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Urso a Sky TG24: "Per autonomia strategica serve nucleare di quarta generazione"

Economia

La guerra in Israele rischia di provocare uno shock sui mercati energetici? Il rischio c’è ma il “governo è al lavoro per ridurre le tensioni in Medio Oriente”. Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, ospite di TG24 Economia. Sul futuro del settore energetico italiano: "Bisogna puntare sul nucleare di quarta generazione che altri Paesi europei hanno deciso di realizzare". Sulla Manovra: "Sarà pragmatica, concreta e significativamente responsabile"

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La guerra in Israele rischia di provocare uno shock sui mercati energetici? Il rischio c’è ma il "governo è al lavoro per ridurre le tensioni in Medio Oriente". Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso a Sky TG24, ospite di TG24 Economia. Il contesto in cui è scoppiato il conflitto tra Israele e Hamas era già difficile, contando anche la guerra in Ucraina. Per questo, ha ricordato ancora una volta Urso, la Manovra finanziaria - in Cdm lunedì prossimo - sarà "pragmatica, concreta e significativamente responsabile”. Si punterà soprattutto sul taglio del cuneo fiscale e sul sostegno ai redditi bassi e “alle famiglie numerose". Urso rivendica poi i successi del suo governo. In primo luogo sull’andamento della Borsa di Milano: "È quella che è cresciuta di più in tutta Europa, più del 35% in un anno, da quando si è insediato il governo Meloni. Vuol dire che chi investe in Borsa ha fiducia nel nostro Paese". Ma anche sull’inflazione, che "oggi è meno della metà di quello che ci è lasciato il governo Draghi: era all’11,8 e siamo al 5,3".

Guerra in Israele, Urso: "Situazione più grave di 50 anni fa"

“Noi tutti dobbiamo lavorare perché ci sia una de-escalation” del conflitto tra Israele e Hamas: il governo italiano lo sta facendo insieme “agli altri governi europei, agli Stati Uniti e all’Occidente”, ha detto Urso. Sulle possibili ricadute energetiche molto dipenderà quindi da questi “tentativi” che si stanno facendo per “ridurre la tensione” e per “evitare che ci siano altri interventi in campo”. Il ministro ricorda quanto successo 50 anni fa – quando i risvolti della guerra dello Yom Kippur provocarono una crisi energetica con pochi precedenti – e ammonisce: la situazione è ancora più grave, perché in corso c’è anche la guerra tra Russia e Ucraina.

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“Opzione nucleare per autonomia strategica”

Importante per il futuro energetico italiano sarà quindi riuscire ad affrancarsi dalla dipendenza da altri Paesi. Necessario puntare sul nucleare di quarta generazione? "Direi di sì, come accade in buona parte del resto d'Europa", risponde Urso. L'approccio da tenere è quello di "neutralità tecnologica" e quindi di "utilizzare tutto quello che la scienza, la tecnologia, l'impresa ci fornisce", senza dimenticare l'obiettivo "di rispettare sempre di più l'ambiente". Il fine ultimo è quello di "ottenere quella autonomia strategica nel campo dell'energia che è fondamentale per lo sviluppo della nostra società" e "anche delle nostre libertà", ricordando le difficoltà nell'affrancarsi dal carbon fossile prima e dalla Russia dopo. Anche perché, ricorda Urso, l’Italia utilizza già energia nucleare. Ma comprandola e importandola da altri Paesi, anche vicini geograficamente, come Francia e Slovenia. E in alcuni casi, sottolinea il ministro, non si tratta nemmeno di nucleare di quarta generazione ma "di seconda generazione", quindi meno pulita e sicura di quella a cui punta Urso.

"Faremo una Manovra più ambiziosa quando le condizioni lo permetteranno"

Urso, in vista della Manovra, ha parlato di una Nadef “responsabile ma non rinunciataria”. Le critiche che vengono mosse al governo sono però proprio quelle di non aver previsto interventi particolarmente incisivi sull’immediato futuro: non c’è la riforma delle pensioni e nemmeno la flat tax. Il ministro parla di una situazione di “vacche molto magre”, avendo “ereditato il fardello pesantissimo del Superbonus, che taglia le prospettive per almeno i prossimi tre anni”. C’è poi il rialzo dei tassi della Bce a complicare le cose – “in questa dimensione era francamente difficile prevederlo” – per un Paese come l’Italia, appesantita da un debito pubblico che “peraltro adesso va rifinanziato”. Il ministro rivendica quindi la bontà quella che sta per diventare la prossima finanziaria “davvero indirizzata a chi ha un bisogno di un reddito da lavoro più alto”. Si proverà a fare una Legge di Bilancio più ambiziosa quando le condizioni delle casse dello Stato “lo consentiranno”.

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Carrello antinflazione: “Siamo oltre i 27mila punti vendita aderenti”

Sull’esperimento del carrello antinflazione – prodotti scontati da qui alla fine dell’anno – Urso esprime soddisfazione: "Molto bene sotto due aspetti, inizialmente per il numero di chi vi ha aderito. Siamo ben oltre i 27mila punti di vendita, distribuiti in maniera quasi uniforme sul territorio". E si tratta anche di prodotti “di eccellenza”, non solo quindi di largo consumo, "perché vi hanno aderito i marchi di eccellenza del made in Italy e marchi internazionali e quindi i cittadini troveranno anche prodotti di grande qualità scontati del 10%, che resterà fisso per tre mesi", spiega il ministro. L'iniziativa, visto il suo successo, sarà prorogata? L'opzione è sul campo, ma la valutazione è ancora in corso.

La riforma dei taxi

Urso esprime soddisfazione anche per la riforma dei taxi contenuta nel Dl Asset. "Ci ha provato Monti nel 2011 ma con gli scioperi è stato costretto a ritirarla, ci ha provato Renzi successivamente ma è stato costretto a ritirarla, ci ha provato Draghi ed è stato costretto a ritirarla, ci hanno provato tre governi prima di noi in questi anni e nessuno ci è riuscito, ebbene noi ci siamo riusciti".

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