Pnrr, fissate le regole per il bando da 146 posti per magistrato tributario: cosa sappiamo
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Nel decreto Pnrr, approvato lunedì in Consiglio dei ministri, sono state decise le regole per il concorso che recluterà 146 giudici professionali del fisco: prevista la presenza di una prova preselettiva, due prove scritte e una orale. Accederanno direttamente agli scritti i giudici tributari onorari; i magistrati ordinari, militari, amministrativi e contabili; i procuratori e gli avvocati dello Stato; i candidati diversamente abili con disabilità superiore all’ottanta per cento
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- Chi vuole diventare magistrato tributario potrà aspirare a uno dei 146 posti disponibili. Nel decreto Pnrr, approdato lunedì in Consiglio dei ministri, sono infatti stati banditi nuovi posti come giudice professionale del fisco
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- Diversamente da quanto emerso nei giorni scorsi, è venuto meno il concorso semplificato, che prevedeva solo una prova orale, per 30 fra gli attuali giudici onorari. Salvo variazioni dell’ultim’ora, la procedura concorsuale sarà articolata in una prova preselettiva, due prove scritte, da sorteggiare tra le materie del diritto civile e diritto tributario, oltre alla redazione di una sentenza tributaria, e una prova orale
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- In questo modo sarà accelerato il reclutamento di 146 nuovi giudici, divisi in 68 posti più 78 tra quelli non assegnati alla magistratura professionale
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- Potranno partecipare coloro i quali sono in possesso di un diploma di laurea in giurisprudenza, conseguito al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni, o del diploma di laurea magistrale in Scienze dell’economia (classe LM-56) o in Scienze economico-aziendali (classe LM-77) o di titoli degli ordinamenti previgenti a questi equiparati
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- La prova può avere luogo anche in sedi decentrate e in date diverse. È realizzata con l’ausilio di strumenti informatici e consiste nella soluzione di 75 quesiti a risposta multipla da risolvere nel tempo massimo di 60 minuti. Il punteggio della prova preselettiva non concorre alla determinazione del punteggio complessivo
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- Alla prova scritta è ammesso un numero di candidati pari a tre volte i posti messi a concorso. Sono comunque ammessi alle prove scritte coloro che hanno riportato lo stesso punteggio dell’ultimo candidato che risulta ammesso
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- La prova scritta consiste nello svolgimento di due elaborati, scelti per sorteggio il giorno del concorso, sulle materie del diritto civile, diritto tributario e scrittura di una sentenza tributaria. La prova è valutata in sessantesimi. Sono ammessi alla prova orale i candidati che ottengono un punteggio non inferiore a trentasei sessantesimi
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- Restano ferme per la prova orale le discipline già previste dal decreto legislativo 31 dicembre 1992 n. 545: diritto tributario e diritto processuale tributario; diritto civile e diritto processuale civile; diritto penale; diritto costituzionale e diritto amministrativo; diritto commerciale; diritto dell’Unione europea
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- Sono esonerati dalla prova preliminare ed ammessi comunque alla prova scritta: i giudici tributari onorari presenti nel ruolo unico; i magistrati ordinari, militari, amministrativi e contabili; i procuratori e gli avvocati dello Stato; i candidati diversamente abili con percentuale di invalidità pari o superiore all’ottanta per cento, in base all’articolo 20, comma 2-bis, della legge 5 febbraio 1992, n. 104