggior seduta per i listini del Vecchio Continente degli ultimi due anni. Milano cede il 3,7%, seguita da Madrid (-3,3%), Parigi (-3,3%), Londra (-2,9%) e Francoforte (-2,7%), mentre i future sul Nasdaq perdono il 5,6% e quelli sull'S&P 500 il 4,1%. I timori di una recessione americana, il rischio di una bolla tech e il crollo della Borsa di Tokyo, travolta dal rialzo dello yen, spaventano gli investitori scatenando una gigantesca fuga dal rischio mentre la corsa della valuta giapponese sta costringendo molti a chiudere le posizioni di carry trade. L'indice della “paura” Vix, che monitora la volatilità a Wall Street, si è inerpicato ai massimi dal 2020, mentre le turbolenze sui mercati, accompagnate dai rischi di recessione, hanno spinto i trader a ipotizzare un intervento di emergenza della Fed, da cui si aspettano un taglio dei tassi di 100 punti base entro novembre. Non a caso il dollaro sprofonda, cedendo il 3% sullo yen e lo 0,8% sull'euro, con cui scambia ormai a 1,1. Non si salvano dalle vendite neppure l'oro (-1,4% a 2.373 dollari) e il petrolio, in calo di quasi il 2% nonostante le tensioni in Medio Oriente, mentre resistono i bond: i rendimenti dei titoli di Stato sono in calo anche se il Btp, che cede due punti base al 3,61%, vede lo spread con il Bund, tra i titoli rifugio per eccellenza, aprirsi di 8 punti, a quota 152. A Piazza Affari guidano i ribassi Nexi (-7,2%), Saipem (-6,4%), Mps (-6%), Stm (-5,9%) e Tim (-5,3%) mentre nel pre market di Wall Street colossi come Nvidia, Apple e Tesla cedono oltre il 7%.
In Borsa scommesse su un taglio di emergenza della Fed
Sul mercato arrivano le scommesse per un intervento di emergenza della Fed sui tassi. Di fronte alle turbolenze e ai timori di una recessione americana, in mattinata i trader erano arrivati a prezzare al 60% la probabilità di un taglio dei tassi di 25 punti base entro una settimana, posizioni che nel corso di seduta si sono ridimensionate al 30%. Sul mercato è comunque diffusa la convinzione che la Fed dovrà agire in fretta e con decisione: i trader si attendono un taglio di 50 punti base a settembre e di altri 50 punti a novembre, riferisce Bloomberg.
Wall Street: future in forte calo, tech guidano caduta
Brusco calo dei future a Wall Street, in mezzo ai timori per l'economia americana che hanno anche portato al crollo delle Borse asiatiche. Prima dell'apertura, i future sul Nasdaq sono i peggiori, con una perdita attorno al 4,8%. I future sul Dow Jones segnano un -2,32%, mentre quelli sullo S&P 500 viaggiano attorno a un -3,4%. Sul fronte dei singoli titoli, tonfo per Apple, che perde il 7,6%, dopo l'annuncio sabato scorso della Berkshire Hathaway di Warren Buffett di aver dimezzato la sua quota di azioni della società, riducendola di oltre 50 miliardi di dollari. Ancora peggio va Nvidia, che cede il 10% dopo le notizie di un ritardo nel lancio dei chip di intelligenza artificiale a causa di difetti di progettazione. Sempre nei tecnologici, nel pre-market Intel registra un -4,9% dopo i mancati guadagni registrati nel secondo trimestre e l'annuncio di una sospensione per oltre il 15% dei suoi impiegati. Coinbase ha perso il 15% per via della crisi che stanno vivendo le criptovalute, con il calo di oltre il 15% dei bitcoin. Crowdstrike lascia sul terreno il 6,8%, nonostante abbia smentito le accuse di Delta Airlines di aver causato la cancellazione di migliaia di voli. Nell'automotive, le azioni di Tesla perdono il 7,9%. Tra i farmaceutici, BioNTech cede il 3,2% a causa dei ricavi sotto le stime del secondo trimestre. Anche Moderna in rosso, registrando -5,3%.
