Da Ikea a Zara, arriva l'aumento di stipendio per i dipendenti della grande distribuzione
L’accordo coinvolge le grandi catene del retail moderno e organizzato: Ikea, Brico, Metro, Conforama, Carrefour, Esselunga, Vegé Acqua&sapone, Zara, Rinascente, Coin, Ovs, Kasanova, Kiko, Metro, Obi, Leroy Merlin, sono solo alcuni dei nomi. L'intesa sarà in vigore fino al 31 marzo del 2027 e l’aumento è di 240 euro
- Federdistribuzione e le sigle Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno sottoscritto il rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro della distribuzione moderna organizzata. Il nuovo accordo prevede un aumento di 240 euro e un'una tantum da 350 euro
- Lo comunica Federdistribuzione in una nota specificando che "dopo un confronto costruttivo tra le Parti, si è concluso il percorso negoziale con un accordo che dimostra attenzione ai lavoratori del settore e che accoglie le esigenze di sostenibilità delle imprese del retail moderno"
- Sul piano economico, l'intesa prevede un aumento retributivo a regime di 240 euro al IV livello. A copertura del periodo di carenza contrattuale si prevede anche la corresponsione di una una tantum di 350 euro, suddivisa in due tranche di uguale importo a luglio 2024 e luglio 2025
- Dal punto di vista normativo, specifica ancora la nota, sono affrontate la lotta alla violenza di genere, il graduale innalzamento dell'orario minimo dei lavoratori part-time come ulteriore risposta al lavoro "disagiato", l'estensione delle opportunità occupazionali per i giovani nel weekend e il rafforzamento delle misure di conciliazione vita-lavorativo
- Viene poi aggiornata la classificazione del personale con l'impegno delle parti ad un confronto attivo e costante per valorizzare ulteriormente i ruoli e le professionalità distintive del settore
- L’accordo coinvolge le grandi catene del retail moderno e organizzato: Ikea, Brico, Metro, Conforama, Carrefour, Esselunga, Vegé Acqua&sapone, Zara, Rinascente, Coin, Ovs, Kasanova, Kiko, Metro, Obi, Leroy Merlin sono alcuni nomi. Sarà in vigore fino al 31 marzo del 2027
- Secondo i calcoli dei sindacati, gli aumenti porteranno all’erogazione di una massa salariale di 7.180 euro, comprendendo anche l’una tantum
- Le imprese nei giorni scorsi avevano già deciso di erogare la prima tranche di 70 euro, che è quindi retroattiva: parte da aprile 2024 e si aggiunge ai 30 euro concordati con l’accordo ponte del 2022, precisa Il Sole 24 Ore
- È stato previsto anche l’incremento dell’indennità annua della clausola elastica del part-time, che passa da 120 euro annui a 155
- “Il percorso che abbiamo avviato per dare identità e specificità alle grandi imprese del retail che operano in Italia è per noi un impegno ineludibile. La Federazione continuerà ad essere l'interprete primario del settore distributivo moderno in Italia, convinta che la crescita, la capacità di generare investimenti, occupazione e valore per il territorio, da parte delle imprese associate, convivano con una visione più moderna, ma non precaria, del lavoro", ha dichiarato Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione