
Lo strumento, riconosciuto dalle amministrazioni pubbliche, includerà diversi documenti. Entro il 2026 poi sarà a regime l’European Digital Identity Wallet (Eudi), sistema di riconoscimento per i cittadini Ue
IT WALLET
- Scalda i motori l’IT Wallet: il nuovo meccanismo di identità digitale introdotto dal decreto Pnrr sarà operativo da gennaio 2025. Ecco come funziona

IL CRONOPROGRAMMA
- Il portafoglio digitale, finanziato con 102 milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza, è parte di un progetto triennale che si concluderà nel 2026

I TEST
- Come annunciato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Trasformazione Digitale Alessio Butti la fase di sperimentazione di IT Wallet partirà da settembre di pari passo con l'approvazione di decreti attuativi

DOVE SARA’ DISPONIBILE
- IT Wallet comparirà sull’App Io, applicazione già esistente scaricabile su smartphone tramite la quale è possibile accedere a un ventaglio di servizi della Pubblica Amministrazione

COSA CONTERRA’
- Il primo documento ufficiale ad essere riconosciuto nel nuovo portafoglio digitale è la patente di guida. Poi sarà la volta di altri documenti essenziali come la tessera sanitaria o specifici come la carta della disabilità

ALTRI SERVIZI
- Il portafoglio, riconosciuto da tutte le amministrazioni pubbliche, includerà in seguito altri documenti come titoli di studio e attestati

L’IDENTITA’ DIGITALE UE
- Con l’esordio nel 2025 l’Italia anticiperà di fatto di un anno l’entrata a regime dell’European Digital Identity Wallet (Eudi), finanziato dalla Commissione Ue

A COSA SERVE EUDI
- Entro il 2026 dovrebbe prendere forma un sistema di riconoscimento organico valido per tutti i cittadini Ue. Nelle intenzioni della Commissione europea, con Eudi wallet ciascun utente potrà utilizzare servizi online, condividere documenti digitali, aprire conti bancari o effettuare pagamenti. Oltre alla semplificazione, lo strumento punta a proteggere la sicurezza da truffe, frodi e furti d'identità

ANNO DI PROVA
- L’Italia avrà così un anno di tempo per testare questo sistema in vista dell’interoperabilità transfrontaliera prevista dalla strategia europea