Partite Iva, prorogato versamento secondo acconto Irpef: ecco per chi
L’Agenzia delle Entrate chiarisce in una circolare che la possibilità di dilazionare il pagamento fino a maggio 2024 come previsto dal decreto Anticipi spetta ai lavoratori autonomi che l'anno scorso hanno dichiarato compensi fino a 170mila euro
- Slitta al 2024 la scadenza per il versamento del secondo acconto Irpef ma solo per i titolari di partita Iva con compensi fino a 170mila euro. Ecco entro quale data si potrà effettuare il pagamento del tributo dovuto in base alla dichiarazione Redditi Persone fisiche 2023
- L'Agenzia delle Entrate ha delineato con la circolare 31/E/2023 i confini della proroga prevista dal decreto Anticipi che sposta in avanti la scadenza per il pagamento del tributo dal 30 novembre al 16 gennaio 2024
- Il decreto Anticipi ammette la possibilità di rateizzare in cinque mesi il pagamento del secondo acconto Irpef ogni 16 del mese. A partire dalla seconda rata il contribuente dovrà sostenere un tasso di interesse del 4% annuo
- La circolare delle Entrate circoscrive la proroga del versamento Irpef a lavoratori autonomi, professionisti o imprenditori titolari di partita Iva che nel periodo d'imposta 2022 hanno dichiarato ricavi con importi fino a 170mila euro
- La soglia dei 170mila euro entro la quale usufruire della proroga resta invariata anche per il contribuente che nell'anno d'imposta 2022 ha esercitato più attività con diversi codici Ateco. In questo caso occorrerà sommare i ricavi e l'operazione vale anche per chi opera sia come autonomo sia tramite impresa
- I contribuenti esentati dalla dichiarazione Iva, come ad esempio gli autonomi forfettari nel regime di flat tax, devono tenere in considerazione l’ammontare complessivo del fatturato generato nel 2022
- Restano esclusi dalla misura i contribuenti privi di partita Iva oppure i soggetti giuridici non fisici come le società di capitali e gli enti non commerciali
- Secondo quanto previsto dalla circolare delle Entrate lo slittamento della scadenza a gennaio 2024 per il secondo acconto Irpef esclude i contributi previdenziali e assistenziali. In questo caso resta il termine del 30 novembre