Rinnovo contratto bancari, si va verso l'ok all'aumento da 435 euro
Il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina ha già confermato che le buste paga dei suoi dipendenti saliranno, forse già a partire dall'ultimo trimestre 2023. Sembra che lo stesso risultato verrà messo a breve nero su bianco anche nell'ambito delle trattative sindacali in seno all'Abi
- Proseguono le trattative per il rinnovo dei contratti dei bancari: si va verso l’ok dell’aumento di 435 euro lordi in busta paga. La decisione finale potrebbe essere messa nera su bianco già entro il mese di novembre
- Il numero uno di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, si è già spinto più avanti: alla fine di ottobre non solo ha confermato che procederà con l’aumento di 435 euro per il 2024, ma anche anticipandolo all’ultimo trimestre 2023. Va detto che Intesa Sanpaolo si è sfilata negli scorsi mesi da Abi, rimanendo dentro l’associazione ma ritirando le deleghe a rappresentarla, come ricorda il Corriere della Sera. L’annuncio di Messina potrebbe però essere comunque indicatore di quanto succederà al settore
- Insomma, sembra che le migliaia di dipendenti bancari abbiano davanti la prospettiva di un aumento record. Ma i 435 euro non sono l’unico capitolo sul tavolo delle trattative sindacali
- Sempre Messina ha parlato della sua intenzione di procedere “anche al ripristino della base piena di calcolo del Tfr, in attesa degli esiti della contrattazione nazionale di settore". E questo è infatti un altro dossier che interessa tutti : la base – che si aggira intorno agli 1,5 o 2 punti percentuali sul bilancio degli istituti bancari – era infatti stata abbassata tempo fa
- Il segretario generale First Cisl Riccardo Colombani aveva definito “assurda” l’ipotesi di “proroga del congelamento della base imponibile per il calcolo del Tfr”: la misura era stata presa in un contesto emergenziale “per affrontare una fase di crisi del sistema bancario”
- Al centro dei negoziati c’è anche un nuovo orario di lavoro ridotto rispetto alle 37 ore e mezza di adesso
- Il Corriere scrive anche che si starebbe pensando a utilizzare le risorse del Fondo per l’assunzione dei giovani per intervenire sugli stipendi dei più anziani, ormai vicini alla pensione, che decidessero di passare dal full time al part time
- Secondo altre indiscrezioni i lavoratori bancari non sarebbero poi contrari a un sistema più flessibile per quanto riguarda le mansioni dei quadri direttivi (livello 1-livello 4): c’è la possibilità che in futuro diventino interscambiabili
- Un altro tema è quello del riordino delle sedi bancarie: basti pensare a quante filiali hanno chiuso recentemente. Per farlo potrebbero scattare i trasferimenti. Anche su questo fronte ci sarebbe l’apertura a più flessibilità, nel senso che alcuni dipendenti potrebbero spostarsi da una sede bancaria a un’altra più lontana con maggior facilità
- La rappresentanza sindacale ha avanzato poi la richiesta di dare la possibilità ai dipendenti nella governance degli istituti. Questo però ricadrebbe nella discrezionalità delle singole banche