Digitalizzazione appalti e contratti pubblici: cosa cambia nel 2024
Al centro del nuovo sistema di appalti digitali c'è la Banca Dati Anac, che - è stato spiegato- interagisce da una parte con le piattaforme certificate utilizzate dalle stazioni appaltanti, e dall'altra con le banche dati statali che detengono le informazioni necessarie alle stazioni appaltanti e agli enti concedenti per gestire le varie fasi del ciclo di vita dei contratti pubblici. Il punto è rendere le decisioni della pubblica amministrazione più trasparenti ed intellegibili
- Il 2 gennaio 2024 è scattata la digitalizzazione dell'intero ciclo degli appalti e dei contratti pubblici, come previsto dal nuovo Codice degli Appalti
- Lo aveva annunciato l’Anac in una nota: “La digitalizzazione si applica a tutti i contratti di appalto o concessione, di qualunque importo, nei settori ordinari e nei settori speciali"
- Al centro del nuovo sistema di appalti digitali c'è la Banca Dati Anac, che - è stato spiegato - interagisce da una parte con le piattaforme certificate utilizzate dalle stazioni appaltanti, e dall'altra con le banche dati statali che detengono le informazioni necessarie alle stazioni appaltanti e agli enti concedenti per gestire le varie fasi del ciclo di vita dei contratti pubblici
- "Pertanto, le fasi di programmazione, progettazione, pubblicazione, affidamento ed esecuzione di appalti e concessioni verranno gestite dalle stazioni appaltanti mediante piattaforme di approvvigionamento digitale certificate, di cui ogni ente pubblico deve avvalersi”, proseguiva la nota
- Come specifica Anac, queste piattaforme devono essere utilizzate per la redazione o acquisizione degli atti relativi alle varie procedure di gara, trasmissione dei dati e documenti alla Banca Dati Anac, l'accesso alla documentazione di gara, la presentazione del Documento di gara unico europeo
- La stessa piattaforma serve per la presentazione delle offerte, l'apertura, gestione e conservazione del fascicolo di gara, il controllo tecnico, contabile e amministrativo dei contratti in fase di esecuzione e la gestione delle garanzie
- Con il 2 gennaio si registra anche un'altra novità ritenuta rilevante, che ha impatto non solo sulle amministrazioni ma anche sugli operatori economici che partecipano alle gare: sarà operativo il Fascicolo virtuale dell'operatore economico predisposto da Anac
- Quest’ultimo è uno strumento per l'accesso alle informazioni riguardanti un operatore economico per la verifica del possesso dei requisiti per la partecipazione agli appalti pubblici e l'assenza di cause di esclusione (casellario giudiziale, certificati antimafia, regolarità fiscale e contributiva eccetera)
- I dati e i documenti contenuti nel fascicolo, che l'operatore economico può inserire attraverso apposite funzionalità, verranno aggiornati automaticamente dagli enti certificatori (Ministero della Giustizia, Ministero dell'Interno, Inps, Inail, Agenzia delle Entrate ecc)
- "La digitalizzazione della pubblica amministrazione rappresenta la vera grande sfida dei prossimi anni", spiega il Presidente di Anac, Giuseppe Busia. "I dati rappresentano da un lato una fonte di ricchezza e di conoscenza, dall'altro permettono di rendere le decisioni della pubblica amministrazione più trasparenti ed intellegibili", aggiunge