Fisco, avanza la riforma: si estende regime di collaborazione con aziende. Le novità
Il Cdm del 16 novembre ha approvato i due decreti delegati attuativi della delega fiscale in tema di contenzioso e adempimento collaborativo. Il nuovo intervento allarga la platea, con un progressivo abbassamento della soglia di accesso
- La riforma del Fisco si arricchisce di nuovi tasselli. Il Cdm del 16 novembre ha approvato i due decreti delegati attuativi della delega fiscale in tema di contenzioso e adempimento collaborativo. Ecco le novità
- Con i provvedimenti prosegue il lavoro per "cambiare registro" sull'accertamento. Dopo il concordato preventivo biennale arriva il potenziamento della cooperative compliance, il regime di adempimento collaborativo, riservato alle imprese con un volume di affari o di ricavi superiore al miliardo: introdotto nel 2015, questo regime consiste in un dialogo costante tra fisco e contribuente, anche con controlli ex ante, per gestire situazioni suscettibili di generare rischi fiscali
- Il nuovo intervento allarga innanzitutto la platea, prevedendo un progressivo abbassamento della soglia di accesso, già ridotta nel 2020 da 10 a 5 miliardi e poi portata nel 2022 a 1 miliardo. Le società ammesse al regime sono oggi una novantina e comprendono i grandi gruppi nazionali
- Viene estesa la possibilità per le imprese di aderire al cosiddetto 'adempimento collaborativo' che consente il possibile affiancamento dall'agenzia delle Entrate e una certezza sui pagamenti e sui controlli. La soglia per aderire a questo regime, ora fissata ad un miliardo, scenderà gradualmente a 750 milioni nel biennio 2024-25, a 500 milioni nel biennio 2026-27, per ridursia 100 milioni di euro dal 2028
- Per rafforzare ulteriormente il regime, inoltre, si stabilisce che il requisito di avere un sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale dovrà anche assicurare "una mappatura dei rischi fiscali relativi ai processi aziendali" e dovrà essere certificato da professionisti indipendenti
- Si riducono poi le sanzioni: con l'esclusione di "condotte simulatorie o fraudolente", potranno essere ridotte a zero se il contribuente si mostra pienamente collaborativo, comunicando "in modo tempestivo ed esauriente", tramite l'interpello, i rischi fiscali. Le sanzioni restano invece dimezzate e non superiori al minimo edittale se il contribuente adotta una condotta riconducibile a "un rischio fiscale non significativo ricompreso nella mappa dei rischi"
- Sul fronte del contenzioso tributario, poi, si interviene per rendere il processo totalmente telematizzato. Resta comunque la possibilità di scegliere se trattare la controversia in presenza o da remoto
- Arriva inoltre la tutela cautelare, sulla falsariga del rito amministrativo; mentre per tagliare i processi in Cassazione, oltre al primo e secondo grado si potrà far ricorso alla conciliazione