Identità digitale, patente sullo smartphone dal 2025
EconomiaPrimo test a settembre e lancio ufficiale a gennaio. Si scaldano i motori per l'IT Wallet, il portafoglio elettronico pubblico e gratuito nel quale si potranno avere alcuni documenti in formato digitale e con valore di legge. Si partirà con la patente di guida, la tessera sanitaria e la carta europea di disabilità. In pratica, si potrà mostrare lo smartphone per farsi identificare
"Prego, favorisca i documenti". Questa frase iconica resisterà ai tempi, quello che potrebbe sparire è il passaggio della patente dalle mani dell’automobilista a quelle del poliziotto che effettua un controllo. Si mostrerà lo smartphone, perché nella sua memoria sarà immagazzinato quel rettangolo di plastica rosa che ora ci portiamo in tasca. Chi vorrà potrà continuare a usare i documenti di carta, ma la patente, la tessera sanitaria e l'attestato europeo di disabilità presto diventeranno anche digitali con valore di legge (cosa che ora non hanno, per cui si rischia una multa se si incappa in un posto di blocco e si ha solo la foto della patente).
IT Wallet, il portafoglio elettronico
Saranno contenuti in un wallet (IT Wallet), cioè un portafoglio elettronico pubblico e gratuito. Non parliamo, quindi, dei servizi - come quelle di Apple e Google - per pagare o conservare il biglietto aereo. Il primo test del wallet voluto dal governo è previsto a settembre con una platea ristretta di cittadini, poi il lancio ufficiale a gennaio. In programma altri documenti: dalla carta d’identità alla tessera elettorale passando per i titoli di studio.
Cosa fare per avere i documenti nel telefonino
Si attiverà scaricando l’App Io - l'applicazione pubblica - e accedendo con la Carta d’identità elettronica o, fin quando sarà in vigore, lo Spid. Se i tempi promessi saranno rispettati, l’Italia, che ha impegnato per questa operazione poco più di 300 milioni nel triennio in corso (in parte coi fondi Pnrr), arriverà in tempo all’appuntamento fissato dall’Europa.
Semplificazione della burocrazia e sicurezza dei dati
Bruxelles punta, infatti, al 2026 per l’identità digitale comunitaria, con un sistema dove dialogheranno gli analoghi meccanismi dei singoli Paesi, per cui il documento sullo smartphone sarà valido in tutta l'Unione. L’obiettivo è quello di semplificare la burocrazia, accelerando la risposta alle richieste dei cittadini e delle imprese, con la speranza anche di risparmiare sui costi. Attenzione alla sicurezza. Non solo per il rischio frodi, ma anche per i dati personali: a decidere quali informazioni potranno essere condivise – si garantisce - sarà il diretto interessato.