Analisti: “Investitori si preparino a fase meno tranquilla”
"Le borse globali sono state sulle montagne russe la settimana scorsa, alternando brusche correzioni a vivaci recuperi. Alla base di questi movimenti ci sono alcuni dati economici statunitensi più deboli del previsto, che hanno portato molti operatori a menzionare addirittura una recessione". Così Matteo Ramenghi, chief investment officer di Ubs Wm in Italia. Al momento "consideriamo - prosegue - premature le paure di recessione. Comunque, la Federal Reserve ha indicato di essere diventata più fiduciosa riguardo all'inflazione e ha aperto la porta a un primo taglio dei tassi d'interesse a settembre. Suggeriamo quindi agli investitori di prepararsi a una fase meno tranquilla rispetto alla prima parte dell'anno, ma di evitare di reagire eccessivamente". "I dati poco incoraggianti sui posti di lavoro negli Stati Uniti della scorsa settimana hanno continuato a creare scompiglio sui mercati, con molte classi di attività, settori e regioni che hanno subito forti ribassi. La prima fase di questa correzione dei prezzi è stata in linea con le nostre aspettative basate sui dati recenti, ma è probabile che ora stiamo entrando in una zona di overshoot", evidenzia Andrew Jackson di Vontobel. "Detto questo, resta il fatto - aggiunge - che i mercati sono in genere ancora sui massimi o vicini ai massimi, quindi la gravità della correzione non è ancora chiara. Le obbligazioni societarie rimangono ben isolate dallo shock di mercato, quindi eventuali deflussi, che potrebbero essere un catalizzatore per ulteriori cali in mercati già stressati, saranno probabilmente attenuati e vediamo persino la possibilità di afflussi".
Il gas in calo (-5%), sotto i 35 euro al Megawattora
Prezzo del gas in ribasso sul mercato di Amsterdam, di riferimento per l'Europa: dopo un avvio piatto, il future sul metano con consegna a settembre scende del 5% a 34,7 euro al Megawattora.
Analisti: “Scenario non è così negativo come indicano mercati”
"I timori di recessione degli Stati Uniti sono tornati a essere un tema dominante, guidati dalla combinazione di una rapida perdita di slancio del mercato del lavoro e dai segnali di una domanda dei consumi debole evidenziati nelle trimestrali". Così Michael Langham, economista di Abrdn, sull'andamento dei mercati. "Le attuali quotazioni dei mercati indicano ora in modo chiaro come la Fed sia in ritardo rispetto alla curva e che taglierà rapidamente nelle prossime riunioni per evitare un atterraggio duro. Tutto ciò si è riversato sui mercati asiatici, con il disimpegno dei carry trade e la prevalenza di un sentiment risk-off. Riteniamo tuttavia che lo scenario macro non sia così negativo come indicato dai mercati. La forte crescita dell'offerta di lavoro negli ultimi anni ha contribuito a raffreddare il mercato del lavoro e i licenziamenti rimangono bassi negli Stati Uniti. In Asia, la ripresa delle esportazioni tecnologiche e la domanda interna sempre sostenuta non dovrebbero ancora far suonare i campanelli d'allarme per i policy maker. Prevediamo che la Fed inizierà l'allentamento a settembre, il che dovrebbe aprire la pista ad allentamenti in alcune parti dell'Asia emergente. I probabili ulteriori stimoli in Cina potrebbero inoltre avere ricadute positive, attenuando un eventuale rallentamento nella regione".
Borsa: l'Europa resta debole, Amsterdam e Milano -3%
I mercati azionari del Vecchio continente guardano alla boa di metà giornata sempre in forte calo: le Borse peggiori sono quelle di Milano e Amsterdam, che oscillano attorno a una perdita del 3%, seguite da Francoforte che cede quasi 2 punti percentuali e mezzo. Il clima resta molto nervoso e volatile soprattutto sui timori di recessione, con Londra in calo del 2,2% e Parigi che si muove su una perdita superiore ai due punti. L'attesa è per l'avvio della settimana di Wall Street, con il mercato dei titoli di Stato che si è parzialmente stabilizzato e lo spread tra Bund italiani e tedeschi a 10 anni sui 150 punti base. Euro positivo (+0,4%) contro il dollaro a quota 1,095. Tra le criptovalute il Bitcoin, sempre molto volatile, prosegue nella sua fase di debolezza e cede il 14% attorno ai 52mila dollari. In Piazza Affari sempre vendite su Nexi (-6%), con Stm che perde il 5,6% e Saipem circa cinque punti percentuali. Tim è in calo del 4,5%, mentre Leonardo e A2A provano a riavvicinarsi alla parità.
