
Riforma Irpef, taglio a bonus e sconti fiscali: chi ci rimette?
L’obiettivo dell’esecutivo, come più volte annunciato, è quello di avviare la revisione del sistema tributario partendo dall’imposta sul reddito delle persone fisiche. Con tutta probabilità non verranno toccati gli sconti su figli, casa, salute, istruzione, previdenza complementare, risparmio energetico e riduzione del rischio sismico. L’ipotesi che si fa strada non è tagliare alcune misure, ma abbassarle tutte, seguendo il criterio del reddito

Il cantiere della riforma fiscale è aperto. E l’attenzione si focalizza ora in particolare modo sull’intervento sull’Irpef, “finalizzato a semplificare il sistema e garantire l’equità orizzontale”
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L’obiettivo dell’esecutivo, come più volte annunciato, è quello di avviare la revisione del sistema tributario partendo proprio dall’imposta sul reddito delle persone fisiche
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Per ridurre le aliquote, si fa strada l’ipotesi di una sforbiciata agli sconti e ai bonus fiscali. Come spiega Repubblica, i bonus fiscali valgono il 4% del Pil: un dossier dei tecnici del Senato di luglio mostra che tra il 2016 e il 2022 gli sconti sono cresciuti del 40%, raggiungendo quota 740, per un totale di 125 miliardi di euro

Eliminando dal conteggio quelli riguardanti Comuni e Regioni, si arriva a 626 sconti per 82 miliardi. E proprio qui dovrebbe andare a tagliare qualche miliardo il governo

Ci sono però delle problematiche che si dovrebbero affrontare con la sforbiciata. Il dossier del Senato sottolinea il problema che sta alla base di tutto il sistema: lo Stato non sa come vengano spesi questi soldi

"Per quasi l’80% delle misure è difficile svolgere analisi complete, il 30% non è quantificabile o ha effetti trascurabili”. In sostanza non si sa a chi vanno alcune delle misure relative ai bonus e per quanti soldi

Con tutta probabilità non verranno toccati gli sconti su figli, casa, salute, istruzione, previdenza complementare, risparmio energetico e riduzione del rischio sismico (vale a dire la fetta più ampia delle deduzioni e detrazioni)

L’ipotesi più semplice che si fa strada dunque non è tagliare alcune misure, ma abbassarle tutte, seguendo il criterio del reddito

Oggi i bonus vengono ridotti sopra i 120mila euro e si azzerano a quota 240mila

Però ora questa quota si potrebbe abbassare fino ai 60mila euro. Ma una misura del genere potrebbe scatenare le critiche, anche e soprattutto dell’elettorato del centrodestra. Nulla però è ancora deciso
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