Case, come sarà il 2024? Tra vendite in calo e affitti in aumento, il parere degli esperti
Come evidenziano gli attori del mercato immobiliare sulle colonne del Corriere, persistono alcune incertezze sul mattone, tra tutte l’andamento del costo del denaro. Le prospettive, però, sono positive, specie se si guarda al prossimo triennio, mentre l’anno in corso sarà caratterizzato da una diminuzione delle vendite e da un aumento dei canoni degli affitti, che risulteranno complessivamente in crescita
- Andamento contrastante. È questo quello che emerge dalle previsioni stilate per il Corriere da alcuni importanti attori del mondo immobiliare. Le incertezze ancora oggi presenti sono legate all’andamento del costo del denaro. Nessuno sa se, quando i tassi scenderanno, si innescherà subito un boom di vendite, ma appare certo che se il costo del denaro rimanesse ai livelli attuali (ipotesi da giudicare improbabile) o se le banche restringessero l’accesso al credito, sia le vendite che i prezzi potrebbero risentirne
- “L’inflazione sta diminuendo e anche l’incertezza economica ma il quadro presenta ancora ombre perché la domanda di mutui potrebbe calare a causa di redditi certamente diminuiti. In questo quadro la risposta più semplice delle famiglie è rimandare a tempi migliori l’acquisto. Inoltre, ci sono meno nuove costruzioni e la qualità dell’offerta peggiora. Le attese di miglioramento, per non dire le speranze, sono spostate al 2025”, ha dichiarato al Corriere Mario Breglia, presidente di Scenari immobiliari
- A detta di Nomisma, le speranze di ripresa per il settore immobiliare vanno datate al 2026, quando le compravendite faranno segnare una lieve ripresa, mentre la comune opinione è che quest’anno si registrerà un calo ancora piuttosto brusco, valutato intorno al -8,8%
- “L’idea è che ci sia un secondo tempo della flessione delle compravendite, che azzererà la crescita dei prezzi, ma che non innescherà ancora flessioni nominali. Molto dipenderà dalle possibilità di accedere al credito e dall’avvio di una politica più espansiva della Bce sin dai primi mesi di quest’anno”, ha dichiarato Luca Dondi, ad di Nomisma
- Ma quali sono i dati per i prossimi anni? Nelle proiezioni triennali Nomisma pronostica un calo delle erogazioni di mutuo del 17,4% per l’anno 2024 (contrapposto al -8,8% delle transazioni) e del 6,8% l’anno prossimo, contro il -3,6% per le vendite. Per quanto riguarda i prezzi, nel 2024 la variazione media nelle grandi città dovrebbe attestarsi a +0,6%, con un dato più alto per Milano (+1,4%) e uguale per la Capitale (+0,6%). I dati nel prossimo triennio arriveranno a 1,7%, sia come media delle grandi città che di Roma, e a 3,5% per Milano
- “Nella riunione dello scorso 14 dicembre la Bce ha dichiarato di non aver considerato la possibilità di ridurre i tassi mentre la Fed aveva appena annunciato l’intenzione di un taglio di 75 punti base nel corso del 2024. Questa discrepanza protratta nel tempo potrebbe rivelarsi insostenibile”, ha dichiarato Alessio Santarelli, dg mutuiOnline.it, al quotidiano di via Solferino
- Nell’analisi non si può non considerare anche l’andamento sui futures degli Euribor, decisamente più positivi. “Il loro andamento suggerisce che a fine anno i mutui variabili costeranno circa 170 punti base meno di oggi. Significa per un finanziamento a 20 anni un tasso del 3,2%, allineato a quello dei tassi fissi, e che per ottenere 140 mila euro si spenderanno 1.500 euro in meno all’anno: si riaprirà il mercato per i giovani e per chi vuole case più grandi”, ha sottolineato Santarelli
- Questi fattori possono essere certamente positivi e incoraggiare un aumento della domanda, a patto di saper intercettare le nuove richieste. “Il calo dell’inflazione che si sta riproponendo ormai da molti mesi fa prevedere una leva finanziaria in prospettiva più favorevole, ma bisogna anche saper intercettare la domanda di un nuovo modello abitativo”, ha rimarcato l’ad di Gabetti, Roberto Busso
- In questa nuova domanda di case, non va tralasciato il possibile aumento degli affitti, secondo Francesco La Commare, responsabile ufficio studia Fiaip. “Il tramonto della logica del posto fisso porta all’aumento della mobilità e a una crescita della domanda all’esterno delle grandi città, e soprattutto a una maggiore richiesta di affitto cui bisogna dare una risposta legislativa, rendendo la locazione più sicura per i proprietari”, ha dichiarato
- Anche secondo Tecnocasa va considerato un possibile aumento degli affitti. “Le locazioni continueranno a recuperare grazie a una buona domanda. L’offerta non sempre sufficiente, soprattutto alla luce del ritorno degli short rent, sarà causa di un ulteriore aumento dei canoni che però rischia di non essere più sostenibile”, ha dichiarato Fabiana Megliola, responsabile Ufficio studi Tecnocasa. Leggera contrazione per le compravendite, destinate a scendere tra il 2 e il 4%