Manovra 2024, come cambiano gli stipendi con taglio del cuneo e riforma Irpef
La riduzione dei contributi legata ai due interventi che dovrebbero essere inseriti nella Legge di Bilancio avrebbe l'effetto di rafforzare le buste paga dei lavoratori dipendenti fino 1.298 euro annui
- Con l’accorpamento dei primi due scaglioni e una riduzione del prelievo Irpef sul secondo, e nell’ipotesi di proroga del taglio del cuneo fiscale attualmente in vigore, gli stipendi dei lavoratori dipendenti cambieranno con un interessante rafforzamento su base annua
- In una nota sulle misure della manovra, il MEF fa sapere che la contemporanea applicazione della riduzione del cuneo contributivo e della nuova aliquota Irpef avrà l'effetto di rafforzare le buste paga dei lavoratori dipendenti fino 1.298 euro annui (per 27.500 euro lordi annui)
- Circa dieci miliardi sono destinati al rinnovo nel 2024 del taglio del cuneo fiscale-contributivo (7% per i redditi fino a 25 mila euro, 6% per i redditi fino a 35 mila euro). A questa misura si aggiunge la riforma delle aliquote Irpef con l'accorpamento delle prime due fasce (0-15mila al 23% e 15-28mila al 23%) al 23% per tutti i redditi fino a 28mila euro l'anno. La misura è finanziata in manovra con 4,3 miliardi
- Secondo le elaborazioni del Sole 24 Ore, con uno stipendio lordo di soli 8mila euro annui – come potrebbe essere un part-time o un impiego che copre solo una parte dell’anno – l’effetto in busta paga è di 535 euro, il 6,7%. Con una retribuzione di 20mila euro (1.538 euro al mese per 13 mensilità), l’importo complessivo sfiora i mille euro, con un’incidenza pari al 4,9% della paga lorda
- Sempre secondo i calcoli del Sole 24 Ore, il maggior vantaggio in percentuale sarà diretto ai lavoratori che hanno una retribuzione di 25mila euro: un effetto in busta paga di 1.290 euro, pari al 5,2% dell’importo lordo. Oltre questo livello retributivo, l’effetto diventa più ricco in termini monetari, ma vede diminuire il proprio peso relativo: i 1.382 euro a favore di coloro che hanno uno stipendio lordo di 35mila euro sono sì la cifra più alta, ma pesano solo per il 3,9% della retribuzione
- Il taglio del cuneo fiscale per il 2024 è la misura più costosa, 9,8 miliardi di spesa. L’ultima versione prevede una riduzione del 7% dei contributi a carico dei lavoratori (che ammontano a circa il 9% della retribuzione imponibile) per chi ha una paga annua lorda fino a 25mila euro, e del 6% per chi ha invece una paga lorda compresa fra 25mila e 35mila euro
- L’accorpamento dei primi due scaglioni Irpef, contenuto nel primo decreto attuativo della delega fiscale, ha invece un costo di 4 miliardi, in parte mitigato dal fatto che il risparmio fiscale sarà neutralizzato per i contribuenti con un reddito oltre i 50mila euro
- Il timore è che tagliando i contributi, si addossa alla fiscalità generale l’onere di finanziare le somme non versate dai lavoratori, per non andare a intaccare le future pensioni. Agendo direttamente sull’Irpef, la misura sarebbe più lineare
- Con la Manovra 2024, la busta paga di gennaio dovrebbe mantenere lo stesso carico contributivo introdotto dal 1° luglio 2023 con l’aggiunta di uno sconto sull’Irpef che nella migliore delle ipotesi può valere 21 euro al mese
- Il finanziamento del taglio del cuneo fiscale e dell’accorpamento dei due scaglioni Irpef è previsto solo per il 2024. I lavoratori dipendenti potrebbero vedere gli effetti sulle buste paga dei soli 12 mesi del prossimo anno perché il problema di reperire le risorse per confermarli o stabilizzarli si riproporrà anche nella legge di Bilancio 2025