L’Istituto riconosce la richiesta avanzata dai sindacati già da questo trimestre di un aumento in busta paga, in anticipo rispetto alla chiusura della trattativa. "E' necessario agire subito, non rimandare i problemi " dichiara il Ceo della banca Carlo Messina
Da mesi l'Abi e i sindacati bancari stanno negoziando il nuovo contratto nazionale che prevede un aumento medio di 435 euro lordi mensili, cifra che tiene conto delle dinamiche inflattive del triennio 2023-2025 e della redistribuzione della maggiore produttività del settore. “C’è una trattativa in corso, ma per quanto riguarda le persone della nostra banca, possono essere certe di contare sia sull’aumento di stipendio sia sul Tfr, che noi garantiremo già in questo trimestre” ha detto il consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina.
L’anticipo
“Con il massimo rispetto per i processi negoziali in corso, però noi siamo primo datore lavoro in Italia, e penso sia nostra responsabilità avere chiaro che in fasi di questa complessità è necessario agire subito, non rimandare i problemi e cercare la modalità negoziale che porti i maggiori vantaggi” ha detto Messina. “In una condizione di forte redditività per la nostra azienda io mi vergogno a guardare in faccia le mie persone se non hanno anche loro una parte di remunerazione nello stipendio”. Intesa Sanpaolo stima un utile netto superiore ai 7 miliardi di euro nel 2023, e almeno 5,8 miliardi li erogherà agli azionisti.
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Messina: Non vedo recessione ma crescita
"Non vedo in nessun modo una recessione". E’ ottimista Carlo Messina che ribadisce: “Vedo una crescita del Pil che si può posizionare tra 0,5% e 1,2%: questa è la mia visione dell’economia sia per quest’anno sia per il prossimo" . Poi spiega che "le aziende continuano ad avere un’ottima posizione di liquidità che deriva da gran parte dei depositi che hanno presso le istituzioni bancarie". Infine conclude: “L’unico problema che ha il nostro Paese è la dimensione del debito pubblico, per questo è necessario che si acceleri la crescita dei programmi prospettici ed è necessario lavorare in futuro sulla riduzione del debito pubblico".