Pensioni, da marzo le nuove aliquote Irpef: gli aumenti e le date dei pagamenti
Da questo mese i pensionati ricevono assegni più sostanziosi grazie all’aumento delle aliquote previsto dalla riforma fiscale. Un vantaggio che, però, non è per tutti: molti Comuni, tra cui Palermo e Napoli, hanno aumentato le addizionali comunali, compensando in parte il beneficio
- Sono iniziati il primo del mese i pagamenti della pensione per il mese di marzo, con alcune novità
- Il cedolino è consultabile online sul sito INPS, previa autenticazione con le credenziali personali (SPID, CIE o CNS). È possibile visualizzarlo entrando nella propria area anche dall'app su smartphone, seguendo il percorso “Tutti i Servizi” e poi “Cedolino Pensione”
- Da marzo, alle pensioni vengono applicate le nuove aliquote Irpef previste dalla riforma fiscale e applicate per il solo anno in corso. A trarre i maggiori benefici sono le pensioni tra i 15mila e 28mila euro lordi, la cui trattenuta Irpef passa da 25% al 23% e perciò con un risparmio considerevole
- Anche per le pensioni con importi superiori ai 28mila ci sono dei cambiamenti, essendo minore la trattenuta Irpef effettuata su una parte dell’assegno (quella tra 15mila e 28mila euro). L’aumento netto annuo è di 260 euro annuali, cioè circa 20 euro al mese
- “Le trattenute Irpef vengono quindi effettuate sulla base della riduzione da quattro a tre degli scaglioni di reddito”, dichiara l'Inps in una nota. Sul cedolino di pensione di marzo 2024 viene riportata la seguente annotazione: “Da questa mensilità la tassazione viene applicata sulla base degli scaglioni Irpef del decreto legislativo 216/2023”. La nuova Irpef, quindi, viene applicata a partire da marzo e con due mesi di arretrati
- Quindi, ricapitolando, gli scaglioni Irpef, che l'Inps ha comunicato essere in vigore già retroattivamente da gennaio, sono i seguenti:
- 23%, sui redditi lordi fino a 28 mila euro annui.
- 35%, sui redditi tra 28.001 euro e 50 mila euro annui;
- 43%, sui redditi oltre i 50 mila annui
- La prima data nel calendario dei pagamenti è stata venerdì 1° marzo, con accredito su conto corrente o ritiro in contanti presso le Poste. Nel dettaglio:
- A – B: Venerdì 1° marzo 2024;
- C – D: Sabato 2 marzo (solo mattina);
- E – K: Lunedì 4 marzo 2024;
- L – O: Martedì 5 marzo 2024;
- P – R: Mercoledì 6 marzo 2024;
- S – Z: Giovedì 7 marzo 2024
- Attenzione però: l'assegno di marzo potrebbe essere più basso per alcuni. A pesare potrebbero esserci le addizionali comunali irpef più alte. Diversi Comuni italiani, infatti, hanno deliberato nuove aliquote. L’acconto delle addizionali comunali all’Irpef inizia ad essere trattenuto in busta paga e nei cedolini pensione a partire da marzo, con rate fino a novembre
- Tra i Comuni che hanno deciso di aumentare l’aliquota nel 2024 ci sono, ad esempio, Palermo, dove è passata dallo 0,095% allo 0,1%, e Napoli, che ha registrato un passaggio dallo 0,9% all’1%
- Nel cedolino c’è anche il ricalcolo delle ritenute erariali sulle pensioni erogate nel 2023, con relativo conguaglio. Un calcolo che però interessa soltanto coloro che hanno un debito non ancora pagato già iniziato con le trattenute di gennaio e febbraio. L’Inps proseguirà con le trattenute anche sui ratei mensili successivi fino all’estinzione del debito. C'è un'eccezione: le prestazioni non assoggettate alla tassazione (invalidità civile, le pensioni o gli assegni sociali, le prestazioni) non subiscono trattenute fiscali