Con una circolare della Ragioneria generale dello Stato, si cerca di dare una scossa ai dirigenti pubblici deputati a dare esecuzione alle fatture: se non centrano gli obiettivi, i loro premi saranno tagliati fino al 30%. L'Italia è maglia nera in UE per i ritardi che si accumulano, e l'arretrato arriva a quasi 50 miliardi di euro
Lo Stato italiano è giustamente solerte nel richiedere il pagamento delle tasse; non lo è altrettanto quando deve pagare i suoi fornitori: la nostra P.A. ha uno storico problema di ritardi. L'obiettivo è che i debiti della PA verso le imprese si saldino in 30 giorni, in 60 nella sanità. Era previsto dal PNRR già entro il 2023, ma l'arretrato era ed è talmente cospicuo che è stato impossibile rispettarlo, ed è stato spostato al 2025: ecco perchè il 2024 diventa decisivo.
Per dare l'accelerata, nei contratti dei dirigenti che si occupano dei pagamenti, e in quelli dei diretti superiori, andranno inseriti gli obiettivi per il rispetto dei tempi; chi non li rispetta (e le verifiche saranno generalizzate, non più a campione), si vedrà tagliato il premio di risultato di almeno il 30%.
Uno stimolo per accelerare i tempi, perchè il Governo rischia il doppio danno: di perdere i soldi del PNR legati a questo obiettivo, e di dover pagare una salata multa, in aumento per ogni giorno di ritardo, visto che l'Italia è stata deferita alla Corte di Giustizia europea. La montagna di debiti della PA è arrivata a quasi 50 miliardi (dati Eurostat sul 2022), la stessa del 2019. E' il 2,6% del pil. Siamo i peggiori in UE (Spagna 0,8%, Francia 1,5%, Germania 1,6%).
Solo 3 ministeri su 15 sono in regola: Mef, Esteri, Agricoltura. Il più ritardatario, proprio il Ministero delle imprese e del Made in Italy (85,4 giorni, quasi 3 mesi di ritardo in media, ma la secondo dati della CGIA nei primi 2 trimestri 2023 il mimit ha notevolmente ridotto i ritardi).
Tra gli enti locali, le problematiche maggiori sono soprattuto al Sud. Abruzzo e Molise sono le due Regioni che accumulano, in media, i ritardi più pesanti. Tra i Comuni, spicca in negativo Napoli, con pagamento effettivi alle aziende che, in media, arrivano anche 200 giorni oltre la scadenza.