Maternità, come funziona e a quanto ammonta l'indennità
L’Inps si fa carico dell’indennità pari all’80% della retribuzione media globale giornaliera, calcolata sulla base dell’ultimo periodo di paga. Nella maggior parte dei contratti collettivi di lavoro viene prevista però anche un’integrazione
- A quanto ammonta il congedo di maternità? L’indennità sostitutiva che l’Inps prevede per le lavoratrici interessate è pari all’80% della retribuzione lorda. Nella maggior parte dei contratti collettivi di lavoro viene però prevista, inoltre, un’integrazione a carico del datore di lavoro per ridurre al minimo la differenza tra lo stipendio solitamente percepito e la suddetta indennità
- Nello specifico, l’Inps si fa carico dell’indennità pari all’80% della retribuzione media globale giornaliera, calcolata sulla base dell’ultimo periodo di paga (solitamente l’ultimo mese lavorato) immediatamente precedente l’inizio del congedo
- Per “retribuzione media globale giornaliera” si intende l’importo che si ottiene dividendo per 30 l’importo totale della retribuzione del mese precedente a quello nel corso del quale ha avuto inizio il congedo
- Nell’importo preso in considerazione per il calcolo dell’indennità vanno aggiunti anche il rateo della tredicesima, mensilità, o trattamenti accessori eventualmente erogati
- Come accennato, a questa potrebbe aggiungersi un’integrazione a carico dell’azienda che andrebbe così ad aumentare lo stipendio
- Questa possibilità dipende dai diversi contratti collettivi: è negli accordi nazionali, infatti, che si parla d’integrazione dello stipendio durante la maternità
- Durante la maternità non cambia nulla per quanto concerne le modalità e le tempistiche di pagamento dello stipendio
- Il datore di lavoro anticipa l’indennità Inps per tutti, tranne: lavoratrici stagionali; operaie agricole (salva la facoltà di anticipazione dell’indennità, da parte del datore di lavoro, in favore delle operaie agricole a tempo indeterminato); lavoratrici dello spettacolo saltuarie o a termine; lavoratrici addette ai servizi domestici e familiari (colf e badanti); lavoratrici disoccupate o sospese; lavoratrici assicurate ex Ipsema dipendenti da datori di lavoro che non hanno scelto il pagamento delle indennità con il metodo del conguaglio Ca2g
- A queste l’indennità viene pagata direttamente dall’Inps, con bonifico postale o accredito su conto corrente bancario o postale
- In tutti gli altri casi, invece, la lavoratrice riceverà lo stipendio con le stesse modalità, e scadenze, del mese immediatamente precedente all’inizio del congedo. L’unica differenza, eccetto laddove ne risulti un’integrazione fino al 100% a carico dell’azienda, riguarderà appunto l’importo, più basso rispetto ai mesi lavorati