Bollette luce e gas, aumentano i prezzi per la guerra in Israele: cosa può succedere
La politica internazionale si interroga sul da farsi dopo i recenti aumenti dei prezzi di gas e petrolio a seguito dello scoppio del conflitto in Medio Oriente. I rincari di luce e gas per le famiglie rischiano di far pagare quasi 314 euro in più. “Abbiamo visto i report di aumenti dei prezzi del petrolio e del gas e questo è ovviamente qualcosa che stiamo tenendo d'occhio", ha dichiarato il portavoce della Commissione europea Eric Mamer
- Gas di nuovo sopra i 42 euro al Megawattora, con un rialzo al Ttf di Amsterdam di oltre il 10 per cento nel pomeriggio di lunedì 9 ottobre, primo giorno di riapertura dei mercati dopo l’attacco di Hamas. Il petrolio che si rimette a correre, con il Brent e il Wti che salgono di quasi il 4 per cento. L’attacco di Hamas rischia di avere pesanti ripercussioni sugli scenari economici internazionali
- Già dalla giornata di lunedì si sono notati i primi timori: con l’inflazione ancora galoppante in Europa, il rischio è che le bollette e il prezzo del carburante alla pompa possano ulteriormente salire, non il massimo con l’inverno non molto distante
- Intervenendo a Rainews24, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha sottolineato come “bisogna essere vigili, uniti e coesi in Europa per fronteggiare questa situazione di emergenza che rischia di far esplodere altre problematiche, mi riferisco per esempio a quella dell’energia come accaduto per la guerra della Russia in Ucraina, per l’approvvigionamento di gas e petrolio”
- Come sappiamo dallo scorso anno, l’Italia è costretta a importare dall’estero buona parte del gas di cui ha bisogno: l’Algeria è il primo Paese fornitore con circa il 36%, seguita da Azerbaigian, Qatar, Norvegia, Russia e Libia. La produzione nazionale, che si voleva aumentare dopo la guerra in Ucraina, resta ancora ampiamente indietro
- “L'Europa e l'Italia si riscoprono esposte alla dipendenza energetica da quelle aree dove, con ciclicità di 5 o 10 anni, si presentano crisi militari che mettono a repentaglio le esportazioni di petrolio e gas”, ha dichiarato Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, in due interviste a La Stampa e a Il Sole 24 Ore
- Come evidenzia Assoutenti, un incremento medio delle tariffe del +15% sia per la luce che per il gas porterebbe la bolletta dell’energia elettrica, salita già del 18,6% nel quarto trimestre, a salire ulteriormente di 115 euro annui a famiglia rispetto alle attuali tariffe, portando la spesa della luce a quota 879 euro
- Discorso molto simile per quella del gas che, salita del 4,8% con l’ultimo aggiornamento, arriverebbe a 1.526 euro annui a nucleo, con un incremento pari a +199 euro annui. Questo significa un rincaro complessivo tra luce e gas di +314 euro annui
- Al di là delle conseguenze sui prezzi dell’energia che potrebbe avere il conflitto in Israele, il tema del caro-bollette era già sul tavolo della politica. Secondo Ansa, che cita fonti della Commissione europea, l’Italia e Bruxelles stanno discutendo una proposta di riprogrammazione dei fondi regionali Ue per un importo stimato in circa 1,3 miliardi per aiutare le famiglie a far fronte al caro energia
- Dopo i fatti in Israele, "ovviamente stiamo monitorando tutti gli sviluppi da tutte le possibili angolazioni". "Abbiamo visto i report di aumenti dei prezzi del petrolio e del gas e questo è ovviamente qualcosa che stiamo tenendo d'occhio", ha dichiarato il portavoce della Commissione europea Eric Mamer
- Aldilà della concertazione europea, non è un caso che si ragioni ancora nel governo se prorogare o meno il mercato tutelato, che scadrà ufficialmente per gas ed elettricità tra gennaio e aprile 2024. Per Mauro Antonelli, di Unione nazionale consumatori, "con i prezzi impazziti dell'energia che si vedono anche oggi, la proroga del mercato tutelato, prima si fa, meglio è”