Economista: “In atto correzione dei mercati dopo forte crescita”
"Stiamo vedendo una correzione dei mercati, che è un fenomeno che accade spesso. Mi aspetto che in questa prima fase ci sarà una forte volatilità e quindi non mi sorprenderebbe anche un recupero rispetto alla flessione che stiamo vedendo oggi". Così Andrea Monticini, docente di econometria finanziaria dell'Università Cattolica, valutando la situazione dei mercati. "Ma il sentiero - aggiunge - è tracciato su una correzione del mercato finanziario che porterà a una robusta diminuzione. Ci sono diversi fattori che concorrono a questa situazione: ci sono timori sulla tenuta del ciclo economico, i tassi sono ancora molto alti e le banche centrali che inizino a tagliare i tassi d'interesse, a cominciare dalla Fed. È uno scenario che siamo abituati a vedere sempre. C'è una fase espansiva e una di correzione".
Il parere degli analisti
Il nuovo assetto mondiale che si sta "delineando, influenzato sia dai cambiamenti geopolitici in atto che dal maturare delle economie dei Paesi emergenti, potrebbe favorire quest'ultime", spiega ancora Christopher Preece, macro strategist & investment manager di Pictet Asset Management. "A destare preoccupazioni - aggiunge - è il peso del debito sui bilanci pubblici che sta diventando un vincolo crescente, aggravato dal costo degli interessi in un contesto di tassi crescenti e che potrebbe avere impatti negativi sulle valute. Meno chiaro, invece, e il modo in cui questa politica fiscale accomodante si ripercuoterà sui flussi di capitale internazionali. I governi fortemente indebitati dovranno adottare un nuovo stile di repressione finanziaria cercando di smobilizzare il capitale nazionale, gran parte del quale e attualmente investito all'estero (in modo sproporzionato negli Stati Uniti), attraverso incentivi fiscali, legislazioni e politiche di mercato ad hoc. Tutto questo potrebbe provocare un'inversione di tendenza in termini di flussi monetari che finora hanno sostenuto la sovraperformance dei prezzi delle attività statunitensi e, in ultima analisi, la forza del dollaro Usa".
Analisti: “Sui mercati una tempesta perfetta”
"Il momento risk-off sta accelerando, dopo la pessima chiusura di venerdì. Il quadro assomiglia a una tempesta perfetta, creata da dati macro deludenti, investitori troppo esposti al rischio e timori di imminenti sviluppi drammatici in Medio Oriente". Lo rilevano gli analisti di Mps nel Daily market strategy. "Nelle due settimane passate - proseguono - due illusioni sono andate in frantumi. La prima a sfracellarsi al suolo è stata quella secondo cui il settore del big-tech Usa potesse proseguire il suo rally senza sperimentare nel frattempo una seria correzione. La seconda illusione è caduta rovinosamente dopo i numeri del mercato del lavoro di venerdì. In prospettiva, due elementi sembrano cruciali: il flusso di dati macro che dovrà orientare le attese sullo stato dell'economia Usa (recessione o semplice rallentamento); segni che il processo di riduzione del rischio dei portafogli degli investitori si stia esaurendo. La settimana non fornirà grandi spunti sul primo elemento, dal momento che il calendario vede solo l'Ism servizi. Il focus sarà anche sulle dichiarazioni dei membri Fed, alla ricerca di segnali di un possibile taglio inter-meeting, dal momento che il 18 settembre, data del prossimo Fomc, appare ora come insostenibilmente lontano".
La benzina è ai minimi da 6 mesi, verde al self a 1,841 euro
Con il greggio ai minimi da otto mesi e un nuovo tonfo delle quotazioni dei prodotti raffinati - attribuito dagli operatori di mercato alla scarsa domanda e all'aumento delle scorte - i prezzi dei carburanti alla pompa scivolano ancora, dopo i ribassi sui listini registrati venerdì. La benzina è al livello minimo dal 9 febbraio (media nazionale dei prezzi praticati alla pompa in modalità self service). Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, sabato Eni ha ridotto di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 1,841 euro/litro (-3 millesimi, compagnie 1,845, pompe bianche 1,833), diesel self service a 1,721 euro/litro (-4, compagnie 1,726, pompe bianche 1,711). Benzina servito a 1,985 euro/litro (-4, compagnie 2,026, pompe bianche 1,904), diesel servito a 1,865 euro/litro (-5, compagnie 1,907, pompe bianche 1,781). Gpl servito a 0,714 euro/litro (+1, compagnie 0,723, pompe bianche 0,703), metano servito a 1,330 euro/kg (+3, compagnie 1,343, pompe bianche 1,319), Gnl 1,232 euro/kg (-4, compagnie 1,232 euro/kg, pompe bianche 1,233 euro/kg). Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,934 euro/litro (servito 2,199), gasolio self service 1,830 euro/litro (servito 2,103), Gpl 0,857 euro/litro, metano 1,455 euro/kg, Gnl 1,294 euro/kg.
