Decreto Flussi, scatta il click day per i lavoratori stagionali: come fare domanda
Dopo autonomi e colf e badanti, il terzo e ultimo appuntamento è dedicato all’inoltro delle domande per l'arrivo in Italia di 82.550 lavoratori subordinati stagionali non residenti in Ue. C’è tempo fino al 31 dicembre, ma le richieste vengono esaminate secondo l’ordine cronologico di presentazione
- Terzo e ultimo click day oggi, 12 dicembre, per quanto riguarda il Decreto Flussi. A partire dalle 9 è possibile inoltrare le domande per l'arrivo in Italia di 82.550 lavoratori subordinati stagionali non residenti in Ue previsti dal nuovo Dpcm triennale di programmazione transitoria dei flussi 2023-2025
- Il 2 dicembre era stata la volta del click day per gli autonomi, poi due giorni dopo per colf e badanti. Per tutte le categorie, compresi gli stagionali, c’è stata una fase di precompilazione dei moduli di domanda che si è aperta il 30 ottobre e chiusa il 26 novembre
- Per quanto riguarda il click day per gli stagionali c’è tempo fino al 31 dicembre per inoltrare la domanda, ma va ricordato che le richieste vengono esaminate secondo l’ordine cronologico di presentazione
- Per presentare la domanda bisogna innanzitutto accedere al Portale Servizi ALI del ministero dell’Interno tramite SPID o CIE, Carta d’Identità Elettronica. Poi serve recuperare dalla sezione "Riepilogo domande" la richiesta che avrà la dicitura "da inviare"
- Per farlo basta entrare nella sezione "Compila Domande Decreto Flussi 2023/Click-day 2023" o aggiornarla nel caso in cui sia stato già effettuato l’accesso: il testo "invia domande" risulta attivo quando è di colore blu
- Il passo successivo è spuntare la casella denominata Seleziona tutte le domande da inviare dalla sezione "Riepilogo domande" e cliccare sul tasto "Invia domande". Importante attendere il messaggio che conferma che la domanda è stata inoltrata
- Secondo Coldiretti questo terzo e ultimo click day relativo al Decreto Flussi riguarda soprattutto lavori stagionali nei settori agricolo e turistico-alberghiero. "Quasi un terzo del Made in Italy a tavola a livello nazionale viene prodotto nei campi e nelle stalle da migranti che hanno trovato regolarmente occupazione fornendo il 32% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore nel 2022", secondo l'analisi della Coldiretti che ha collaborato al Dossier statistico immigrazione a cura del Centro studi e ricerche Idos
- La comunità di lavoratori agricoli extra Ue più presenti in Italia, precisa l'organizzazione agricola, è quella degli indiani, seguita dai marocchini che precedono albanesi, senegalesi, pakistani, tunisini, nigeriani e macedoni
- Il contributo dei flussi migratori al Made in Italy, dice Coldiretti, sostiene molti "distretti agricoli" dove i lavoratori stranieri sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso della raccolta delle fragole nel Veronese, della preparazione delle barbatelle in Friuli, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell'uva in Piemonte fino agli allevamenti da latte in Lombardia
- "È importante affrontare il tema della disponibilità di manodopera con una gestione dei flussi più efficiente partendo dal decreto triennale che abbiamo fortemente sostenuto e che può dare una grande mano tenendo conto che si passa dalle 42mila unità di lavoro stagionale alle 82mila del 2023 fino alle 90mila del 2025", afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini
- "Le quote riservate alle Associazioni agricole per i loro soci passano dalle 22.000 unità dell'anno scorso e raggiungono le 40.000 quest'anno, assicurando alle nostre imprese la certezza di poter avere a disposizione lavoratori regolari", conclude Prandini