
Tredicesime, governo lavora all’ipotesi di detassarle già per Natale 2023: cosa sappiamo
Una delle misure di cui più si discute è la detassazione delle tredicesime per i redditi medio-bassi: contenuta nella delega fiscale, potrebbe già finire nella Manovra. In quel caso, però, per vedere i benefici in busta paga bisognerebbe aspettare dicembre 2024. L’esecutivo sta studiando un modo per cercare di anticipare il provvedimento a quest’anno. Il nodo sono sempre le coperture
Detassare le tredicesime, gli straordinari e i premi di produzione. È questo uno degli obiettivi che si è posto per il prossimo futuro il governo Meloni. La misura è contenuta nella delega fiscale, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale lo scorso 14 agosto. Ora si hanno al massimo 24 mesi per la messa a punto dei decreti delegati, cioè per le norme che attueranno concretamente il nuovo sistema tributario. Ma l’esecutivo per alcuni aspetti è intenzionato a bruciare le tappe
Fisco, verso aliquota unica e flat Tax: ecco come potrebbe funzionare
"La manovra economica dovrà puntare soprattutto a tutelare il potere d'acquisto degli stipendi ma anche delle pensioni, e poi naturalmente difendere le imprese: taglio del cuneo fiscale, detassazione delle tredicesime, degli straordinari e dei premi di produzione", ha detto nei giorni scorsi il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. Già nella prossima Manovra, quindi, potrebbero essere inserite le prime misure
Manovra 2024, perché gli stipendi rischiano di diminuire a gennaioUna delle misure di cui più si discute è la detassazione delle tredicesime per i redditi medio-bassi: secondo il governo si tratta di un provvedimento che non solo avrebbe un impatto rilevante sulle buste paga ma che, grazie a questa concretezza, potrebbe essere comunicato e compreso dai lavoratori in modo più facile rispetto ad altre misure
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia
Se il taglio delle tasse sulle tredicesime venisse inserito nella Manovra, però, la misura partirebbe dal prossimo anno. Per poter vedere i benefici nella busta paga, quindi, bisognerebbe aspettare dicembre 2024. Per questo, il governo sta studiando un modo per cercare di anticipare il provvedimento a quest’anno. Il nodo sono sempre le coperture
Manovra, da accise a extraprofitti: Governo cerca risorse per salvare la legge di Bilancio.jpg?im=Resize,width=335)
Per poter anticipare la misura, infatti, il governo dovrebbe trovare sul 2023 delle risorse adeguate. Una soluzione potrebbero essere quei soldi stanziati per altre misure e mai spesi, o spesi in quantità minore rispetto a quanto ipotizzato (com’è successo, ad esempio, l’anno scorso con l’Assegno unico). Grazie a questi eventuali fondi residui su cui si fa il punto a fine anno, il governo potrebbe anticipare il taglio delle tasse su alcune tredicesime già a dicembre 2023
Delega fiscale, ok della Camera: Irpef, tredicesima detassata, meno sanzioni. Le novità
Anticipare la misura sulle tredicesime avrebbe, nei piani del governo, diversi effetti positivi. Prima di tutto metterebbe nelle tasche dei lavoratori italiani dei soldi in più nel periodo di Natale: una mossa che potrebbe aiutare a spingere i consumi. Inoltre, potrebbe diventare un argomento da sfruttare durante la campagna elettorale per le Europee

Tornando alla delega fiscale, una misura che potrebbe finire in Manovra riguarda l'Irpef. La delega fiscale punta a realizzare un sistema ad aliquota unica, dove la progressività sarebbe garantita dalle detrazioni su famiglia e lavoro, e nelle intenzioni ci sarebbe quella di ridurre già da quest'anno le aliquote da quattro a tre, per avviare il processo. Il nodo, come sempre, è quello delle risorse. Che sono legate alla crescita dell'economia, all'andamento delle entrate e al costo del debito

La strada per trovare le risorse appare molto stretta: vale per la legge di Bilancio e vale per la delega fiscale. La riduzione da quattro a tre aliquote potrebbe costare sui 3-4 miliardi e poi rimane da finanziare anche l'ipotizzata riduzione delle tasse sulle tredicesime sotto forma di incentivo ai premi di produttività e al pagamento di straordinari

Probabilmente con la Manovra vedrà la luce il concordato preventivo biennale per gli autonomi. Di certo arriverà in contemporanea la cosiddetta “imposta minima nazionale sulle multinazionali”, prevista dalla delega in attuazione di una direttiva europea: fornirà gettito utile a finanziare altre misure. Risparmi potrebbero poi essere trovati nella revisione degli sconti fiscali, che sono oltre 600. La tassa sugli extraprofitti delle banche ha già messo da parte una piccola dote, che si pensa di utilizzare per aiutare le famiglie sui mutui e per il calo delle tasse

La legge di Bilancio inoltre ha anche altre priorità. Il taglio del cuneo, che rimane una priorità per la premier Giorgia Meloni, dovrà essere rifinanziato. E serviranno una decina di miliardi. Il solo adeguamento delle pensioni all'inflazione, poi, si stima costi 14 miliardi. Ma il governo sta lavorando anche sulla flessibilità in uscita. Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, infatti, ha spiegato che il governo vuole confermare quota 103 anche per il 2024 e, insieme, estendere le categorie dell'Ape Sociale
In Italia oltre mille pensionati al giorno nei prossimi 25 anni: quali sono i rischi?