OpenAI, dipendenti in fuga: pronti a seguire Altman

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Quasi tutto il personale della società americana minaccia di dimettersi dopo il licenziamento del co-fondatore e amministratore delegato della società di Intelligenza Artificiale. L'inventore di ChatGPT è stato ingaggiato da Microsoft, che ha aperto le porte agli impiegati in rivolta. Mistero sui motivi di questo terremoto che rischia di mettere in crisi una delle più innovative aziende tecnologiche

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L’ultimo capitolo della saga di OpenAi ha i toni dall’ammutinamento. La maggior parte dei dipendenti del gigante dell’Intelligenza Artificiale è pronta a dimettersi e a seguire Sam Altman. Il padre di ChatGpt, un software che ha stupito per la capacità di simulare la mente umana nel creare testi come saggi e poesie, è stato silurato dalla società californiana che ha messo in piedi ed è stato ingaggiato da Microsoft.

Alla corte di Microsoft

Il colosso ideato da Bill Gates, che in OpenAi ha investito 13 miliardi di dollari, è pronto ad accogliere anche chi con Altman ha finora collaborato. La loro lettera (firmata da quasi tutti i suoi 700 impiegati) è esplicita: non vogliamo lavorare – scrivono - con chi manca di competenza, giudizio e attenzione.

Due filosofie contrapposte

Parole che quando si parla di intelligenza artificiale assumono un peso specifico, perché il settore in cui ci si muove è un campo in cui si scontrano due filosofie: da un lato chi vorrebbe mettere il turbo allo sviluppo di nuove tecnologie perché migliorerebbero le nostre vite; dall’altro chi mette il freno, preoccupato che le macchine possano sostituire gli uomini decretandone persino l’inutilità.

Profitti ed etica

Dentro OpenAi, nata come ente no-profit e ora valutata 80 miliardi, vivrebbero proprio queste due anime e Altman sarebbe stato accusato di essere tra chi vuole accelerare su prodotti e profitti anziché stare attenti alla sicurezza. C’è anche un’altra ipotesi: Altman sarebbe stato messo alla porta perché avrebbe cercato d’investire nei chip, in modo da mettere il motore a nuovi progetti in conflitto con quelli di OpenAi.

Terremoto e rischio crisi

Comunque sia, nella società adesso regna il caos. Insieme ad Altman è stato cacciato via l'ex presidente Greg Brockman. Ilya Sutskever, membro del consiglio d'amministrazione che venerdì ha comunicato i licenziamenti, ha poi dichiarato di rammaricarsi dell'accaduto. La società ha nominato un nuovo timoniere e avrebbe avvicinato la rivale Anthropic per una possibile fusione. Ma una parte degli investitori continua a premere per un ritorno a casa di quello che è considerato un prodigio e un visionario delle nuove tecnologie. 

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