Il gas apre piatto a 36,5 euro al Megawattora
Nella tempesta dei listini azionari, avvio senza variazioni di rilievo per il prezzo del gas: sul mercato di Amsterdam, di riferimento per l'Europa, il future sul metano con consegna a settembre è piatto attorno ai 36,5 euro al Megawattora.
L'oro è in lieve calo in avvio di giornata, a 2.434 dollari
Quotazioni dell'oro sostanzialmente stabili in avvio di giornata, mentre crollano i mercati azionari con Tokyo che perde il 12%. Il metallo prezioso sembra non reagire particolarmente ai timori per la recessione e per la tensione in Medio Oriente. Il contratto spot è a 2.434,31 dollari l'oncia, in calo dello 0,37%. In lieve aumento invece il contratto con consegna a dicembre, che è a 2.479,80 dollari l'oncia (+0,40%).
Il petrolio è in netto calo: wti -1% a 72,78 dollari
Il petrolio è in netto calo in avvio di settimana, con le quotazioni ancora condizionate dai timori di una recessione: il wti è a 72,78 dollari al barile, in calo dell'1,01%. Il brent è a 76,11 dollari (-0,91%).
Il Bitcoin perde il 10%, scende sotto i 55.000 dollari
Il Bitcoin sotto pressione perde il 10% e scende sotto i 55.000 dollari dopo quella che è stata la sua peggiore settimana dal crollo di Ftx. Negli ultimi tre giorni il mercato delle criptovalute ha visto andare in fumo 313 miliardi di dollari con il calo dei listini azionari. Attualmente il Bitcoin viene quotato a 54.333 dollari.
Milano -3% in un clima nervoso, spread tiene su 150 punti
Piazza Affari resta nella primissima parte della seduta la Borsa peggiore in Europa, con un calo di circa il 3% e l'indice Ftse Mib attorno a quota 31mila punti. Segue Amsterdam, in ribasso del 2,5%. In un clima molto nervoso, male anche Parigi (-2,2%) e Francoforte (-2,1%), con Londra in calo di circa due punti percentuali. I future sull'avvio di Wall street vanno da uno scivolone del 4,5% del Nasdaq dei titoli tecnologici al calo dell'1,7% del Dow Jones. Lo spread tra Btp e Bund, dopo una partenza in chiaro aumento, si muove attorno ai 150 punti base. Gli operatori, specie quelli asiatici, secondo gli analisti hanno pagato la “tempesta perfetta” dei timori di recessione negli Stati uniti, con segnali di un possibile allargamento del taglio dei tassi della Fed di settembre a mezzo punto, e l'attesa dell'attacco dell'Iran a Israele. Ma a pesare sono soprattutto i titoli tecnologici, che proseguono nel loro riassestamento dai massimi recenti. Il dollaro in questo quadro è in forte calo (-2%) rispetto allo yen, mentre resta sostanzialmente in tenuta sull'euro. Calmo il petrolio sui 73 dollari al barile e l'oro a quota 2.476 l'oncia. In Piazza Affari nel paniere principale i titoli peggiori sono Nexi e Stm, che cedono cinque punti percentuali, seguiti da Mps, Saipem e Tim in calo di oltre il 4%, ma in chiara riduzione delle perdite dell'avvio. Prova a tenere Moncler, in ribasso di circa un punto.
