Tax free in Italia, soglia ridotta a 70 euro da febbraio: chi ne beneficerà e cosa cambia
L'ultima Legge di Bilancio ha previsto l'abbassamento del limite per gli acquisti tax free: a trarne vantaggio saranno soprattutto i marchi del lusso, che potrebbero ricevere molti più clienti stranieri. "L’impatto degli svizzeri si avrà sicuramente sulla grande distribuzione, ma ci aspettiamo un aumento degli acquisti tax free nelle catene dei brand di massa", ha spiegato Stefano Rizzi, managing director di Global Blue Italia, a "Il Sole 24 Ore"
- Mancano pochi giorni all’entrata in vigore della nuova soglia per gli acquisti tax free, abbassata a 70 euro dalla Legge di Bilancio 2024
- I primi dati del ministero competente, basate sui numeri della Banca d’Italia secondo cui i turisti extra europei nel 2019 hanno speso circa 3,1 miliardi di euro in prodotti a cui è stata applicata o avrebbe potuto applicarsi l’esenzione Iva, hanno parlato di un potenziale extra gettito per la pubblica amministrazione di 119 milioni di euro, a fronte di una perdita "immediata" di circa 30 milioni, per l’Iva da rimborsare sui prodotti tra i 70 e i 154,94 euro
- Fino al 31 gennaio l’Italia sarà il Paese europeo con la soglia più elevata in tutta Europa e poi lascerà il testimone alla Francia che, nel dicembre 2020, l’aveva abbassata a 100 euro (dai 175 di partenza). Su questa differenza si può giocare una partita importante in determinati segmenti, come quello della cosmetica, dove il singolo prodotto, seppure di un marchio del lusso, ha un costo unitario ridotto
- "Tra gli effetti di questa misura potrebbe esserci lo 'spostamento' in Italia di alcuni consumi come, per esempio, quelli in profumeria o in farmacia. Senza contare i cosiddetti 'last gift': i cinesi fino al pre-Covid li compravano negli aeroporti tedeschi che però oggi sulle rotte da e per la Cina non hanno ripreso a funzionare bene come quelli italiani", ha spiegato Stefano Rizzi, managing director di Global Blue Italia, principale operatore tax free in Europa, a Il Sole 24 Ore
- A trarne vantaggio potrebbero essere anche i piccoli negozi o brand: "Questa misura darà la possibilità di vendere di più anche ai negozi fisici di fascia media o quelli di prodotti artigianali ma non griffati, magari nei piccoli centri che si stanno dimostrando sempre più attrattivi agli occhi dei turisti extra europei", ha dichiarato Giulio Felloni, presidente di Federmoda Italia, a Il Sole 24 Ore
- Potrebbero essere invogliati a spostarsi in Italia anche svizzeri e inglesi, che si recherebbero nel nostro Paese a fare acquisti. "L’impatto degli svizzeri si avrà sicuramente sulla grande distribuzione, mentre a livello generale ci aspettiamo un aumento degli acquisti tax free nelle catene dei brand di massa", ha dichiarato Rizzi al quotidiano economico. Da sottolineare un dato: se gli inglesi hanno speso poco in Italia (circa il 3% del tax free), in Spagna hanno invece speso circa 650 milioni nei primi 9 mesi del 2023
- A confermarlo è anche Guglielmo Miani, presidente di Montenapoleone District, associazione che riunisce gli esercenti della zona milanese, con la quota più significativa di acquisti esenti da Iva nel Paese. "Ci aspettiamo sicuramente un effetto positivo, specie rispetto al Regno Unito che oggi rappresenta la seconda nazionalità nel nostro distretto, con una significativa progressione post Brexit e pandemia. Prevediamo che l’iniziativa possa essere di stimolo per lo shopping elvetico nel nostro distretto", ha dichiarato a Il Sole 24 Ore
- Il 2023 è stato un anno positivo per le vendite tax free in Italia. Lo confermano i dati forniti da Global Blue e relativi al quarto trimestre 2023. Complice la ripresa dei viaggi dei turisti cinesi (che prima del Covid erano responsabili di un terzo degli acquisti tax free in valore sia in Europa sia in Italia) in concomitanza con la Golden Week di ottobre, infatti, il trimestre ha fatto registrare un +122% degli acquisti tax free in Italia rispetto al 2019
- Cosa significano questi dati? L’effetto Covid sugli acquisti dei turisti extra Ue è definitivamente archiviato. E si è riusciti a sopperire anche alla mancanza dei turisti russi e ucraini, che nel 2019 assorbivano il 13% degli acquisti
- Se sarà un successo o no questo abbassamento della tax free lo si comincerà a vedere a partire dal 10 febbraio, quando ci sarà il Capodanno cinese, principale occasione di viaggio per i cittadini della Repubblica Popolare