Fine trimestre anti inflazione, addio a prezzi bloccati e sconti: cosa cambia
L’intesa siglata dal Governo con i supermercati e la grande distribuzione non è stata prorogata. L’iniziativa è terminata il 31 dicembre 2023. Da oggi, 1° gennaio 2024, non ci sono più iniziative per contenere i prezzi
- A fine settembre 2023 il Governo Meloni aveva siglato un accordo con supermercati e grande distribuzione per cercare di contenere i prezzi su alcuni prodotti. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha dichiarato che l’iniziativa “ha raggiunto il suo obiettivo”
- L’accordo era stato firmato a fine settembre: dal 1° ottobre al 31 dicembre 2023 è durato il periodo degli sconti e dei prezzi bloccati, anche se con qualche limite sulla quantità di prodotti coinvolti
- Urso ha sottolineato che “l’inflazione è scesa allo 0,8% a novembre, sotto gli indici di Germania, Francia e Spagna, mentre un anno fa era all’11,8%”. In realtà il tasso d’inflazione sta calando a causa della discesa dei prezzi di gas e luce. Se si osserva l’andamento dei costi, esclusi quelli per l’energia, la discesa è meno netta
- Secondo i dati Istat, l'inflazione degli alimentari lavorati a novembre è al 6,3% (in calo rispetto a ottobre) ma quella sugli alimentari non lavorati è salita al 5,8%. Il carrello della spesa, cioè l'insieme dei prodotti alimentari, per la cura della persona e della casa, è al 5,8%, mentre era al 6,1% a ottobre e all'8,1% a settembre. Il calo terrebbe sempre conto dei prezzi in discesa di luce e gas
- Le Borse mondiali riaprono il 2 gennaio e, seppur in una settimana ‘corta', i primi giorni del 2024 promettono importanti dati macroeconomici. Nel Vecchio Continente gli swap, gli strumenti più utilizzati dai trader per le loro scommesse, prezzano un'inflazione al 2,8% dal 2,4% di novembre, inferiore al 3% del consenso Bloomberg
- Il rialzo di dicembre 2023 sarebbe infatti da imputare principalmente a un effetto statistico perché nello stesso mese del 2022 il dato aveva registrato un calo dovuto principalmente alle misure governative messe in campo da diversi paesi contro il caro prezzi
- In generale, il 2024 si prospetta ricco di sfide sui mercati finanziari tra l'atteso cambio di passo delle banche centrali sui tassi, il rallentamento delle economie di giganti come la Cina e la Germania, le incognite geopolitiche, tra le quali ci sono da mettere in conto anche le elezioni presidenziali negli Stati Uniti
- L’andamento dei prezzi dipende molto dalle variabili internazionali. Il 2024 si apre con uno scenario globale complesso e rischioso. I possibili aumenti o cali dei costi di molti prodotti dipenderanno dall’evoluzione di varie situazioni tra cui le guerre in Ucraina e in Medio Oriente e le difficoltà dei traffici commerciali nel Mar Rosso insidiati da nuove forme di pirateria che rischiano di rallentare o addirittura bloccare i passaggi per i due Canali di Suez e di rendere molto più lunghi e costosi i collegamenti del Mediterraneo