L’Asia crolla, tiene la Cina
Mercati azionari asiatici e dell'area del Pacifico in caduta verticale: Tokyo chiude in calo di oltre il 12%, seguita da Seul che perde oltre l'8% con l'indice principale e cede l'11% con il listino dei titoli tecnologici, il settore più colpito dal “sell off”. In calo del 4% Singapore e del 3,7% la Borsa di Sidney, mentre prova a tenere Hong Kong (-1,6%) e soprattutto i mercati cinesi di Shanghai e Shenzhen, che cedono meno di un punto percentuale. Sono ancora i timori di recessione, soprattutto negli Stati Uniti, che pesano sui mercati e che hanno affondato anche nelle ultime sedute le piazze finanziarie globali, uniti ora all'attesa dell'attacco militare dell'Iran a Israele.
Borsa Tokyo, maggior flessione di sempre: -12,4%
Profondo rosso alla Borsa di Tokyo, che segna la maggiore flessione giornaliera di sempre, sui timori di una imminente recessione Usa e la rivalutazione dello yen. L'indice di riferimento Nikkei cede il 12,4%, a quota 31,458,42, con una perdita di 4.458,42 punti. La valuta nipponica si rivaluta al cambio col dollaro, a 142,20, e sull'euro a 154,90.
Future su Wall Street in forte calo
I future sui listini di Wall Street sono in forte calo, proseguendo il trend negativo delle ultime sedute innescato dai timori di una recessione. I future sul Nasdaq, già in correzione, perdono il 2,6%, quelli sullo S&P500 arretrano dell'1,6%. L'avvio nel primo pomeriggio europeo di Wall Street, al momento, è visto in ribasso tra il 3% degli indici generali e il 5% dei mercati dei titoli tecnologici.
Lo spread Btp-Bund parte in forte rialzo a 153 punti base
Spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni in chiaro aumento. Il differenziale ha aperto sui mercati telematici a 153 punti base, rispetto ai 146 della chiusura di venerdì: il rendimento del prodotto del Tesoro è al 3,61%. In realtà il bond italiano tiene, mentre è il tasso di quello tedesco che scende ampiamente in quanto “bene rifugio” in questo momento di forti tensioni, creando l'allargamento dello spread. In ribasso di circa 10 punti base anche i tassi dei titoli di Stato Usa.
L'euro è fermo in avvio a 1,0906 dollari (-0,05%)
Euro stabile sul biglietto verde in avvio di giornata, mentre i mercati azionari crollano in Asia e le aperture in Europa sono viste anche oltre il -3%. La moneta unica è trattata a 1,0906 dollari (-0,05%). L'euro arretra invece di quasi il 3% sullo yen a quota 155,14 (-2,98%).
Milano scivola nei primi scambi: -4%, male banche
Dopo un avvio non troppo pesante, con cali inferiori al 2%, i listini azionari di Piazza Affari sono scivolati pesantemente: l'indice Ftse Mib è arrivato a perdere il 4%, per viaggiare poi su cali ampiamente superiori ai tre punti percentuali. Male in particolare Tim (-9% a 0,2 euro) e diverse banche, con Mps e la Popolare di Sondrio che cedono oltre l'8%.
L'Europa parte male, Francoforte -2,8%
Mercati azionari del Vecchio continente tutti in ampio calo in avvio di seduta: dopo il crollo di diverse Borse asiatiche, in particolare delle piazze di Tokyo e Seul, e in attesa dell'attacco militare dell'Iran a Israele, il listino peggiore è quello di Amsterdam, che cede il 3,5%, con Francoforte che perde il 2,8%. Pesante anche la Borsa di Madrid (-2,7%), con Parigi in calo del 2,5% e Londra del 2,2%.
Avvio in calo per Milano
Avvio negativo per la Borsa di Milano: dopo il crollo di diverse Borse asiatiche, in particolare delle piazze di Tokyo e Seul, e in attesa dell'attacco militare dell'Iran a Israele, l'indice Ftse Mib ha aperto in calo dell'1,74%, l'Ftse All share in ribasso dell'1,89%, facendo comunque entrambi meno peggio di quanto previsto dai future.
Borsa: i future sull'Europa in forte calo
Dopo le cadute di venerdì scorso e il crollo di diverse Borse asiatiche, in particolare delle piazze di Tokyo e Seul, i future sulla partenza dei listini finanziari europei sono visti in negativo tra il 2 e il 3%. In particolare l'indice Ftse Mib è visto negativo di qualche frazione oltre i tre punti percentuali, con Parigi e Francoforte su una linea simile. In ribasso sotto il 2% i future su Londra, sopra i due punti percentuali su Zurigo e Madrid.