Mutui, con i tassi in calo si può risparmiare grazie alla surroga: come funziona
Per chi sta per stipulare un mutuo, la notizia del calo dell’Irs è positiva poiché abbassa il costo di quelli a tasso fisso, ad oggi più convenienti rispetto a quelli a tasso variabile. Per chi sta già pagando, un utile strumento da considerare è la surroga, che permette di passare da una banca all’altra rinegoziando a condizioni vantaggiose e senza costi aggiuntivi il prestito richiesto
- Se l’inflazione pare aver invertito la tendenza al rialzo, tuttavia resta ancora a livelli più alti rispetto a qualche anno fa. Una differenza sostanziale se guardiamo ad esempio al prezzo degli immobili, che nel corso dell’ultimo anno sono stati fermi o cresciuti meno rapidamente dell’inflazione, a fronte di canoni di locazione spesso in rialzo
- A ciò va aggiunta una bella notizia: il costo dei mutui casa è tornato ad essere conveniente, in particolare di quelli a tasso fisso, visto che l’Irs (il saggio al quale sono agganciati i finanziamenti a tasso fisso) si è mosso verso il basso portando con sé un primo importante ribasso. Una previsione che potrebbe riguardare anche il costo dei mutui a tasso variabile nei prossimi mesi
- La situazione attuale dei contratti futures è di un Euribor al 2,3% a fine 2024 e al 2% a fine 2025. Cosa significa questo? È evidente che i mercati si aspettano un taglio consistente da parte della Bce di questo tasso nei prossimi mesi
- Non va dimenticato, però, come al tasso Euribor vada sempre aggiunto lo spread (cioè la commissione applicata dalla banca) per avere il tasso finito. Per questo ad oggi tra mutuo a tasso fisso e mutuo a tasso variabile la sfida la vince il primo
- Il risparmio a fine corsa tra i due tassi può arrivare fino a 47mila euro. Ma già sulla nuova rata, a seconda dell’importo e della durata del prestito (cioè 100/150/200mila da restituire in 20 o 30 anni) il risparmio può superare i 100 euro mensili, se oggi si optasse per una surroga rinegoziando un mutuo a tasso fisso stipulato solo un anno fa
- Una simile differenza la fa soprattutto un fattore: infatti, rispetto a un anno fa, per un mutuo con durata a 20 anni dell’importo di 150mila euro il tasso fisso medio (Taeg) passa da 3,95 a 2,50
- L’atto della surroga è arrivato in Italia soltanto nel 2007 e non prevede né costi notarili, visto che non si tocca l’importo del mutuo, così come i valori su cui si basa l’ipoteca, e non si deve fare un nuovo atto, né possibili oneri, che sono a carico della nuova banca. A questo proposito va anche ricordato come la vecchia banca è tenuta a fare il passaggio di consegne e deve eseguire il tutto entro 30 giorni dall’avvio della pratica da parte del nuovo istituto
- Tuttavia, prima di effettuare una surroga, è bene ricordare alcuni particolari:
- Si possono modificare solo tasso e durata del contratto quindi con benefici sul monte interessi da pagare;
- Non si può ridurre l’importo del debito residuo, obiettivo raggiungibile con la sostituzione, che però richiede nuovo contratto e nuovo atto notarile;
- La richiesta di surroga è accettata dal nuovo istituto se l’importo residuo è pari almeno al 60/70% del valore totale;
- Prima di optare per la surroga è bene valutare non il Tan ma il Taeg
- E chi ha invece un tasso variabile? Gli ultimi mesi non sono stati certamente semplici, come dimostrano i progressivi aumenti tra il 2022 e il 2023 che hanno portato ad un sensibile aumento delle rate dei mutui, ad oggi al 4,5% (il valore più alto nella storia dell’Unione europea)
- “Guardando il future sull’Euribor a 3 mesi per il 2024 e il 2025, si può valutare una discesa del tasso d’interesse sui mutui a tasso variabile. Tuttavia, per vedere un ridimensionamento concreto della rata si dovrà attendere come minimo l’esborso di luglio oppure quello di ottobre per poi continuare nel 2025”, ha detto Guido Bertolini, responsabile business development di MutuiSuperMarket, a Il Sole 24 Ore. Ad oggi gli aumenti sono di centinaia di euro in più, ma chi vuole risparmiare ha una sola strada: “Optare per una surroga a tasso fisso”