La "tassa sui rifiuti" consiste nell’imposta con la quale i contribuenti, di fatto, finanziano i costi del servizio di raccolta e smaltimento della spazzatura. Non esiste ancora un regolamento a livello nazionale: a decidere i criteri di accesso al beneficio sono i singoli Comuni
- Anche nel 2024 si prevede il cosiddetto bonus Tari, che dà la possibilità di accedere all’esenzione o alla riduzione della tassa rifiuti dovuta per l’anno in corso
- La "tassa sui rifiuti" consiste nell’imposta con la quale i contribuenti, di fatto, finanziano i costi del servizio di raccolta e smaltimento della spazzatura. Questo tributo locale viene pagato da chi occupa fisicamente gli immobili oppure, nell’ipotesi in cui questi siano vuoti, da chi ha su essi il diritto di proprietà. Inoltre ciò che si paga con la Tari non è la produzione effettiva di rifiuti, ma la mera possibilità di produrli dimorando nell’immobile soggetto a questa tassa
- I requisiti specifici per beneficiare del bonus Tari sono stabiliti dai singoli Comuni. L’agevolazione risale al 2020
- Non esiste ancora - se non su carta - uno sconto Tari 2024 attivo su base nazionale. Manca infatti il decreto attuativo con principi, criteri e modalità per l’accesso e la gestione dell’agevolazione. Sono perciò i singoli enti locali a varare – a loro discrezione – l’agevolazione sulla Tari
- Complici le difficoltà legate all’emergenza Covid, nel 2020 l’Arera ha pubblicato specifici criteri per la concessione di agevolazioni in materia di tassa sui rifiuti per famiglie e imprese. I territori che hanno adottato agevolazioni nei propri regolamenti si rifanno quindi in molti casi alla normativa emergenziale
- I criteri per l’accesso sono gli stessi previsti per i bonus sulle bollette luce, gas e acqua. Quindi, guardando all’anno in corso, i beneficiari delle agevolazioni sulla Tari sono in linea teorica i nuclei familiari in possesso di Isee fino a 9.530 euro o Isee fino a 20.000 euro in caso di almeno 4 figli a carico
- Considerando le situazioni delle singole realtà locali si nota che a Roma, per esempio, i termini per l’accesso al bonus Tari 2024 sono già scaduti. La domanda poteva essere presentata entro la fine di febbraio, stesso termine per l’aggiornamento dell’Isee per i già beneficiari, e in ogni caso a poter fruire della misura, riconosciuta come esenzione totale dal versamento, sono esclusivamente gli appartenenti a nuclei fino alla soglia di 6.500 euro
- A Milano sono previste agevolazioni specifiche esclusivamente per nullatenenti o titolari di pensioni minime, assistiti in modo permanente dal Comune o titolari di redditi particolarmente bassi
- In altri casi, come per il Comune di Pisa, il bonus è riconosciuto successivamente sulla base delle somme corrisposte. Ha quindi la forma di un rimborso totale o parziale in presenza di specifiche condizioni
- Da ricordare in ogni caso che non esiste – se non su carta – un bonus Tari su scala nazionale. Criteri e condizioni specifiche per le quali sarà eventualmente possibile beneficiare di sconti o esenzioni vanno quindi scandagliate caso per caso, in attesa dell’emanazione del decreto che definirà le tariffe agevolate per le famiglie in condizioni di disagio